A tu per tu con i più famosi enologi italiani e i loro vini

Al centro l’importanza della figura dell’enologo, non la sua esaltazione (come qualcuno ha detto e scritto). Mario Soldati ebbe a dire che il vino è la poesia della terra. Ma in seguito, da grande intellettuale quale è stato, avendo capito di averla sparata grossa, si corresse dicendo che la qualità intima di un vino è la personalità di chi lo ha prodotto. Personalmente aggiungo e affermo decisamente che Il Vino è il risultato di un binomio inscindibile tra territorio e cultura comprendendo nel termine cultura l’evoluzione, la scienza, il patrimonio di conoscenza apportata dagli enologi.

Helmut Köcher, il patron del Merano Wine Festival ci ha ancora una volta stupito. Ha fatto uscire dal suo cappello delle sorprese Oenologist, “un evento speciale, non  mai accaduto prima, che dà la possibilità di degustare i migliori vini d’Italia con la presenza dei loro creatori” (forse un po’ forzato).

Franco Bernabei, Maurizio Castelli, Giuseppe Caviola, Stefano Chioccioli, Roberto Cipresso, Riccardo Cotarella, Luca D’Attoma, Carlo Ferrini, Salvo Foti, Luigi Moio. I “magnifici dieci” con al seguito cento (100) vini, dieci ciascuno, a significare diverse realtà italiane ed anche esperienze estere come Languedoc-Roussillon Francia e TokaJi Ungheria proposte da Stefano Chioccioli.

Realtà italiane provenienti da ben quattordici (14) regioni a significarne le eccellenze con conduzioni cosiddette convenzionali accanto alle biologiche e alle biodinamiche. Tutto rappresentato senza alcuna dimenticanza; solo capacità a valorizzare il potenziale aziendale con un livello di sensibilità interpretativa mai così singolarmente compiuta. Nessuna componente modaiola  ma piuttosto custodia delle tradizioni a volte riviste alla luce dei cambiamenti in corso.

Ho scelto un campione per ogni enologo. Campione atto a trasmettere la sua personalità che si fonde con il vino stesso. Il vino di. Voto CULT 2015, Oenologist

Franco Bernabei. Verdicchio dei Castelli di Jesi 2013 Casalfarneto Marche. Verdicchio di Jesi 100%

Maurizio Castelli. Vespa Bianco 2012 Bastianich Friuli Venezia Giulia. Chardonnay 45%, Sauvignon Blanc 45%, Picolit 10%

Giuseppe Caviola. Ravera Barolo Riserva Docg 2007 Elvio Cogno Langhe Piemonte. Nebbiolo 100%

Stefano Chioccioli. Montefalco Sagrantino 2010 Scacciadiavoli Umbria. Sagrantino 100%

Roberto Cipresso. La Quadratura del Cerchio 2010 Roberto Cipresso Sardegna, Toscana, Basilicata. Cannonau, Sangiovese, Sagrantino, Canaiolo.

Riccardo Cotarella. Montiano 2006 Falesco Lazio

Luca D’Attoma. Bellovedere Riserva 2012 La Valentina Abruzzo. Montepulciano d’Abruzzo 100%

Carlo Ferrini. San Leonardo 2004. Tenuta San Leonardo Trentino. Cabernet Sauvignon 60%, Carmenere 30%, Merlot 10%

Salvo Foti. Malvasia delle Lipari Tenuta di Castellaro Lipari-Sicilia. Malvasia delle Lipari 95% e Corinto 5%

Luigi Moio. Exulter Fiano d’Avellino 2013 Quintodecimo Campania Irpinia. Fiano 100%

Vini  nel segno di una precisione nei dettagli senza penalizzare la loro provenienza. Territori  eterogenei tra loro dalle caratteristiche dei suoli diversi dove è la coinvolgente personalità dell’enologo che fa la differenza. Tutto questo ad Oenologist  un evento speciale non accaduto mai prima d’ora.

L’eccellente invenzione di Helmut  Köcher al Merano Wine Festival edizione 2015.

Urano Cupisti