Il racconto di una visita aziendale effettuata in un torrido giorno d’agosto del 2021.

Calpestare la zona viticola del Carmignano mi mancava. Visitare la Tenuta di Capezzana, immergermi nella Storia del vino toscano fino a scoprirne le radici, mi mancava.

Ad attendermi all’ingresso del Borgo, Pierpaolo Guerra, giovane addetto all’accoglienza che mi ha introdotto, da subito, nello storico passato della Tenuta.

“A Carmignano si produceva vino fin dall’epoca etrusca, come testimonia il ritrovamento di vasi di vino all’interno di alcune tombe etrusche sul Monte Albano”. L’inizio di un camminamento lungo oltre duemila anni che ha visto questa terra dominata da etruschi, romani e a seguire diverse casate nobili, tra le quali vale ricordare quella fiorentina dei Medici, fino ad arrivare agli attuali proprietari: i Conti Contini Bonacossi.

Capezzana. Area di Carmignano

Storia, Arte, Vitivinocoltura e vitivinocultura, salvaguardia di tradizioni e tutto quanto fa emozionare; lo scopri, lo assapori, lo comprendi, lo gusti nella visita della Tenuta.

Il racconto di Pierpaolo continua: “Nell’archivio di stato di Firenze è stata ritrovata una pergamena datata 804: si tratta di un contratto di affitto che documenta come già 1200 anni fa a Capezzana venissero coltivati olivi e viti per la produzione dell’olio e del vino”.

“Negli anni venti (1920) l’acquisizione di due Fattorie confinanti, “Il Poggetto” e “Trefiano”, segnò la nascita ufficiale dell’attuale Tenuta di Capezzana, suddivisa in 3 fattorie e più di 120 poderi, dedita alla produzione di vino e olio di grande qualità”. 80 ettari vitati per una produzione che si assesta su 300.000 bottiglie annue.

Capezzana. Insieme a Pierpaolo Guerra

La famiglia Contini Bonacossi

Ci ha raggiunto Filippo Contini Bonacossi, quarta generazione, che gestisce la tenuta insieme alle due sorelle, Beatrice e Benedetta.

Insieme abbiamo raggiunto il cortile della Villa e Filippo inizia a raccontare quell’aspetto e  presenza artistica iniziata dal bisnonno Alessandro.

“All’inizio del secolo scorso il mio bisnonno Alessandro, tornato dalla Spagna dove si era dedicato ad un’attività di antiquariato di altissimo livello, iniziò quella che sarebbe divenuta una delle più grandi collezioni private italiane di dipinti, sculture, mobili e ceramiche.

Dopo la sua morte, dietro sua volontà e per opera dei figli, il nucleo centrale di questa eccezionale raccolta costituì la donazione Contini Bonacossi, che oggi è parte integrante della Galleria degli Uffizi”. È un fiume in piena Filippo nei racconti, narrazione di particolari episodi storici e di cronaca dove, la sua famiglia, ne è stata partecipe.

Il Carmignano

Infine la vitivinocultura e coltura, il Carmignano Docg e il Barco Reale, il difficile percorso di entrambi vini per non venire meno alle tradizioni radicate nel tempo.

“Il Carmignano è uno dei vini più antichi d’Italia. L’area del Carmignano è stata la prima DOC in Toscana ad usare il blend Cabernet Sauvignon e Sangiovese.

Capezzana

Il Carmignano può essere considerato il progenitore dei cosiddetti vini Supertuscan. Di fatto già dal 1600 per la sua produzione si usava aggiungere al Sangioveto il Cabernet, vitigno importato dalla Francia dai Medici ed ancor oggi chiamato nella zona uva Francesca, cioè proveniente dalla Francia.

L’editto del 1716 di Cosimo III de’ Medici, Granduca di Toscana, dette riconoscimento legale al vino del Carmignano.

Pochi sanno che il Chianti è nato grazie a Cosimo III de’ Medici che, nel 1716, emanò il Bando Sopra la Dichiarazione dé Confini delle quattro Regioni Chianti, Pomino, Carmignano, e Val d’Arno di Sopra, nel quale venivano specificati i confini delle zone entro le quali potevano essere prodotti i vini citati 

Fu solo con il D.P.R. 28 aprile 1975 che al vino Carmignano venne riconosciuta un’autonoma Denominazione di Origine Controllata, successivamente riconosciuta come DOCG (1990)”.

Capezzana. La Villa

È stata la visita alla storica cantina un momento di particolare emozione. Le botti che trasudano di vino ad affinare e quell’archivio storico iniziato dal bisnonno Giovanni con quell’etichetta targata 1923. L’intento del collezionista di tramandare la Storia alle generazioni future.

Nella penombra della cantina Filippo ha risposto ad una mia precisa domanda.

Ti senti più vignaiolo o produttore di vino?

“Noi siamo stati estremamente fortunati ad ereditare una terra che da sempre ha dato grandissimi vini, il nostro unico compito è quello di continuare ad essere vignaioli e trasmettere il nostro mestiere alle generazioni che ci seguono. Per far questo dobbiamo porre il massimo rispetto a ciò che è più importante per noi: il terreno lavorandolo in modo semplice, pulito e sano”.

Capezzana. La Cantina

Dal 2009 è iniziato il percorso che ha portato i vini della Tenuta di Capezzana alla certificazione BIO.

“Il gusto della zona di origine è la cosa che più ci interessa da portare avanti, ovvero il profumo del terreno che entra, unico e ineguagliabile, nei nostri vini. Ogni utilizzo di sostanze provenienti dall’esterno andrebbe ad intaccare e incidere cambiando il gusto d’origine.

