Nel mio scorrazzare su e giù per la Champagne, nell’ultimo caldo ottobre 2018 mi sono ritrovato, quasi per caso, nella cittadina di Barbonne-Fayel, in quella zona separata dalla più ben nota Côte des Blancs, serbatoio importante per la produzione di uve chardonnay: la Côte de Sézanne.

Considerata, dai suoi abitanti,  la zona dove di fatto è nato il metodo champenois, di sicuro ha un merito consacrato dalla Storia. A Sézanne, sotto il regno di Luigi IX, il Santo, fu piantata la prima vite di Chardonnay nella Champagne.

Negli ultimi due secoli, XIX e XX, le grandi Maison di Reims acquistarono, o comunque governarono, quasi tutto il territorio della Côte per approvvigionarsi delle sue uve che magistralmente venivano vinificate nelle loro caves, facendo parte delle prestigiose cuvée.

Ancora oggi i vignerons sezannais conferiscono uve alle blasonate Maison anche perché risulta molto redditizio il farlo.

Insomma le uve della Côte de Sézanne vengono pagate bene tanto da rendere quasi improduttive  le elaborazioni dei piccoli vignerons locali.

Michel Marcoult. Accoglienza

Eppure qualche ostinato vigneron recoltant, amante delle tradizioni secolari di questo lembo collinare della Champagne, è presente con la propria cave nei dintorni di Sézanne.

Come Michel Marcoult di Barbonne-Fayel, una piccola comunità di circa 500 abitanti a pochi chilometri da Sézanne. In Francia il nome composto di un Comune tenuto insieme da un trattino, ricorda che nel tempo passato si trattasse di due comunità ben distinte.

“Siamo un padre ed un figlio, appassionati del nostro lavoro a conduzione familiare. Oggi lavoriamo su tre terroir diversi, Sézannes, la Côte de Bar (Aube) e la Côte est di Vitryat per diversificare i nostri prodotti e proporre alla nostra clientela una gamma la più completa possibile”.

È stata una visita interessante che ha permesso di penetrare nei segreti di questo Domaine.

Uno dei tanti capannoni presenti nella Côte che risultano poi essere la cave, tutta termocontrollata, con moderne attrezzature (presse, vasche inox, barriques).

I proprietari riservati ma allo stesso tempo accoglienti pronti a rispondere alle domande e curiosità, fino a mettere in mostra, con disinvoltura e orgoglio, la loro opera costituita da una consistente produzione di diversi champagne.

Sono sicuro che visitando Michel Marcoult abbia visitato e conosciuto la Côte de Sézanne. A cominciare dal suo terroir, dai piccoli corsi d’acqua, dai terreni in parte gessosi, in parte argillosi e calcarei, dalle distese di vigneti chardonnay intervallati da piantagioni di rape, mais, patate. Una piccola champagne (1.450 ha) nella ben più vasta champagne.

Gli champagne degustati

Gli assaggi

Dal 2004 la presenza di Julien ha arricchito il Domaine. Scopriamo, negli assaggi, quella che è stata la sua immaginazione oggi realtà:

Cuvée Tradition

Note aziendali: Cuvée di 60% di Chardonnay e 40% di Pinot Nero. Un vino abbastanza chiaro, punti salienti in oro grigio, sembra leggero. Il primo naso non inganna, troviamo la leggerezza che ci si aspetta alla vista del vino. Molto fruttato, troviamo note di frutta fresca, come pesca, ananas, pera, prugna, alcune note di frutti rossi più sottili suscitano il naso. La bocca offre un bellissimo equilibrio tra tensione e rotondità.

Troviamo la bellezza e lo stile dei vini dell’assemblaggio. Con la freschezza, l’espressione fruttata, l’avidità dei vini giovani, armonizzati da un inizio di evoluzione e aromi più maturi di marzapane o nocciola. Il dinamismo di Chardonnay rimane il segno distintivo della casa.

Le mie considerazioni: Un champagne di ingresso espressivo. Ottimo, voto 87/100.

Cuvée Rosé

Note aziendali: Pinot nero e Chardonnay. Un bel colore rosa pallido, che tira al salmone. Il primo naso è molto espressivo, molto affezionato. Recuperiamo la frutta estiva, mora, lampone, fragola, che gli conferisce un molto delicato, molto avido, ma ancora sostenuto da una freschezza di limone o di arancia rossa.

La bocca ha un ottimo equilibrio tra dolcezza, frutta gola e vino, e l’acidità limone discreto che mantiene il vino in altezza e gli offre questo carattere antenna così apprezzata rosati poiché viene straordinariamente supporta l’avidità di fruttato.

