Wine Meridian ha presentato nei giorni scorsi il manuale di Lavinia Furlani e Fabio Piccoli “L’Enoturismo Vincente: come costruire un’accoglienza adeguata e coerente all’identità aziendale”; un’opera che ha richiesto più di due anni di lavoro, 14.000 km di strade percorse e oltre 240 aziende visitate.
Gli autori, rispettivamente presidente e direttore di Wine Meridian, si sono proposti di creare un vero manuale pronto all’uso che offra alle cantine soluzioni pratiche per spiccare in una sempre più vasta offerta di soluzioni che combinano il mondo del turismo a quello del vino.
La guida si rivolge agli imprenditori del vino, ai tour operator enogastronomici e agli addetti all’hospitality, dando una fotografia dell’accoglienza enoturistica italiana e suggerimenti pratici per migliorare la propria ospitalità.
Con l’analisi di 60 aziende e una survey su un campione di circa 400 enoturisti si pone l’obiettivo di comprendere meglio le loro aspettative e gli “errori” che hanno identificato nelle loro esperienze enoturistiche.
Tra i più comuni? La sindrome “del fermentino”, ovvero la tendenza a raccontare la tecnica di produzione del vino omettendo invece l’idea che sta alla base del prodotto.
Proprio per far fronte a questa necessità, il manuale presenta diverse liste pratiche da consultare, ricordare e applicare: vengono elencati, solo per citarne alcuni, i sette “comandamenti” dell’ospitalità, l‘elenco delle cose da non fare, e viene suddivisa l’offerta enoturistica italiana in 12 categorie, nelle quali le aziende si possono riconoscere.