Nove Lune. Alessandro (foto aziendale)

Nel mio moleskine è risultato ben annotato, dall’edizione 2018 di Naturae et Purae del Merano Wine Festival,  il termine PIWI, acronimo tedesco PilzWiderstandsfähige che significa, in riferimento ai vitigni, “resistenti agli attacchi dei funghi”.

Annotato in fretta e furia durante l’assaggio di un “vino Piwi altoatesino” ripromettendomi allora che, nella nuova edizione meranese 2019, avrei dedicato particolare attenzione a questo fenomeno che giorno dopo giorno prende piede anche in Italia.

Ed eccomi qui, edizione n. 28 anno 2019 a parlare di “Vini Piwi”, chiamati anche Super-Bio.

Facciamo un po’ di chiarezza: “il Vino PIWI” non esiste. Èuno dei numerosi termini impropri che aleggiano, svolazzano nel mondo del vino. Esistono i vitigni PIWI che, permettendo di eliminare del tutto o quasi i trattamenti anticrittogamici, portano alla produzione di vini che hanno caratteristiche riconducibili alla sostenibilità ambientale.

Sono ottenuti incrociando una varietà di vite europea non resistente ai funghi, con un’altra specie selvatica che ha un’alta resistenza ai funghi. Dopo diversi passaggi d’incrocio si ottiene una nuova varietà con alta qualità delle uve e alta resistenza alle malattie.

Nella giornata dell’8 novembre ultimo scorso il Kurhaus di Merano è diventato una location perfetta per degustare e confrontarci sulle produzioni vinicole da agricoltura biologica, biodinamica, “naturale” (altro termine improprio usato e abusato) insieme ai “fenomeni” Orange e PIWI, con oltre 100 produttori e più di 200 etichette.

Sito ufficiale Turismo in Val Cavallina Lago di Endine. Nove Lune

Per un approfondimento della materia ho scelto la Cantina Nove Lune di Cenate Sopra (Bergamo) di Alessandro Sala.

Dire che Alessandro è un personaggio atipico l’ho intuito da subito vuoi per la “calca” di wine lover al banco aziendale nella Ohmann Saal, vuoi per la sua oratoria “genuina”. Non mi è rimasto che mettermi di lato, ascoltarlo ed annotare le sue “storie” allungando di tanto in tanto il calice per i necessari assaggi.

“Nove Lune è l’insieme di persone che condividono l’importanza della sostenibilità ambientale, di luoghi incontaminati dove non si usano diserbanti e sostanze chimiche di sintesi, di tecnologie che consentono di risparmiare energia e preservare il territorio.

Nel 2013 decido di andare oltre. Di piantare tre varietà di vitigni PIWI (oggi quattro) per verificare di persona se veramente quello che ho letto e sentito fosse vero”.

Cantina Nove Lune (foto aziendale)

Vitigno Bronner nato da un incrocio tra una vite vitis vinifera ed una vite resistente asiatica (“amurensis”);

Vitigno Johanniter ottenuto nel 1968 a Freiburg incrociando Riesling x ( Seyve-Villard 12- 481 x (Ruländer x Gutedel);

Vitigno Solaris varietà ottenuta nel 1975 in Germania presso l’Istituto di Friburgo incrociando la varietà Merzling (Seyve Villard 5.276 x Riesling x Pinot Gris) con la varietà 6.493 Gm (Severa Zarya x Muscat Ottonel);

Vitigno Helios ottenuto nel 1973 a Freiburg incrociando Merzling x ( Seyve-Villard 12- 481 x Müller Thurgau). Quest’ultimo a sua volta incrocio originario del Geisenheim in Germania creato mediante incroci di Riesling renano e Madeleine Royale, dall’enologo svizzero Hermann Müller.

Alessandro Sala, come già accennato, è un personaggio e lo si capisce anche per il modo di interloquire, tenere la parola in prima persona (io, io, io,).

