Un rinnovamento di tradizione

Cinquant’anni portati con disinvoltura. La Tenuta del Buonamico guarda il centro abitato di Montecarlo da ovest. Le colline che compongono il territorio comunale sembrano muoversi sinuosamente aprendosi in piccole valli dalle sgargianti sfumature di verde nel periodo primavera-estate per poi evolvere nel dorato-ruggine dell’autunno. Lunghissime distese di filari che raccontano fedelmente un territorio. Qui si vive in un calmo e suggestivo paesaggio dove il Vino è il protagonista principe e racconta la sua terra, la gente, la storia. Un luogo che fa la differenza e vuole, con i suoi vini, entrare con forza nelle eccellenze d’Italia.

La Famiglia Fontana, attuale proprietaria delle Tenuta, ne è convinta e la dimostrazione è il forte impulso dato all’Azienda in un  energico, determinato e coraggioso cambiamento alla ricerca di nuove potenzialità da ricavare da questo suolo vocato.

Andrea Fontana mi riceve in un Venerdì “solare” dove, dalla nuovissima sala degustazione, si gode di un paesaggio ricamato dai vigneti con il centro storico di alto valore artistico che regna sovrano. Sulla terrazza si respirano i colori e i profumi. Faccio parte di un gruppo selezionato di giornalisti invitati, nel contesto delle celebrazioni per il 50° Anniversario, alla presentazione delle novità vitivinicole della Tenuta 2014.

“L’Azienda oggi è disposta su 36 ettari vitati per una produzione media annua di 180.000 bottiglie. L’obbiettivo è di aggiungere ulteriori 9 ettari per consolidare il tutto su 45 ettari portando la produzione, che i nuovi impianti supporteranno a regime, verso le 230/250.000 bottiglie. Vini nuovi, in particolare spumanti, da lanciare con fiducia sul mercato. Il lavoro profuso in questi ultimi anni con la messa a punto dei vigneti, nuovi impianti e l’ammodernamento con la realizzazione di nuovi ambienti, stanno portando, vendemmia dopo vendemmia, ai risultati sperati. La forza di questa Azienda e della sua cantina sta tutta nell’affiatamento di un team che ha deciso di seguire il nuovo corso: ottenere vini nuovi per la nuova identità di Montecarlo”.

Tenuta del Buonamico, un’avventura che dura da mezzo secoloAndrea ricorda la salvaguardia della tradizione con le conferme di produzioni del Montecarlo Bianco e Rosso, la rivisitazione del conosciuto Pinot Bianco Vasario con un percorso, in cantina, diverso ottenendo una bevibilità più pronta, la conferma del Cercatoja e Il Fortino da produrre solo dalle vendemmie migliori. E poi parla delle novità. In assoluto il Viognier Igt Toscana 2013, intenso, fresco, floreale, con la caratteristica minerale a continuare la innata vocazione di Montecarlo verso i vitigni “francesi”.

A seguire Il “Particolare Inedito Premiere Cuvée extra-brut”. Gli  spumanti “Particolare” Brut e Rosé , sono sul mercato da qualche anno. Nelle intenzioni era di produrre spumanti per le esigenze della grande massa dei consumatori, prodotti contemporanei, di qualità, adatti a coloro che vogliono bere senza appesantirsi, senza impegnarsi ma solo per usufruire di semplicità. Credo, nell’ultimo assaggio, che Andrea e i suoi collaboratori, ci siano riusciti. Adesso è il momento di affiancarlo con un prodotto più ricercato, da legare emotivamente a Montecarlo per rendere moderno un antico passato. E la novità risponde a queste esigenze: “Particolare Inedito Premiere Cuvée extra-brut”.  Infine un Sangiovese per pochi, la novità inizio di una nuova avventura. Di seguito riporto le mie personali note di degustazione dei vini sottoposti all’assaggio :

Viognier 2013. Titolo 13%. Paglierino con riflessi verdognoli. Naso ingentilito da un marcato floreale accompagnato dal fruttato di pesche e albicocche. Al palato una spiccata acidità accompagnata da una sostenuta mineralità. Chiude con una media persistenza. Tenuta del Buonamico, un’avventura che dura da mezzo secolo

Particolare Rosé. Pressatura soffice di uve sangiovese e syrah per un colore roseo tenue d’Altan. Effervescenza continua e diffusa fine. Al naso è fragrante e delicato. Al palato l’effervescenza accarezza la lingua rendendo il tutto piacevole. Ottima bevibilità. Tenuta del Buonamico, un’avventura che dura da mezzo secolo

Inedito Premiere Cuvée. Il Particolare che ti aspetti, quello auspicato per un salto di qualità. Solo 3-4 gr/lt. Diverse vendemmie di pinot bianco (2010-2011-2012) per una effervescenza fine e diffusa. Preparazione meticolosa del vino-base (in tonneaux per circa 9 mesi svolgendo la malolattica). Intenso e complesso al naso. Al palato intrigante. Alla cieca, evitando di valutare l’effervescenza diffusa nel calice, potrebbe indurre a considerarlo un metodo classico. Tenuta del Buonamico, un’avventura che dura da mezzo secolo

Vasario 2012. Il nuovo Vasario. Non solo legno ma anche inox. Meno invasivo, di beva più facile,morbido e persistente ma anche acidità più marcate. Ancora nella fase di aggiustamento. Tenuta del Buonamico, un’avventura che dura da mezzo secolo

Cercatoja 2011, il blend dell’Azienda (sangiovese, syrah,cabernet sauvignon e merlot). Notevole struttura ed eccellente trama tannica, equilibrato. Giovane, destinato a crescere nel tempo. Tenuta del Buonamico, un’avventura che dura da mezzo secolo (La vendemmia 2014 non uscirà)

All’inizio ho ricordato che l’anno 2014 rappresenta per la Tenuta del Buonamico un momento importante: l’Anniversario dei 50 anni di storia dell’Azienda.  Come non festeggiare con un Vino preparato da alcuni anni per questo avvenimento. 888 bottiglie numerate a raccogliere un sangiovese in purezza vendemmia 2010. Bottiglie uniche, rare, serigrafate in oro zecchino. 50 è il nome del vino che non vuole essere solo il vino del cinquantesimo ma l’inizio delle celebrazioni dei prossimi cinquant’anni di storia. Ogni anno sarà un anniversario. Nel 2015 uscirà 51 che non è detto contenga sangiovese ma la migliore produzione aziendale di ogni annata. Tenuta del Buonamico, un’avventura che dura da mezzo secolo

“Ci sono storie che hanno un senso maggiore quando si parla di terra e di uomini”. Tenuta del Buonamico, un Rinnovamento di tradizione.

Urano Cupisti