Champagne di indubbia personalità. Chouilly è un piccolo, grande comune francese. Village Fleuri di 1.019 abitanti situato nel dipartimento della Marna, nella regione del Grand Est, Arrondissement di Épernay.
Village Fleuri non tanto per i fiori ma evoluzione delle aspettative dei cittadini. Miglioramento dell’ambiente di vita, dello sviluppo dell’economia locale, dell’attrattiva turistica, del rispetto per l’ambiente, la conservazione dei legami sociali e in particolare il luogo dello sviluppo di spazi pubblici.
Un area di circa 17 Km², per la gran parte vitati, dove lo Chardonnay abbonda (ricopre oltre il 90% dell’area). Ci troviamo nella Cote de Blancs.
Piccolo, grande comune
Piccolo per le dimensioni, fatto di case con tetti bassi per difendersi dalla Bise, il forte vento dell’Est. Grande per la sua qualifica viticola di Comune Grand Cru, uno dei diciassette comuni che ancora oggi, nel ferreo disciplinare dello champagne, mantengono questo “rango”.
Percorri la D3 che costeggia la Marne e ti accorgi di essere immerso in piccole, grandi cantine dai nomi più o meno conosciuti.
Ero atteso da Jean-Piérre Vazart, la terza generazione della famiglia di vignerons. I nonni Louis Vazart e Marie Coquart e il padre Jacques Vazart.
Maison Vazart-Coquart appartenente a pieno diritto alla Carta dei Vignaioli Indipendenti.
“Dietro questo logo (Vignaioli Indipendenti) c’è un vigneron che segue il processo di lavorazione dei suoi vini, dalla vigna alla commercializzazione. Prova di qualità e impegno che lega il viticoltore alla sua clientela”.
Mi ha accolto così.Jean-Piérre, sulla porta della sua cantina, indicandomi la targa bella lucida dei “Vignerons Indépendants”.
Il cuore del vigneto si trova nell’area vitata di Chouilly. Allevato al 95% con Chardonnay e il restante 5% a Pinot Noir.
“Gran parte delle parcelle hanno una età media che supera i 30 anni. Consentono di produrre uve molto diverse tra loro ma tutte di alta qualità. Uno dei segreti della Maison Vazart-Coquart. Raccolta e pressatura separata per permettere di sublimare ed esaltare l’essenza del frutto”.
Le quotidiane ricerche sulle Aziende oggetto di assaggi e degustazioni mi hanno portato a scoprire “il lavoro minuzioso” che c’è dietro ai prodotti e alla loro commercializzazione. Nel caso Vazart-Coquart ed in particolare alle scelte fatte da Jean-Piérre, la caparbia volontà di essere certificata “dall’High Environmental Value Vineyard” (Alto Valore Ambientale. HVE) non è cosa da poco.
HVE è un sistema di certificazione per le operazioni agricole che promuovono il loro impegno in pratiche rispettose dell’ambiente. Simile alla nostra certificazione biologica basata, in questo caso, sull’impegno costante e non sull’obbligo.
Altra ricerca costante finalizzata all’ottenimento di essere ammesso al “Club Trésor de Champagne”, un Club dove la ricerca continua verso l’eccellenza è l’elemento principe di appartenenza.
“Creato nel 1971 è la prima associazione di vignaioli in Champagne che sostengono un approccio molto qualitativo alla viticoltura. È soprattutto il riflesso di un’avventura umana che riunisce persone appassionate con forti convinzioni, in grado di unirsi in nome del requisito. Dalla nascita di questa associazione pionieristica, noi viticoltori abbiamo lavorato per preservare la tipicità dei terroir e per esaltare i caratteri dei vini. Oggi questa filosofia è più attuale che mai”.
Ha le idee chiare Jean-Piérre e la visita alla nuova cantina ne è stata una dimostrazione.
“Nella mia cantina fresca e silenziosa lo Champagne lavora i suoi aromi, affina la sua consistenza e invecchia con fiducia”.
Gli assaggi
Come dargli torto nel momento degli assaggi. Ne riporto quattro tra i più significativi.
Extra-Brut 2 gr/lt 2013. Blanc de Blancs. Chardonnay 100%. Naso fresco, uno champagne d’immediato piacere. Ottimo, 88/100
Brut Zero 2009. Un bell’equilibrio. Bocca dal sapore serrato con una chiusura speziata. Ottimo 89/100
Special Club 2009 6 gr/lt, 78 mesi. Classe e purezza, eleganza e profondità. Uno champagne di grande complessità. Eccellente 92/100
VC 82/12. Chardonnay 100%. Non nascondo la sorpresa nel degustare il notevole 82/12, vin clair ottenuti con il metodo soleras utilizzando tutte le vendemmie dal 1982 al 2012, dosato a 1.5 gr/l. Naso clamoroso, eleganza e opulenza da sogno, a mio parere il miglior champagne degustato per l’occasione. Non Classificato perché rientra tra quelli da meditazione. Per pochi.
La Maison Vazart-Coquart imprime uno stile ai propri champagne. La maggior parte di essi esprimono eleganza (lo chardonnay della Cote de Blancs) e una bella definizione.
Champagne dotati di indubbia personalità. Quella trasmessa da Jean-Piérre Vazart. Chapeau!
Urano Cupisti
Visita effettuata nell’ottobre 2017
Maison Vazart-Coquart
Rue des Partelaines, 6
Chouilly (Epernay)
www.champagnevazartcoquart.com