Non è facile parlare di vino, intervistare i produttori e compiere gli assaggi nel bel mezzo di una manifestazione come il Vinitaly. E vi assicuro che ho dovuto faticare molto a prendere appunti anche se, per gli assaggi, sono riuscito ad isolarmi e valutare i vini di questa azienda coscienziosamente con cura e impegno. Altrimenti non ne parlerei.
Anzi, nella normalità delle cose, trovandomi in situazioni “difficili”, avrei rimandato le recensioni ad una visita in azienda. Così non è stato per l’Azienda Demarie per le “sensazioni” trasmesse dai vini che sono riuscite ad invogliarmi a parlarne subito e comunque.
Devo ringraziare l’amica produttrice Valeria Losi di Castelnuovo Berardenga per la “dritta” suggerita e la successiva conoscenza di Paolo Demarie.
“Abbiamo la fortuna di vivere in una zona dal terroir straordinario: con una varietà di terreni molto ampia, che cambiano composizione non solo da collina in collina, ma da versante a versante”.
La sede aziendale è a Vezza d’Alba, nel centro del Roero, con vigneti nei Comuni di Vezza, Castagnito, Castellinaldo, Guarene, Neive e La Morra. Scelte varietali specifiche per ogni micro-zona e accurate selezioni in vigna per ottenere “una gamma di vini autoctoni simboli del territorio in cui nascono”.
Sono riuscito a “strappare a Paolo”, nell’assalto ai piemontesi da parte dei frequentatori del Vinitaly, alcune notizie che mi hanno aiutato negli assaggi.
“La cantina è il luogo di innovazione e valorizzazione di ciò che esperienza e tradizione hanno saputo tramandarsi nel corso degli anni. Uniamo tecnologie moderne a quelle del passato. Vasche d’acciaio termocontrollate unite a quelle in cemento usate dai nonni”.
“Quando verrai a trovarci vedrai che niente è lasciato al caso; la logistica, come viene stoccato il prodotto, l’etichettatura specifica a seconda dei mercati di destinazione. Tutto seguendo una logica.”
Paolo a questo punto mi ha ricordato il lavoro del fratello enologo Aldo nel dosare i legni a seconda delle tipologie dei vini da far nascere.
“Aldo cura in particolare l’affinamento e invecchiamento dei vini per farli durare più a lungo”.
SOSTENIBILITÀ
“La scelta di diventare green, l’elettricità da pannelli fotovoltaici, riscaldamento con biomasse, materiali da costruzione come il legno che ci hanno permesso di ottenere la certificazione A+, un piccolo laghetto di fitodepurazione per pulire le acque della cantina…”. Ho ascoltato Paolo come “teletrasportato” a Vezza d’Alba nel Roero.
Infine gli assaggi, vero banco di prova di quanto detto e presentato.
GLI ASSAGGI
Riporto nel dettaglio i quattro campioni che hanno superato quota 90.
Roero Riserva 2015. Nebbiolo 100%.
Note aziendali: Area di produzione: Comune di Vezza d’Alba – vigna Varasca, altezza slm: 250 m Ceppi per ettaro: 2500, allevamento a Guyot, Kg di uve per ettaro: non superiore a 80 quintali/ettaro, terreno con infiltrazioni sabbiose. Anno impianto: 1946. Resa di vino per ettaro: non superiore a 5.500 litri. Vinificazione: fermentazione alcolica in acciaio, fermentazione malolattica in acciaio o in cemento e affinamento per 12-18 mesi in barrique di rovere francese. Da bere entro gli 8 anni successivi alla vendemmia.
Le mie considerazioni all’assaggio: Vino disteso, rilassato, elegante. Vigoroso al palato ma con estrazione tannica comunque misurata. Struttura come garanzia per un lungo invecchiamento. Eccellente, voto 92/100
Barbaresco Docg 2015. Nebbiolo 100%.
Note aziendali. Area di produzione: Canova, Comune: Neive. Altezza slm: 340 m. Ceppi per ettaro: 4.500. Tipo di allevamento: guyot semplice. Kg di uve per ettaro: non oltre 80 quintali/ettaro. Terreno: calcareo argilloso. Anno impianto: 1968. Resa di vino per ettaro: circa 4.800 litri. Vinificazione: tradizionale. Affinamento: affinamento di 2 anni in legno.Invecchiamento: un minimo di 3-4 mesi di invecchiamento in bottiglia. Da Bere entro i 10 anni successivi alla vendemmia
Le mie considerazioni all’assaggio. Marcata struttura tannica per un vino ad alto potenziale d’invecchiamento. Si passa dal delicato naso floreale al palato fresco e ricco di sfumature con una interpretazione di eleganza senza fine. Eccellente, voto 92/100
Barolo Docg 2013. Nebbiolo 100%.
Note aziendali. Area di produzione: Santa Maria di La Morra Comune: La Morra. Altezza slm: 210 m. Ceppi per ettaro: 4100. Tipo di allevamento: guyot modificato. Kg di uve per ettaro: non oltre 78 quintali/ettaro. Terreno: calcareo tendente all’argilloso. Anno impianto: 1960. Resa di vino per ettaro: 5.400 litri. Vinificazione: tradizionale. Affinamento: lunga macerazione delle vinacce, fermentazione alcolica in vasca d’acciaio, 2 anni in botti di rovere di Slavonia da 60-80 hl. e un minimo di 6 mesi di invecchiamento in bottiglia.. Da bere entro i 10-15 anni successivi alla vendemmia.
Le mie considerazioni all’assaggio. Da meditazione. La densità interna si esprime in eleganza. Sfoggia seduzione con una straordinaria persistenza aromatica. Eccellente, voto 94/100
Sabbia 2017 Roero Arneis.
Note aziendali. Sabbia è ottenuto usando uva Arneis, vinificato come un vino rosso, a contatto con le bucce durante la fermentazione, e invecchiamento in barrique. I vini ossidati non hanno additivi e sono molto naturali con aromi e sapori complessi. Sabbia non fa eccezione. Fermentazione in acciaio, non a temperatura controllata, e macerazione di oltre 45 giorni con buccia e semi. Quasi 2 anni di invecchiamento in barriques francesi. Il colore “della sabbia” del vino rispecchia il colore arancione del terreno sabbioso del vigneto ed è l’ispirazione per il suo nome.
Le mie considerazioni all’assaggio. Una bella articolazione olfattiva con il tocco accattivante speziato. Il palato viene lasciato con una vitalità incredibile. Questo Sabbia troverà molti estimatori a cominciare dal sottoscritto. Eccellente, voto 90/100
Inoltre ho assaggiato:
Nebbiolo d’Alba Doc 2015, nebbiolo 100%. Ottimo, voto 88/100;
Barbera d’Alba Doc Superiore 2016, barbera 100%. Ottimo 88/100
Langhe Doc Dolcetto 2016. Dolcetto 100%. Ottimo 87/100
“For You” Roero Arneis Spumante Metodo Classico. Circa 20 mesi sui lieviti. Ottimo voto 88/100
Di qua e di là dal fiume Tanaro, dal Roero al Barbaresco di Neive al Barolo di La Morra. La famiglia Demarie, Aldo, Paolo e Monica, moglie di Paolo addetta al marketing e all’accoglienza, raccontano come terza generazione, il carattere dei propri vini, dal lavoro in vigna a quello accurato in cantina con la ricerca dell’eleganza. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggi effettuati durante il Vinitaly 2018 nell’aprile scorso
Azienda Demarie
Via Castellinaldo, 16
Vezza d’Alba Cn
Tel: 0173 65454