“Siamo in una delle zone di più antica tradizione di produzioni di vini di eccellenza in Toscana e sicuramente la zona più alta e più fresca dal punto di vista climatico. La produzione di vini di alta qualità fu inclusa nel bando di Cosimo III de’ Medici che nel 1716 avverti la necessità di proteggere i vini provenienti dal Chianti Rufina-Pomino.
La Doc risale al 1967, mentre la Docg fu ottenuta nel 1984. La base ampelografica prevede uve Sangiovese dal 70% al 100% e tra le altre uve ammesse quelle a bacca bianca non possono superare il 10%, mentre i due Cabernet non possono superare il 15%. Il vino non può essere immesso al consumo prima del 1° settembre dell’anno successivo alla vendemmia. La menzione “riserva” prevede un invecchiamento minimo di 2 anni, di cui almeno 6 in fusti di legno”
Il Chianti Rufina si racconta; raccolto in poche coincise parole comprensive della zona, della storia, dei riconoscimenti, del disciplinare di produzione, dei titoli in etichetta.
I numeri
Occupa una superficie di 12.483 Ha, con 750 iscritti all’Albo destinati a diventare circa 1000 con una produzione di circa 27.000 HL corrispondenti a 3.500.000 bottiglie sul mercato ogni anno. La zona di produzione si trova collocata nella provincia di Firenze, ad una distanza dal capoluogo di circa 20 km, ed è distribuita nei comuni di Pontassieve, Rufina, Londa, Pelago e Dicomano.
Il Consorzio
Il Consorzio Chianti Rufina associa 20 dei 22 produttori presenti nell’intera Area. Piccoli numeri che dimostrano come la fama del vino di Rufina non sia legata a grandi quantitativi di produzione, bensì all’altissima peculiarità del Sangiovese e agli alti livelli di qualità raggiunti dai vini delle singole aziende produttrici.
La conformazione geologica del terreno, l’esposizione solare a Sud Sud-ovest su terreni di altitudine fino a 400 mt slm che consente all’uva dei vigneti di raggiungere una ottimale maturazione, il microclima con temperature diurne alte e notti fresche destate, sono gli elementi alla base della produzione di vini eleganti, con una personalità decisa, giustamente tannici con importante acidità.
Tutto questo ricercato nei calici durante gli assaggi a Primanteprima, l’Anteprima collettiva regionale dei Consorzi durante la Wine Week 2021 svoltasi a Firenze, Fortezza da Basso , nel mese di maggio.
13 delle 20 aziende consorziate presenti con un totale di 26 etichette in degustazione. Tutte degne di menzione.
Per necessità di spazio riporto alcune che mi hanno colpito in modo particolare con il relativo giudizio:
– Chianti Rufina 2019, Sangiovese-Colorino-Canaiolo. Ottimo, 88/100;
– Chianti Rufina Riserva 2018. Sangiovese-Colorino. Ottimo, voto 89/100.
– Cedro Chianti Rufina Bio 2019. Sangiovese-canaiolo-Ciliegiolo. Ottimo, 88/100;
– Cedro Riserva Chianti Rufina Bio 2016. Sangiovese-Merlot. Eccellente, voto 90/100.
– Chianti Rufina La Fuga 2019. Sangiovese 100%. Ottimo, voto 89/100;
– Chianti Rufina Riserva Musica 2018. Sangiovese 100%. Eccellente, voto 90/100.
Castello di Nipozzano Marchesi Frescobaldi
– Chianti Rufina Riserva Vigna Montesodi 2018. Sangiovese 100%. Eccellente, voto 92/100.
– Chianti Rufina Riserva 2018. Sangiovese-Canaiolo. Eccellente, voto 91/100.
– Villa Travignoli Chianti Rufina Docg 2019. Sangiovese 100%. Ottimo, voto 88/100;
– Villa Traviglioni Tegolaia Riserva Chianti Rufina Docg 2018. Sangiovese 100%. Eccellente, voto 90/100
Una storia vitivinicola, quella della Rufina, che si perde nella notte dei tempi. Fonda ancora la sua solidità sulla medio alta qualità con produzioni di vini di estremo interesse.
Il Chianti di montagna diverso, che non vuol dire inferiore, anzi. La sua ritrovata attitudine all’invecchiamento assimila questi vini ai più quotati e blasonati. Parafrasando le parole di Dominique Lafon: ”Ci sono vini che parlano al corpo, i Chianti Rufina parlano alla testa”. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggi effettuati il 14 maggio 2021
Consorzio Chianti Rufina
Villa di Poggio Reale
Viale Duca della Vittoria 7
Rufina (Fi)
Tel: 0558399944
