Lucio Canestrari e la cantina

Lucio Canestrai mi attendeva in quel di Staffolo, in provincia di Ancona, sede della Fattoria Il Coroncino. Contattarlo per fissare una visita fu un’impresa.

“Parli con lui è meglio”. Così la moglie Fiorella per telefono. E un’impresa lo fu.

Poi, nonostante il carattere riservato e quasi sfuggente, si rivelò persona profondamente appassionata al suo lavoro con sperimentazioni continue alla ricerca “di un radicamento territoriale per i suoi splendidi vini”.

Il navigatore cominciò ad impazzire. Trovare la contrada a Staffolo quasi impossibile. Alla fine, con i vecchi sistemi di una volta, mi ritrovai di fronte alla cantina con tanto di campanella e indicazioni per chiamare Lucio.

Lasciate ogni speranza o voi che entrate. l’Antinferno di dantesca memoria? Aver paura di entrare? No assolutamente; ma dal primo sguardo capii di dovermi preparare  psicologicamente per affrontare la visione dell’ambiente di lavoro di un personaggio particolare, con le sue idee, con la sua filosofia di vita. Lucio non me ne voglia di questa mia prima impressione.

‘N DO ARIVO METTO ‘N SEGNO

Locuzione romana dal significato semplice: Faccio quello che posso e si vede fin dove è fatto.

Come presentazione niente male. Personaggio che da subito mi è piaciuto per il suo modo di rapportarsi tra l’essere “dotto e preparato” e renderlo semplice, alla mano, tra il serio e il faceto, toni scherzosi con intenzioni serie.

DA DOVE VENGO

La Fattoria Il Coroncino ha avuto origine nel 1981 producendo vino da uve proprie. Verdicchio di Jesi Classico Superiore come da disciplinare. Circa 18 ettari per una produzione di circa 50.000 bottiglie.

LA MIA FILOSOFIA

Vigneti su terreni diversi tra altitudini che vanno dai 250 mt a 400 mt. Sistema di allevamento a Guyot, inerbimento naturale, senza concimare, con lotta integrata e biologica. “Voglio che il sapore dell’uva sia quello dato dal suolo e non dai concimi”.

IL SUO CREDO IN PILLOLE

– La salivazione è data dalla sapidità e non dall’acidità

– I profumi del Vino sono opera dell’Industria (come dire sono polverine aggiunte)

– Il Vino deve essere amichevole

– Potabilità e digeribilità. Tutto il resto sono caxxate

– Mi ritengo un ateo-devoto (?)

– In tutte le acque c’è lo stronzio, nei vini Il Coroncino NO. A buon intenditore poche parole.

RAPPORTI CON L’ESTERNO

“Non sono iscritto in alcuna associazione, non seguo alcun dogma, mi piace usare la mia testa e lavorare in accordo con la natura. Voglio produrre vini naturali, salutari e digeribili”.ì

Mi son detto: Addio, ci risiamo. Vini naturali, magari vegani, salutari. Ma alla fine saranno buoni?

GAIOSPINO 2015

Note aziendali:  Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC Superiore. Proviene dal vigneto di Spescia il suolo è un marna calcarea in ripido pendio piantato semiterrazzato trasversale, esposizione sud-ovest. Questo vino rappresenta la nostra produzione con più riconoscimenti. Proviene da una selezione di uve raccolte in piena maturità. Il 20-30% del vino fermenta in botti di rovere da 500 litri e rimane sui propri lieviti ( come nelle vasche) fi no all’imbottigliamento , che avviene dopo 16-18 mesi.

Le mie considerazioni:  Ricchezza aromatica all’olfatto e ben strutturato al palato. Destinato ad invecchiare. Ottimo, voto 89/100

Il Coroncino 2016

Note aziendali:  Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore. È una selezione di uve provenienti daI vigneti di Coroncino e di Cerrete dove abbiamo piantato le viti innestate da quelle di Spescia e densità di impianto di 3500 ceppi per ettaro. Il terreno è prevalentemente argilloso.

Le mie considerazioni:  Il classico Verdicchio di Jesi. Autentico, agile, gradevole, coinvolgente e sfizioso. Ottimo, voto 88/100

Stracacio 2014

Note aziendali:  Verdicchio dei Castelli di Jesi D.O.C. Classico Superiore. Primo vino ottenuto dalla fermentazione in botti di rovere, da uve di Verdicchio Incrocio Bruni (Verdicchio x Riesling) che sono state recuperate da una vigna nobiliare dove negli anni trenta aveva lavorato Bruni e replicate in azienda nel 1991. Un vino di grande personalità, ideale per il formaggio e verdure.

Nell’annata 2006 abbiamo fatto un’unione tra Gaiospino Fumè 2006 e Stracacio 2006 creando così lo STRAGAIO Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Riserva. 24 mesi di maturazione e affi namento sui lieviti in barrique, 6 in bottiglia.

Le mie considerazioni:  Interpretazione di finezza aromatica. In evidenza il carattere generoso. Eccellente, voto 90/100

Alla fine il concetto di vino naturale si è limitato al solo allevamento. In cantina la mano di Lucio e le sue continue sperimentazioni basate sulle conoscenze maturate negli anni, hanno fatto il resto. Rimane comunque intatta la figura di personaggio sui generis simile a quel Olivier Lamy conosciuto anni orsono in quel del Saint-Aubin (Borgogna). Filosofi del Vino. O forse mi sbaglio. Chapeau!

Urano Cupisti

 

Fattoria Il Coroncino di Lucio Canestrai

Contrada Coroncino 7

Staffolo (An)

Tel:   0731 779494

info@coroncino.it

www.coroncino.it