Côte de Beaune. I magnifici Sette

Côte de Beaune: i magnifici sette di una serata evento straordinaria.

All’Osteria Le Terme di Massaciuccoli è in corso una vera e propria Scuola di Vino.

Insieme a Stefano Bergamini organizziamo “approfondimenti” elaborando progetti precisi, mirati.

Lago da Massaciuccoli

L’ultimo, compreso in un più ampio disegno titolato “Obiettivo Bourgogne” è iniziato nel mese di settembre affrontando la conoscenza dei singoli territori dove il “bianco” chardonnay si esprime in innumerevoli sfumature.

E come non terminare questo ciclo con una serata evento dove parlare, dibattere, dialogare di fronte a sette calici rappresentativi del “ meglio” di questa “Terra di Eccezioni”. Perché la Borgogna è Terra di Eccezioni.

Stefano Bergamini

Quel repertorio di “eccezioni” che sembrerebbero delegittimare il ferreo disciplinare ultracentenario, a volte incomprensibile particolarmente per i neofiti, che poi alla fine “legalizzano” il noto proverbio della cultura popolare di origine latina: “L’eccezione conferma la regola”.

In un Blind Wine Tasting a ricercare i valori dei Montrachet, grassi, opulenti, minerali, intensi contrapposti ad un Corton – Charlemagne, più semplicemente Charlemagne, proveniente da quella Porta d’Ingresso della Côte de Beaune rappresentata dalla collina Corton, a nord, terra magica di grandi Pinot Noir che circondano questa parcella di chardonnay come in un gioiello composito dove risplende al centro uno smeraldo colombiano allevato su suoli marnosi espressione di maggiore austerità.

L’assaggio

E la scelta dei Montrachet studiata, non causale, che hanno introdotto i fortunati presenti  alla logica piramidale applicata in Borgogna. Dai Village di Puligny e Chassagne ai più ricercati Premier Cru dei due Comuni, provenienti da parcelle dislocate in zone diverse a testimoniare quelle eccezioni delle diverse anime di questi grandi bianchi.

  1. Côte de Beaune. La Garenne 2017 di Louis Jadot

    Puligny-Montrachet Village 2020 Domaine Alain Chavy. La qualità di questo Puligny-Montrachet 2020 non ha fatto eccezione alla regola dei vini di Alain Chavy! Freschezza, vivacità e soprattutto una notevole mineralità hanno caratterizzato questa cuvée. Il giusto equilibrio tra morbidezza e vivacità con un’acidità perfettamente controllata sul finale;

  2. Chassagne Montrachet 1er Cru Les Morgeots 2020 Vincent Latour. Un cognome importante per questo vigneron che focalizza il suo lavoro su una gamma di bianchi molto equilibrati. Questo Les Morgeots  è risultato un vino caldo e fruttato tropicale che ha offerto una vera e propria sensazione di piacere all’assaggio;
  3. Chassagne Montrachet 2019 Domaine Roux Pere et Fils. Tutta la purezza del frutto preservata ed esaltata. Ricco, delizioso e armonioso, questo Chassagne-Montrachet acquisirà con il tempo ulteriori nuances fruttate.

A questo punto i palati sono risultati pronti, avvinati per accogliere  “l’impero dei sensi” contenuto nelle quattro bottiglie rimanenti:

  1. Chassagne Montrachet 1er Cru La Grande Montagne 2019 Louis Latour. Un bel colore oro pallido, il naso floreale con sentori di limone hanno preannunciato ulteriori  note agrumate e sapore di mandorla fresca. Al palato l’equilibrio come risultato raggiunto. L’inizio dell’armonia.
  2. Puligny Montrachet 1er Cru Sous le Puits 2018 Louis Latour. Giallo paglierino, impreziosito da riflessi dorati. Tracce di frutta secca e frutta a polpa gialla al naso, che si sono confermate anche al gusto. Rotondo e al contempo fresco è risultato morbido e corposo. Una delizia;
  3. Côte de Beaune. Corto-Charlemagne

    Corton Charlemagne Grand Cru 2018 Louis Latour. L’atteso, come il nuovo Messia. Il bouquet di questo vino è stato un tripudio di agrumi e frutta tropicale. In bocca risultato intenso, potente e pieno e la molteplicità di aromi hanno condotto verso un finale raffinato e minerale persistente. A giudizio di tutti i presenti questo “charlemagne” saprà stupire anche fra 20 anni o più. Un vino straordinario comprensivo di tutti gli elementi strutturali in perfetto equilibrio tra loro. Ha sfiorato la perfezione.

  4. Puligny Montrachet 1er Cru La Garenne 2017 Louis Jadot. Un “pelino” al di sotto del Charlemagne. Giallo paglierino impreziosito da riflessi dorati (un anno in più di vetro ha inciso moltissimo). Tracce di frutta secca e frutta a polpa gialla al naso che si sono confermate anche al palato. Rotondo e al contempo fresco è risultato morbido e corposo.

Certo per persona vinonavigata come il sottoscritto preparare un “approfondimento” simile e trasmettere le sensazioni che scaturiscono dai singoli assaggi, è stato come essere trasportato in quella terra che dalla Porta di Beaune corre verso Santenay, ultimo caposaldo delle terre dei bianchi.

E l’immaginazione mi ha portato nell’alternarsi continuo di villaggi fioriti di piccolissime dimensioni che scandiscono le aree vitivinicole della Côte de Beaune.

Ed ora concentriamoci sui rossi, quei Pinot Noir unici che cadenzano la Côte de Nuits. Argomento di nuove avventure, approfondimenti all’Osteria Le Terme di Massaciuccoli nei mesi di novembre e dicembre. Chapeau Stefano Bergamini!!!

Urano Cupisti

Degustazione del 16 ottobre 2022

Osteria Le Terme
Località Massaciuccoli-Massarosa (Lu)
Cell: 329 7317002

nainapi@gmail.com

www.osterialeterme.com