Era una domenica di ottobre e trovare qualche Maison o Domaine aperti a Chablis è stata un’impresa.

Alla fine, girovagando nelle stradine di questa piccola cittadina del dipartimento dell’Yonne, regione della  Borgogna-Contea, più vicina a Parigi che a Digione, ho trovato aperta la sala d’accoglienza della Cooperativa La Chablisienne, il principale produttore di vino del dipartimento, fornendo oltre il 25% del volume della produzione di Chablis.

La Chablisienne. Un’ostrica pliocenica

La storia di questa cooperativa ha avuto inizio nel 1923, quando alcuni viticoltori, sotto la guida dell’Abbé Balitrand, unirono le forze per far fronte alle difficoltà economiche del tempo, creando una cantina sociale con lo scopo di vendere i loro vini.

Fino alla metà degli anni ’50, i soci consegnavano la loro produzione a La Chablisienne, che allora si occupava della miscelazione e della vendita.

Oggi pur assolvendo in parte all’originario compito cooperativistico, La Chablisienne ha una sua linea con proprie etichette che spaziano dal Petit Chablis allo Chablis, ai Premier Cru e ai Grand Cru.

Un vitigno unico, lo Chardonnay

“La straordinaria reputazione dei vini di Chablis è legata al suo vitigno unico: lo Chardonnay. È in Borgogna che la sua qualità è diventata nei secoli sinonimo dei vini più sgargianti”.

Così una gentilissima signora mi ha accolto iniziando ad erudirmi sull’unicità del vitigno, sul territorio particolarissimo, sulla vinificazione e la gamma delle diversità produttive.

“Nella valle del Serein, alle pendici di Chablis, lo chardonnay ha trovato negli anni la perfetta armonia con il suo terroir. Un binomio immaginato in gran parte dai monaci di Cîteaux che fondarono l’abbazia di Pontigny nel XII secolo. La lunga selezione delle migliori parcelle, vendemmia dopo vendemmia, l’isolamento e la moltiplicazione dei migliori vitigni, lo sviluppo di una viticoltura adeguata e la sperimentazione di diverse vinificazioni, sono risultati i contributi incommensurabili di questa cultura monastica”.

La Chablisienne. Il Kimmeridge

Territorio

“I terreni sono costituiti principalmente da “Kimmeridge”, alternanza di marne e calcari marnosi a depositi di piccole ostriche: Questi particolari terreni conferiscono ai vini Chablis una grande personalità segnata dalla loro particolare impronta minerale”.

Questi terreni eccezionali conferiscono al terroir dello Chablis mineralità, finezza e tono cristallino incomparabile.

Vinificazioni

“Le vinificazioni sono il passaggio essenziale per esprimere tutta la ricchezza e la complessità dei terroir di Chablis. Dopo la vendemmia c’è prima di tutto la pigiatura, effettuata dai viticoltori associati. Questa operazione viene realizzata il più vicino possibile alle viti per garantire una qualità ottimale dei mosti. La Chablisienne subentra poi alle operazioni di decantazione, fermentazione alcolica e malolattica. Le fermentazioni e l’affinamento avvengono o in recipienti di acciaio inox a temperatura controllata o in botti di rovere da 228 litri. La scelta di quest’ultime è riservata per le nostre selezioni di vini come i Premier Cru e Grand Cru”.

La Chablisienne. Il Terroir

Diversificazioni Produttive

“Ogni terroir produce vini unici, di diverso carattere e capacità di evoluzione. I Petit Chablis si presentano perfettamente tra uno e tre anni, gli Chablis a seconda delle diverse cuvée richiedono da due a cinque anni. Lo Chablis 1er Cru e lo Chablis Grand Cru, veri vini maturi, richiedono dai cinque ai dieci anni. L’esposizione degli appezzamenti è di grande importanza nell’espressione dei climi”.

Petit Chablis

Denominazione che costituisce la base della gerarchia dei vini di Chablis. Vigneti posti alla sinistra del fiume Serein. Danno vini di ottima giovinezza, vivaci, freschi con aromi di frutti a polpa bianca. Dopo due o tre anni dalla vendemmia possono risultare minerali e finemente iodati. La loro beva è da introduzione e scoperta del mondo Chablis.

La Chablisienne. I vini assaggiati

Chablis

La denominazione Chablis è la più importante dei vigneti presenti. Situati sui pendii ai lati del Serein, sul famoso suolo “kimmeridgiano”, esprimono un terroir che unisce freschezza, mineralità, finezza e complessità. A seconda delle diverse cuvée, può essere apprezzato giovane (2 anni), con una freschezza dissetante o più maturo per coglierne maggiore complessità, mineralità e ricchezza aromatica.

Chablis 1er Cru

Vitigni situati sulla riva destra o sulla riva sinistra del Serein, permettono di scoprire e comprendere i grandi terroir “kimmeridgiani” di Chablis. Dai vitigni piantati prevalentemente in collina con bella esposizione sud-ovest e sud-est, si ricavano vini con una propria personalità, unici. Raggiungono il loro apice di maturazione da sei a otto anni dopo il raccolto.

La Chablisienne. Il Grand Cru

Grand Cru

I Grand Crus sono conosciuti dagli amanti del vino di tutto il mondo come i re della denominazione. I vigneti sono posti solo sulla riva destra del Serein ed esposti prevalentemente a sud-ovest. Vini completi, dalla forte personalità, che il tempo continua a magnificare. Colore elegante, dal naso potente e dalla bocca particolarmente filante, con una grande lunghezza finale, offrono una notevole capacità di invecchiamento.

A La Chablisienne ho assaggiato:

  1. Petit Chablis Pas si petit. Ottimo, voto 88/100;
  2. Chablis La Pierrelée. Ottimo, voto 89/100;
  3. Chablis 1er Cru Vaillons. Eccellente, voto 90/100;
  4. Chablis 1er Cru Mont de Milieu, Eccellente, voto 91/100;
  5. Chablis Grand Cru Grenouilles. Eccellente, voto 93/100.

La purezza degli Chablis, equilibri perfetti, una grande gioia, un ricordo definitivo. Un grande vino che si rivela nel tempo. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 2 ottobre 2022

La Chablisienne
8, Boulevard Pasteur – Chablis (Francia)
Tale. : +33 (0)3 86 42 89 98
E-mail: caveau@chablisienne.fr

www.chablisienne.com