A Villa Castelletti (Signa) tra vecchi grappoli e nuovi tralci (terza parte)

Noi considerati come cronisti del vino dovremmo solo adeguarci. Tra bicchieri e grappoli adesso anche i tralci. La traduzione? L’eccellenza si misurerebbe in Tre bicchieri (Gambero Rosso), Quattro tralci (Ais) e Cinque grappoli (Bibenda-Fis). Così sembrerebbe. Noi di Corriere del Vino ne prendiamo atto ma, scusateci, continueremo l’informazione e la comunicazione dei nostri assaggi utilizzando le nostre valutazioni:

Eccellenza di Toscana sufficiente (78-80/100)

Eccellenza di Toscana discreto (81-84/100)

Eccellenza di Toscana buono (85-88/100)

Eccellenza di Toscana ottimo (88-90/100)

Eccellenza di Toscanaeccellente (oltre 90/100)

Consapevole delle nostre scelte continuo il mio vinovagare tra i tavoli di “Eccellenze di Toscana” per assegnare i meritatissimi 5C

  • Mulin Vecchio 2010 Vino Nobile di Montepulciano Azienda Contucci. 80% Prugnolo gentile, 10% Canaiolo, 10% Colorino. Il nome identifica la vigna di provenienza. Percorso di cantina “classico” tra inox e botte grande per un Nobile realmente meritevole del titolo. Colore rubino con rilasci granati. Al naso la mammola lo identifica accompagnata da prugne e note speziate. Al palato avvolgente con tannini molto fini. Persistente.
  • Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2009 Azienda Contucci. 80% Prugnolo gentile, 10% Canaiolo, 10% Colorino. La vigna di questa Riserva è Pietra Rossa. Stesso percorso del precedente ma con un anno d’affinamento in più. Ne consegue un vino più nobile che affascina nell’aristocratica beva. Chapeau!
  • AB Vinea Doni 2012 Vernaccia di San Gimignano Azienda Falchin. Doni della vigna. Il colore è meraviglioso, un paglierino con lampi dorati. Nel bicchiere risulta consistente svelando le proprie morbidezze. Al naso intenso e nella sua complessità rilascia sentori fruttati gialli e quella nota di vaniglia che fa la differenza.  Al palato subito caldo (14% di alcol) e morbido  con la sapidità in evidenza. Chiusura ammandorlata dovuta al passaggio in barriques che lo rende particolare. Chapeau.
  • Vigna a Solatio Riserva 2011 Vernaccia di San Gimignano Azienda Falchin. Vernaccia molto discussa che ha trovato finalmente i giusti riconoscimenti. Bella e buona. Bella nel colore e nell’eleganza di come gira nel bevante. Buona al naso dove si esprime in un’ottima complessità e al palato dove l’equilibrio gustativo ne è un elemento di eccellenza. Chapeau
  • Esse 2011 Azienda La Torre. Syrah 100%. Non tutti sanno che Montecarlo di Toscana (Lucca) è “terra vocata” per questo vitigno. L’Azienda La Torre ne rappresenta l’eccellenza. L’intensità del colore ricorda i migliori syrah da subito, il rubino nell’orizzontale ti affascina, la consistenza rilascia sulle pareti le morbidezze. Al naso è un trionfo di frutti di bosco accompagnati dai terziari speziati. Al palato l’equilibrio ti conquista, la trama tannica è finissima e il retro olfattivo ti riporta le note dei frutti rossi. Gran bel vino.
  • Campo al Fico Bolgheri Superiore 2011 Azienda I Luoghi. Quel taglio bordolese che “ti rimane dentro”. Cabernet Sauvignon 80% e 20% di Merlot, Syrah e Cabernet Franc. Il vino fatto con il cuore. Per capirlo devi conoscere i produttori, parlare con loro e calpestare le loro vigne. Anche il 2011 è un’eccellenza. Descriverlo? Direi un concentrato di sensazioni. Tre volte chapeau!!!
  • Podere Ritorti Bolgheri Superiore 2011 Azienda I Luoghi. 80% Cabernet Sauvignon e 20% Cabernet Franc. Già l’uvaggio ricorda la Storia di Bolgheri e il suo « mitico » vino. Questo è diverso perché la mano, la conduzione in vigna e cantina sono diverse. Incanta e basta.
  • Vigna Farsina 2010 Azienda I Sodi. Sangiovese 100%. Vigna più antica dell’azienda per un vino “con l’anima del sangiovese”. Rubino pieno, olfatto complesso ed intrigante. Caldo, avvolgente con ottima trama tannica e lunga persistenza. Un ottimo cavallo di razza.
  • Soprasassi 2010 Azienda I Sodi. Il canaiolo vinificato in purezza che raggiunge l’eccellenza. Rubino non concentrato. Sentori di cassis, spezie. Strutturato e ben equilibrato. Le barriques fanno la differenza.
  • Vin Santo del Chianti Rufina 2005 Azienda I Veroni. Non poteva mancare l’assaggio di un Vin Santo. Ho scelto I Veroni dalla zona di Rufina. Malvasia Toscana 60%, Trebbiano Toscano 30%, Sangiovese e Canaiolo 10%. Percorso di 5 anni in caratelli da 100lt di castagno e rovere ed ulteriore affinamento in bottiglia per il “nettare santo”. Ambrato luminoso. Naso con sentori di miele e noci in abbondanza. Al palato di ottima persistenza ed infinita piacevolezza. Un sorso tira l’altro. Il Vin Santo.

Urano Cupisti

continua…