“Montepulciano d’ogni vino è il Re”. La visione consapevole di trovarsi in una terra “nobile” dove ogni anno, da oltre mille anni, si ripete un miracolo di nome Vino Nobile di Montepulciano.
“La Madre Terra racchiude nel suo grembo la vita, le viti sono il cordone materno, su di loro vanno tutte le nostre attenzioni, per far sì che la pianta si protenda naturalmente verso l’aria e la luce, sua energia vitale. La nostra cantina è il luogo dell’ascolto, qui riconosciamo il carattere del vino e lo assecondiamo, lo accompagniamo senza forzature perché diventi lo specchio fedele del nostro terroir”.
Così sono stato accolto al banco aziendale durante l’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano edizione 2020.
E mentre preparavano gli assaggi sono stati i racconti, le visioni, le esperienze a rendere “preziosa” la scelta.
Maurizio Comitini: “La mia visione bio-consapevole del vino. Occorre il giusto compromesso fra cultura contadina e tecnica enologica. Coniugare l’esperienza del nostro passato con il sapere della modernità nel rispetto della natura. Questo è il mio concetto di “fare Vino”: equilibrato e razionale, ponderato”.
L’azienda Croce di Febo, proprietà della famiglia Vincenti-Comitini, si sviluppa nel comune di Montepulciano su 35 ettari distribuiti in 2 unità produttive: “Podere Monti”(sotto i “Monti Cappuccini”), “Villa Pietra del Diavolo”(tra Argiano e Paterno). In verità la produzione di vini pregiati proviene da poco più di 4 ha per un totale di circa 20.000 bottiglie. Per vini pregiati si intendono i classici di questo territorio: Rosso di Montepulciano, Nobile di Montepulciano (annata e riserva) e Vin Santo di Montepulciano.
Tema centrale dei racconti, visioni, esperienze è stato l’essere biologici. Produzione di vino artigianale, l’influenza dell’uomo, il vignaiolo che deve avere nel contesto “naturale”, le sue scelte e personalità.
Ribadito continuamente, quasi fosse un mantra, il concetto bio-consapevole mettendo da parte “percorsi filosofici troppo astrusi e illusorie favolette”. Ammetto che mi sono perso tra i due concetti che sembrano complementari ma di fatto sono diversi: l’essere biologico e la posizione di bio-consapevole.
Poi l’affermazione che ha illuminato il mio viso di contentezza ed è stata di chiarimento tanto da farmi dire: “Ho capito”.
“Limitiamo l’utilizzo di prodotti chimici e di sintesi prestando tutte le attenzioni possibili, lavorando con un processo produttivo al fine di rispettare una denominazione antica e prestigiosa”.
La degustazione
Era giunto il momento degli assaggi.
– Rosso di Montepulciano Doc 2018. Note aziendali: Il Rosso di Montepulciano declina questa storica denominazione nella sua espressione più pura, non aggiungendo o concentrando, ma sottraendo qualcosa.Abbiamo leggermente aumentato il numero di grappoli per ceppo, abbandonato l’utilizzo del legno in cantina, preferendo usare anfore in Terracotta, Cocciopesto e Cemento non vetrificato; liberando il frutto originale del sangiovese coltivato nelle nostre terre.
Le mie considerazioni: Sangiovese (Prugnolo gentile) con aggiunta di Canaiolo. Rubino, bouquet improntato su violette e frutta rossa con predominanza di ciliegie e amarene. Speziati e ricordi minerali. Al palato ricco e ben strutturato. Abbastanza durevole in termini di persistenza. Ottimo, 88/100
– Nobile di Montepulciano Docg 2016. Note aziendali: Nobile di Montepulciano nasce assecondando stagioni e annate, accudendo le viti nella loro naturale dinamica per ottenere sempre uve migliori, nel rispetto delle peculiari diversità dei due vigneti di provenienza. Le uve vengono vinificate separatemente per essere assemblate solo al momento ideale. L’interpretazione è moderna, ma rispettosa della tradizione secolare dei vini di Montepulciano, nella loro essenza fatta di struttura, longevità ed eleganza, declinate con sottile gentilezza.
Le mie considerazioni: Sangiovese (Prugnolo gentile), Canaiolo, Ciliegiolo, Colorino, Mammolo. Fermentazione: Lieviti indigeni in vasche di cemento piramidali. Affinamento: 18/24 mesi in botticelle e barili di rovere, 6 mesi in bottiglia. Frutti di rovo, ciliegie, impreziosito da una speziatura articolata. Sorso austero percorso da tannini nobili con continui ritorni fruttati. Persistente. Aiutato da una buona vendemmia. Eccellente, 90/100
– Nobile di Montepulciano Docg 2015. Le mie considerazioni. Una 2015 attesa dai vignaioli come “vendemmia della rinascita”. Un Noble che non tradisce. Sottile mineralità, intelaiatura tannica ben strutturata e finale lungo e sapido. Eccellente, 91/100
– Nobile di Montepulciano Riserva Amore Mio Docg 2016. Note aziendali: AMORE MIO Riserva è una cuvée prodotta solo nelle migliori annate, vinificando separatamente le migliori uve sangiovese provenienti dai nostri due crus Pietra del Diavolo e Podere Monti. Con questo vino vogliamo celebrare il Sangiovese di Montepulciano, declinandolo non in assemblaggio, come tramanda la tradizione, ma in purezza. Il nome rende omaggio ad una mostra di arte contemporanea svoltasi a Montepulciano nel 1970.
Le mie considerazioni: Sangiovese (Prugnolo gentile). Fermentazione: Lieviti indigeni. Affinamento: 18/24 mesi in botticelle e barili di rovere, 18 mesi in bottiglia. Il palato ha tutta l’intensità delle migliori vendemmie. Felice versione di una “riserva” la cui trama convive con un lavoro di cesello sui tannini. Eccellente, 92/100
– Nobile di Montepulciano Riserva Docg 2015. Le mie considerazioni: il vino sfoggia una setosa rotondità. A colpire la finezza dei tannini stimolanti ad un nsorso “goloso”. Eccellente, voto 91/100
Croce di Febo: l’azienda ha intrapreso il suo cammino nel 1995. Vendemmia dopo vendemmia risale nelle rigide gerarchie di appartenenza ad una Denominazione “Nobile” di nome e di fatto. La consapevolezza di una produzione prestigiosa mossa da una ispirazione. Chiamiamo questi vignaioli con il nome che a loro più aggrada: vignaioli bio-consapevoli. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggi effettuati il 20 febbraio 2020
Croce di Febo
Via di Fontellera 19/A
Montepulciano (Si)
Tel: 0578 799337