Tanto crediamo in questo gusto di origine che dalla vendemmia 2013 ad oggi, le fermentazioni che si svolgono nelle nostre cantine, sono fatte senza l’uso di lieviti starter, ma sono condotte in maniera spontanea grazie ai lieviti del territorio”.

“Urano ti lascio nuovamente nelle mani di Pierpaolo per gli assaggi; è più bravo e preparato di me”.

Gli assaggi

Seduti sulla veranda della Vinsantaia, con una veduta a perdita d’occhio del territorio del Carmignano, Pierpaolo ha iniziato a propormi i vini aziendali:

– Trebbiano 2019. Il Bianco particolare di Capezzana. Da una selezione massale, una potatura corta, una severa vendemmia verde e una raccolta tardiva, otteniamo un mosto molto ricco, che fermenta e si affina in tonneaux, acquista eleganti profumi secondari e si presta a un lungo invecchiamento.

La fermentazione alcolica della durata di 10 giorni circa è svolta per il 50% in vasche di acciaio alla temperatura di 18°C e l’altro 50% in barriques e tonneaux. FERMENTAZIONE MALOLATTICA: tonneaux di rovere francese. ELEVAZIONE: 50% in barriques e 50% in tonneaux per 6 mesi. AFFINAMENTO: 6 mesi in bottiglia. Ottimo, voto 89/100

– Villa di Capezzana 2018 Docg. Rappresentativo del territorio del Carmignano, è il vino storico dell’azienda dato che la famiglia ha bottiglie dall’annata 1925. È prodotto per l’80% da Sangiovese e per il 20% da Cabernet Sauvignon. Il Carmignano DOCG si affina per oltre un anno in tonneaux e in bottiglia per circa 12 mesi. Struttura tannica serrata che garantisce longevità. Eccellente, voto 92/100

– Villa di Capezzana  2011 Docg. Dieci anni. Un vino commovente e fuori dal tempo. Eccellente, voto 95/100

– Trefiano  Riserva 2016 Docg. Questo Carmignano DOCG nato nel 1979 da un’idea di Vittorio Contini Bonacossi è prodotto in piccole quantità dai due vigneti che circondano la villa cinquecentesca di Trefiano. Intorno alla villa pochi ettari di vigna dalle ottime caratteristiche e una fortunata esposizione permettono la produzione di un Carmignano particolarmente elegante e vellutato: si tratta del Trefiano DOCG, ottenuto con un’uvaggio di Sangiovese, Cabernet e Canaiolo.

Vasche di acciaio. 7 giorni di fermentazione alcolica seguiti da altri 13 di macerazione con le bucce prima della svinatura, a temperatura di 26°/28°C. FERMENTAZIONE MALOLATTICA: Tonneaux di rovere francese. ELEVAZIONE: Tonneaux per 24 mesi. AFFINAMENTO: Bottiglia per almeno 1 anno. Eccellente, voto 92/100

Capezzana. Gli assaggi

Ugo Contini Bonacossi 2016.  Questo Sangiovese in purezza nasce dalla vigna «Viticciana». Questa vigna, voluta dal nostro papà Ugo Contini Bonacossi è stata da lui disegnata e realizzata. Ha la caratteristica di avere i filari interrotti da due strade a «giropoggio», in contropendenza, che canalizzano l’acqua piovana e evitano l’erosione della preziosa terra. I filari sono abbelliti da piante di rosa da lui scelte e con amore annaffiate in estate. Esposizione perfetta. L’uva viene raccolta a mano.

VINIFICAZIONE: vasche di acciaio. 7 giorni di fermentazione alcolica seguiti da altri 13 di macerazione con le bucce prima della svinatura, a temperatura di 26/28°c. FERMENTAZIONE MALOLATTICA: Barriques nuovi di rovere francesi. ELEVAZIONE: 50% barriques nuove e 50% barriques usate per 18 mesi. AFFINAMENTO: bottiglia per almeno 8 mesi. Interpretazione di austera eleganza. Eccellente, voto 94/100

– Ghiaie della Furba 2017 Igt. Nato nel 1979 da un’idea di Ugo e Vittorio Contini Bonacossi, che volevano produrre a Carmignano un vino con un uvaggio bordolese. La prima vigna, composta da Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot era situata sul terreno ghiaioso alluvionale del torrente Furba, da cui prende il nome. Nel 1992, quando è entrata in produzione la vigna S. Alessandro, interamente di Cabernet Sauvignon, l’uvaggio è stato modificato; nel 1998 è stato aggiunto il Syrah.

VENDEMMIA: Merlot primi di Settembre, Syrah fine Settembre, e Cabernet primi di ottobre VINIFICAZIONE: Vasche di acciaio. 7 giorni di fermentazione alcolica seguiti da altri 13 di macerazione con le bucce prima della svinatura, a temperatura di 26°/28°C. FERMENTAZIONE MALOLATTICA: Barriques. ELEVAZIONE: Barriques per 18 mesi. AFFINAMENTO: Bottiglia per circa 12 mesi. Trama di rimandi incantevoli. Eccellente, voto 91/100

– Vin Santo 2013. Per chiudere questa straordinaria degustazione non poteva mancare una “chicca” come il Vin Santo di Capezzana. Dare un voto era come svilirlo. Sublime, da meditazione!

Tenuta di Capezzana, vini con i caratteri di finezza e insieme profondità tannica, intensità ed eleganza, equilibrio e longevità. Chapeau!

Urano Cupisti

Visita effettuata il 3 agosto 2021

Tenuta di Capezzana
Via Capezzana, 100
59015, Carmignano Prato.
Tel: +39 055 8706005

info@capezzana.it

www.capezzana.it