Avevo un appuntamento con parte della storia della Borgogna, quella dei Grandi Vini, quella della Côte d’Or e non lo sapevo.

Dovevo andare da un vigneron nella zona di Savigny-Les-Beaune e mi sono ritrovato di fronte al cancello della Maison Louis Jadot, sulla route de Savigny poco fuori il centro abitato di Beaune.

Logo Louis Jadot

Ad attendermi un simpaticissimo “giovanotto” dell’accoglienza della Maison: Pierrick Prevost.

Quelle situazioni inaspettate; il vigneron che mi telefona dicendo: ”Non la posso ricevere causa covid” ed un immediato giro veloce di contatti per trovare la visita sostitutiva. Ed uno di questi mi ha indirizzato da Louis Jadot.

Certo ero di fronte a tutt’altra visita, tutt’altro approccio con la realtà della Borgogna. Da Louis Jadot mi sono sentito da subito come catapultato al centro della Borgogna con tutte le aree vitivinicole che la compongono, che ruotavano vertiginosamente intorno.

Maison Jadot, le origini

Fu con l’acquisizione della parcella Beaune Premier Cru Clos des Urseles nel 1826 che iniziò la fantastica Storia della Maison Jadot. Da lì in poi “Il susseguirsi di date, di acquisizioni, di momenti, di valori guidati da una visione: la presenza, all’interno della Maison, dei grandi terroir della Borgogna”.

Louis Jadot. Vasche inox parcellari

Rimasta nelle mani della famiglia fino al 1962, venne rilevata dalla famiglia Gagey che poi la cedette ad un importatore americano: Rudy Kopf fondatore della Kobrand Corporation attuale proprietaria.

Nel corso degli anni l’azienda è cresciuta acquisendo oltre a vigneti e cantine anche, nel 1995, la Tonnellerie Cadus.

Oggi la Maison opera soprattutto come négociant e controlla 240 ettari di vigneto sparsi in tutta la Grande Borgogna, dallo Chablis alla Côte d’Or comprendendo il Macônnais fino al Beaujolais.

Le varietà impiantate sono Pinot Nero, Chardonnay, Aligoté e Gamay.

“Fin dalle origini, la missione della Maison Louis Jadot è stata quella di sviluppare armoniosamente tutte le appellations della Borgogna, dai Grands Crus, Premier Cru alle denominazioni regionali, comprendendo i Village”. Così si è espresso Pierrick nell’accompagnarmi nella visita della Cave.

Louis Jadot. Ingresso alla cantina

Inutile cercare di essere originali nella descrizione. Semplicemente gigantesca, moderna con aspetti di antico. Poi ragionando la rapporti ai 240 ettari produttivi e l’accetti senza sì, senza ma.

Mi sono trovato di fronte ad una di quelle aziende che hanno guadagnato nel tempo la reputazione di vero e proprio faro della Borgogna del Vino.

Gli assaggi

Al di là della romanticità che troviamo nell’approccio con i piccoli vignerons, resta l’intensità delle emozioni memorabili provate negli assaggi dei vini Louis Jadot.

VINS ROUGES

  • Beaujolais, Château Les Jacques, Moulin a Vent 2018. Cépage Gamay. Ottimo, voto 88/100;
  • Boujolais Château Les Jacques, Moulin a Vent, Rochegnès 2015. Cépage Gamay. Ottimo, voto 89/100;
  • Louis Jadot. Assaggi rouges

    Veran (Maconnais) 2016. Cépage Pinot Noir. Ottimo, voto 88/100;

  • Santenay, gatsulards, 2016. Cépage Pinot Noir. Ottimo, voto 89/100;
  • AOC Beaune, Bouche Rottes 2012. Cépage Pinot Noir. Ottimo, 89/100;
  • Volnay Santenos Premier Cru 2011. Cépage Pinot Noir. Eccellente, voto 90/100;
  • Nuits St.Georges Premier Cru Les Damodes. Cépage Pinot Noir. Eccellente, voto 93/100;
Louis Jadot. Assaggi blancs

VINS BLANCS

  • Chablis Premier Cru Four Chaume 2018. Cépage Chardonnay. Ottimo, voto 89/100;
  • Beaune Greves le Clos Blanc 2018. Cépage Chardonnay. Ottimo, voto 89/100;
  • Santenay Premier Cru Clos Faubard 2017. Cépage Chardonnay. Eccellente, Voto 92/100;
  • Puligny-Montrachet, Premier Cru Les Rèfents 2017. Cépage Chardonnay. Eccellente, voto 94/100.

Un ringraziamento particolare a Pierrick Prevost, compagno di viaggio di questa avventura e a tutto lo staff della Maison per la competenza ed efficienza dimostrata.

Louis Jadot, vero, prestigioso faro della Borgogna del Vino. Chapeau!!!

Urano Cupisti