Pighin. Cantina

Quando i campioni arrivano a casa per l’assaggio.

“Nutrite il gallo e non sacrificatelo, perché è consacrato alla luna e al sole”. “Simbolo legato alla terra, il gallo personifica la luce del sole. È l’icona di nobile ruralità dell’azienda Pighin, segno inconfondibile sull’etichetta di ogni bottiglia prodotta”.

Proprio così. In attesa di una visita a calpestare le vigne da quelle parti, mi accontento di tre assaggi, gentilmente fatti recapitare dall’azienda. Un onore essere stato scelto per degustarli e condividere l’analisi sensoriale con i lettori del Corriere del Vino.

La Famiglia Pighin, cosa rappresenta in Friuli?

“Duecento ettari nella zona Friuli Grave D.O.C., appartenuti a una nobile famiglia friulana, sono il punto di partenza per i fratelli Luigi, Ercole e Fernando. Siamo nel 1963 e in quel decennio l’azienda, in forte crescita, sceglie l’architetto di fama mondiale Gino Valle per la costruzione della moderna cantina a Risano. Negli stessi anni la produzione si allarga con l’ottenimento di trenta ettari e una cantina di vinificazione a Spessa di Capriva, nella rinomata zona Collio D.O.C”. Questa la presentazione rilevata dal sito internet aziendale.

Pighin. Vigneti

Non è semplice penetrare i segreti anche perché ho solo tre bottiglie di fronte e manca quel contatto umano fatto di sguardi, di racconti, di luoghi. Mi devo fidare di quanto riportato nel sito e raccogliere l’opera di valorizzazione che si deduce da parole scritte con orgoglio che mettono in luce i valori.

“La terra del Friuli è tra le più vocate al mondo per la produzione di vini bianchi. Conosciuta per questo fino dai tempi dei romani. Ma è anche terra di confine, abitata da un popolo forgiato dal duro lavoro in campagna, necessaria premessa per prodotti di qualità”.

“Un ottimo lavoro in campagna, ancora prima che in cantina, è fondamentale. A partire dalla selezione clonale delle barbatelle che caratterizzano i nostri vigneti e che provengono da Rauscedo, il più grande vivaio viticolo del mondo, che non a caso si trova nel cuore delle Grave del Friuli”.

Pighin. La villa

Tenuta di Spessa di Capriva, Tenuta di Risano, La Villa veneta seicentesca (sede di rappresentanza adibita a foresteria per gli ospiti della famiglia), il Collio. Gli elementi qualificativi dell’Azienda Agricola Pighin.

I vini in assaggio

Pighin. Soreli

– Soreli Bianco Doc Collio 2020.  Assemblaggio di uve Friulano – Ribolla gialla – Malvasia.

Note aziendali. VIGNETO: Situato in collina a 150-180 metri s.l.m. esposizione Sud Ovest, in località Spessa di Capriva (GO) – Italia. TERRENO: “Ponca”, roccia marnosa di origine eocenica tipica del Collio, composta da elementi minerali molto friabili con trattenimento idrico buono. SISTEMA DI ALLEVAMENTO: Guyot con 4.500 ceppi/ha. VENDEMMIA: Raccolta manuale delle uve avvenuta in epoca ottimale di maturazione, circa la terza decade di settembre.

VINIFICAZIONE: Le uve vengono crio-macerate in un vinificatore Ganimede. Una parte del mosto ottenuto fermenta in vasche inox termo-condizionate e successivamente mantenuto sulle proprie fecce nobili, il restante fermenta in “tonneaux” e in “barrique” di rovere Slavonia naturale e di media tostatura. AFFINAMENTO: Il vino affina sulle proprie fecce fini in “tonneaux” e”barrique” fino al momento dell’assemblaggio.

Le mie considerazioni. La roccia marnosa di questo luogo è il presupposto per un 2020 dalla cristallina verve minerale e dalla progressione al palato. Spettro olfattivo composto da una parata di fiori d’acacia, melone, burro di cacao, nocciola per finire su vaniglie. Al palato freschezza e chiusura nitida. Eccellente, voto 90/100;

– Malvasia Doc Collio 2022. UVE: Malvasia Istriana.

Note aziendali. TERRENO: tipico del Collio, detto “ponca” formato da roccia marnosa composta di elementi minerali molto friabili con trattenimento idrico buono. SISTEMA DI ALLEVAMENTO: Guyot ad alta intensità. VINIFICAZIONE: in recipienti d’acciaio inox termocondizionati per 20 giorni a temperatura controllata da 18° a +22° C.

AFFINAMENTO: stoccaggio in cantina in vasche inox a temperatura costante a +12° C, stabilizzazione in celle frigo fino al momento dell’imbottigliamento.

Le mie considerazioni. Un vino tutt’altro che di facile beva. Nitido, ampio, brilla per la sua naturalezza espressiva. Concede sostanziosi profumi di cedro, bergamotto, frutta a polpa gialla. Al palato una trama fresca e appagante con un netto ritorno retro-olfattivo. Ottimo, 89/100;

Pighin. Vini assaggiati

– Pinot Grigio Doc Collio 2022. UVE: Pinot Grigio.

Note aziendali. TERRENO: tipico del Collio, detto “ponca” formato da roccia marnosa composta di elementi minerali molto friabili con trattenimento idrico buono. SISTEMA DI ALLEVAMENTO: Guyot ad alta intensità. VINIFICAZIONE: in recipienti d’acciaio inox termo-condizionati per 20 giorni a temperatura controllata da +18° a +22° C.

AFFINAMENTO: stoccaggio in cantina in vasche inox a temperatura costante a +12° C, stabilizzazione in celle frigo fino al momento dell’imbottigliamento. PH: 3,35.

Le mie considerazioni. Un vino fresco, gradevole, che invita alla beva. Profilo olfattivo su toni delicati di fiori primaverili, pesca bianca, susina e cenni minerali. Sorso vivace moderato da un’adeguata morbidezza. Equilibrato. Ottimo, voto 89/100.

Assaggi effettuati il 21 novembre 2023

Urano Cupisti

Aziende Agricole Pighin
Viale Grado, 11 – Frazione Risano
Pavia di Udine
Tel: 0432 675444

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