Nove Lune una sua creatura, termine di un percorso “in prima persona” che ha portato a scelte che rivendica, alla “filosofia” che si attribuisce. Del resto i “personaggi” se non avessero questa personalità non sarebbero tali.

L’unica incoerenza è che ha parlato di “azienda come insieme di persone che condividono un progetto” per poi ripetere continuamente: “la mia filosofia”, “decido quindi”, “pianto un’altra varietà”, “ completo uno Studio”, “faccio appassire”, “decido l’ora di vinificare” e, in riferimento alla nuova cantina “La struttura è una mia progettazione utilizzando blocchi isotex e quando non ho trovato attrezzature adeguate io le ho fatte costruire su mie indicazioni”.

Non è un personaggio?

Tutti ad ascoltarlo. “Ho realizzato una vigna dove si può mangiare l’uva direttamente dalla pianta senza necessità di lavarla”.

L’etichetta assaggiata (foto aziendale)

Ma poi i vini hanno meritato tanta attenzione? Lo dico subito: SÌ.

– Rukh 2018 VDT.

Note aziendali: Orange Wine Biologico. Uvaggio Bronner 50% – Johanniter 50%. I vigneti insistono su terreni collinari prevalentemente argillosi ad un’altitudine di circa 450 metri s.l.m., con esposizione a Sud. Sistema d’allevamento: Guyot. Conduzione vigneti Metodo biologico. I vitigni resistenti consentono di non eseguire alcun trattamento o al limite nelle annate peggiori solamente due o tre biologici senza chimica di sintesi.

Vinificazione. Le uve raccolte vengono diraspate a rulli aperti per lasciare intatti gli acini. Successivamente vengono poste a fermentare sulle bucce in anfore di terracotta con frequenti follature manuali. La macerazione sulle bucce dura ben oltre la fermentazione, per alcuni mesi. Dopo la separazione dalle bucce il vino continua l’affinamento nelle anfore fino all’imbottigliamento.

Le mie considerazioni: Nella sua tipologia di Orange Wine vino da grandi potenzialità di invecchiamento. Lunga progressione olfattiva ed assaggio avvolgente. Ottimo, voto 87/100

– 310 Vdt 2018.

Note aziendali: Uvaggio: Solaris 40% — Bronner 30% — Johanniter 30%. Tipologia dei terreni: I vigneti insistono su terreni collinari prevalentemente argillosi ad un’altitudine di circa 450 metri s.l.m., con esposizione a Sud. Sistema d’allevamento: Guyot. Conduzione vigneti: metodo biologico. I vitigni resistenti consentono di non eseguire alcun trattamento o al limite nelle annate peggiori solamente due o tre biologici senza chimica di sintesi. La vendemmia viene eseguita rigorosamente a mano, come tutte le altre operazioni in vigneto.

Vino 310

Vinificazione: le uve raccolte vengono diraspate a rulli aperti per lasciare intatti gli acini. Segue la pressatura soffice e successivo illimpidimento dei mosti con basse temperature. La fermentazione avviene in acciaio a temperatura controllata intorno ai 17 °C per preservarne la freschezza e i profumi. Dopo la fermentazione si affina in acciaio fino all’imbottigliamento.

Le mie considerazioni: Olfatto intenso con numerose note di fiori e frutta. Al palato vivace con freschezza e sapidità ben calibrate. Ottimo, voto 88/100

Una gran bella esperienza se pur effettuata ad un tavolo con un esercito di eccitati wine lover. Una cosa è certa: ne sentiremo parlare in futuro della Cantina Nove Lune e di Alessandro Sala quando arriveranno sul mercato Sinus Roris, rosso biologico e Theia, vino passito da uve Helios 40% – Solaris 40 % – Bronner 20%. Anzi mi prenoto da subito per Naturae et Purae edizione 2020 per assaggiarli. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi eseguiti al Merano Wine festival edizione 2019

 

Cantina Nove Lune

Via Valpredina, 5

Cenate Sopra (Bergamo)

Cell      335 5827757

info@nove-lune.com

www.nove-lune.com