Le mie considerazioni:  Un rosé che non entusiasma. Poco espressivo. Buono ma niente più. Voto 85/100

Cuvée pur Chardonnay

Note aziendali: 100% Chardonnay – Extra-Brut Un vino oro pallido, brillante. Il primo naso è abbastanza maturo, ricco, con un bel confit fruttato, scorza d’arancia candita, limone candito e note di panini al burro, pan di zenzero. Questo naso generoso, permette di intravedere un momento di degustazione confortante, con tanta dolcezza. Molto espressivo, ha raggiunto il suo momento ideale di degustazione.

La bocca offre questa dolcezza, ma offre anche un’energia piccante che arriva a dare sollievo al palato. Troviamo la maturità con note di pasta di mandorle, mandorle tostate, nocciole, albicocche secche e un tocco di zenzero candito. L’effervescenza è delicata e dà un sacco di classe alla bocca. La sua è una finitura gessosa.

Le mie considerazioni:  Concordo: la sua è una finitura gessosa. Ottimo champagne, comincio ad emozionarmi. Voto 88/100

Cuvée Francis

Note aziendali:  Cuvée “Francis”. Champagne 100% Chardonnay. Un vino giallo piuttosto intenso, oro molto paglierino, brillante. Il primo naso è acuto, molto vivace, con una forma di nobiltà piuttosto fredda ma densa. Dietro, è un po’ più amichevole con note fruttate senza esuberanza, limone, pera, ananas e altre note gourmet di calisson, toast, brioche.

La bocca è in continuità, con un attacco vivace e una freschezza che si trova abbastanza dritta in tutta la bocca, un sollievo tangibile sostenuto da un tocco di carbonica molto gradevole. E ancora questa densità di vino che riempe il palato. Alla fine un lieve ritorno di pompelmo aumenta il vino e dà un immediato desiderio di ripresa.

Le mie considerazioni:  Champagne presente con una discreta mineralità e un finale abbastanza lungo. Ottimo, voto 89/100

Les Bonnots, Rosé de Saignée

L’Authentique Rosé

Note aziendali: 100% Pinot nero. Sollevato in rovere e lavorato alla vecchia maniera. L’abito è adornato da un intenso colore granato con profondi riflessi salmone. Una vivace effervescenza nutre un colletto ampio e persistente. Il primo naso è denso e complesso. I frutti rossi (mora, lampone, liquore ai lamponi) si mescolano agli aromi di arancia rossa e vaniglia leggermente tostata. Questa sensazione olfattiva annuncia una bella concentrazione aromatica. Opulento e goloso, con perlage cremoso.

L’equilibrio tra lo zucchero e la struttura tannica porta questo champagne su una buona persistenza. Il finale è concentrato sui frutti (fragola, ribes) e aromi di mandorla tostata e legno.

Le mie considerazioni: Questo è veramente un gran bel rosé. Riflessi di buccia di cipolla, dosage ben amalgamato. Eccellente, voto 91/100

Les Macrêts

Note aziendali: 100% Chardonnay vecchie viti.  Sollevato in rovere e vecchio stile. Il primo naso è tipico di un bianco di alta qualità. Note di brioche, burro, limone fresco e limone candito, mandorla, mostra la bella maturità. La bocca offre un bellissimo equilibrio tra tensione, complessità. Molto succoso e vivace, il palato è lungo e pieno, la complessità della frutta secca, un’altra delicatezza leggermente toffee.

Le mie considerazioni:  È uno champagne di alta gamma. Traccia speziata e morbidezze di notevole leggiadria. Eccellente. 92/100

Les Carabins

Note aziendali:  Blanc de Noirs – 100% Pinot Noir.  Invecchiato in botti di acacia, lavorato alla vecchia maniera. Un vino dorato, intenso con molta densità. Sentiamo odore di frutta rossa affumicata, grigliata, piuttosto secca, frutto della passione, il tutto in delicatezza. Possiamo anche vedere il potere del vino che fiorirà nel bicchiere.

Il palato è molto deciso, molto potente sull’acidità, sempre con questa delicatezza croccante. Troviamo tutta l’espressione aromatica del naso con il dinamismo del limone e un’effervescenza molto cremosa che dà conforto al vino. Il finale è naturalmente nella continuità della bocca con una bella persistenza acidula.

Le mie considerazioni:  Parlare bene del pinot nero da queste parti non è facile anche se è più probabile che provenga dalla Côte de Bar. Un crescendo di purezza e complessità. Struttura senza pesantezza. Eccellente, voto 91/100

Trovare champagne di questa elevatura in zone di produzione come la Côte de Sézanne non me l’aspettavo. Una gran bella sorpresa forse anche per la scelta della visita: Michel Marcoult. Chapeau!

Urano Cupisti

 

Michel Marcoult

Route de Queudes 12

Barbonne-Fayel

contact@marcoult.com

www.champagne-marcoult.com