Palazzo di Varignana. Anfiteatro sulla vigna

Si apre un nuovo capitolo nella storia di Palazzo di Varignana, che in pochi anni si è affermato nel settore food con la produzione di prodotti di eccellenza e degli ormai celebri oli extravergine: monovarietali e blend.

Viene così svelato il progetto enologico avviato nel 2017 con la messa a dimora dei primi vitigni, arrivato oggi a contare 50 ettari vitati, per una prima produzione di quattro varietà di vini: per consegnare al pubblico i profumi, i sapori e le sfumature del particolarissimo terroir delle colline di Varignana.

  • Pinot Nero IGT Rubicone, un perfetto equilibrio tra piacevolezza, tannicità e freschezza, con un finale persistente e con un retrogusto balsamico.
  • Sangiovese Superiore Romagna DOC, dal colore rosso rubino intenso, al naso esprime sentori di ciliegia e piccoli frutti rossi e neri sublimati da note alla liquirizia.
  • Chardonnay IGT Rubicone un vino ammaliante che si apre con intensi sentori di fiori gialli e cedro, mentre nel bicchiere libera un intenso profumo di frutti tropicali.
  • Villa Amagioia Spumante Metodo Classico Brut dagli aromi delicati di agrumi e caratterizzato da note di spezie dolci in bocca risulta equilibrato, fresco e sapido.
Palazzo di Varignana. Vasche di acciaio

Il progetto enologico

Il progetto enologico di Palazzo di Varignana muove i primi passi nel 2017 sotto la guida dell’enologo Giovanni Sordi, ed inizia con la messa a dimora di alcuni vitigni storici del territorio come il Sangiovese.

A questi si è aggiunto il Pinot Nero, per realizzare il desiderio di produrre uno spumante metodo classico blanc de noir. Quest’ultima cultivar, la più sensibile e delicata ma allo stesso tempo complessa ed elegante è quella che ha dato maggiori soddisfazioni. Dimostrando che, il mosaico di suoli che caratterizza le colline di Varignana, uniti al particolare microclima, trasmettono al Pinot Nero caratteristiche uniche.

Ad oggi si contano 50 ettari di vigneto, poste in un anfiteatro naturale caratterizzato da un microclima originalissimo dovuto al rapporto tra la moderata altitudine e l’orografia del territorio: stretto tra i calanchi e le colline lussureggianti di oliveti. Una culla ideale per la viticoltura.

Palazzo di Varignana. I vini

Palazzo di Varignana ha scelto di produrre vini rossi senza solfiti aggiunti seguendo la costante tensione verso la naturalezza che caratterizza l’intera filosofia di approccio alla terra del resort.

er ottenere un vino realmente unico, capace di esprimere i sapori della propria terra è infatti necessario ascoltare il respiro originale della terra, intervenendo il meno possibile.

La Cantina

Fiore all’occhiello del progetto enologico è la realizzazione di una nuova cantina semi ipogea, incastonata tra l’Anfiteatro della vigna e il sistema di dimore storiche del resort di Palazzo di Varignana.

La cantina si avvale di vasche in cemento per la vinificazione dei vini fermi, mentre per l’elaborazione delle basi spumante è stato scelto di utilizzare vasche di acciaio inox. La barricaia è mantenuta ad una temperatura costante di 14°C e, sotto le sue imponenti volte in mattoni rossi, ospita le botti in legno di rovere francese per l’affinamento di rossi più strutturati.

Palazzo di Varignana. Bottaia

Non solo produzione e attesa per la maturazione dei vini, ma anche luogo dove conoscere e condividere. La Cantina di Palazzo di Varignana propone infatti una serie di occasioni per vivere il rapporto tra paesaggio e gusto, ricuciti in un unico gesto nella terrazza sulla vigna, una location d’eccezione per perdere lo sguardo tra le colline emiliane.