Azienda Chiappini: nel panorama delle numerosissime aziende presenti nel “bolgherese” rappresenta una delle poche che ha “resistito” al fascino del “vil denaro”. Una delle poche che ha continuato nel solco della tradizione contadina di generazione in generazione.
“La storia è quella di una tradizione familiare mai sopita e sempre rinnovata”. Inizia così la mia “chiacchierata” con Giovanni Chiappini al tavolo di Terre di Toscana, ultima edizione.
“Dai miei genitori, contadini immigrati dalle Marche negli anni ’50 (ancor prima della nascita del Sassicaia) alle mie figlie, Martina e Lisa, che continuano l’avventura affiancandomi”.
I vigneti di proprietà si estendono lungo la via Bolgherese su circa 23 ettari scarsi divisi in zone: veri e propri vigneti-cru.
Podere Felciaino 1986, podere Le Grottine 1978, podere Felciaino 2001, podere Fondi 1984, podere Guado de’ Gemoli 1983, podere Ferruggini 2012. Tutti nomi che ritroviamo nelle etichette a ricordare i diversi terroir.
Parliamo continuamente, nel presentare le aziende, della loro “filosofia”. A volte esagerando.
Quella di Giovanni Chiappini è raccolta in poche, semplici, elementari, schiette parole: “Il segno distintivo del lavoro e della crescita dell’azienda si ritrova nel rapporto privilegiato che custodiamo con la terra. Una terra madre interpretata e modificata in simbiosi con la forza lavoro contadina. Un sodalizio tuttora vivo e mai scontato”.
“La produzione è oggi di circa 60.000 bottiglie annue suddivise in due linee di prodotti: la linea dei vini Doc quella più rappresentativa anche numericamente parlando e che rispecchia la tradizione di Bolgheri e la linea Lienà, i monovarietali di Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Petit Verdot prodotta in limitate quantità e solo in particolari annate. Un esperimento voluto per scoprire e capire come le singole uve siano in grado di esprimersi nel territorio.E non dimentichiamoci del Sangiovese, Vermentino e Syrah”.
Nella personalità di questo vignaiolo, formatosi con gli insegnamenti paterni dove al centro di tutto c’erano e ci sono la terra e i vigneti, ritrovi lo stile sontuoso, ricco dei suoi rossi, la fortuna dell’azienda.
GLI ASSAGGI
Ferruggini Doc Bolgheri Rosso 2016. Uve: sangiovese 50%, cabernet sauvignon 30%, syrah 20%. Vigneti: Felciaino 1986, Fondi 1984, Felciaino 2001. Ccomposizione terreno: medio impasto con scheletro alluvionale. Vinificazione: con lieviti naturali in acciaio, affinamento per la maggior parte in acciaio, la rimanente quota in barriques di rovere francesce di almeno 4 anni. Esprime con disinvoltura una buona mineralità. Invitante beva. Buono, voto 86/100.
Felciaino 2016 Doc Bolgheri. Uve: sangiovese 10%, merlot 40%, cabernet sauvignon 50%. Vigneti: Felciaino 1986, Felciaino 2001. Composizione terreno: medio impasto con scheletro alluvionale. Vinificazione: con lieviti naturali in acciaio e affinamento in barriques usate di rovere francese per almeno 12 mesi. Potenza e progressione. Un campione da leggere in prospettiva. Da attendere. Verso l’eccellenza, 90/100
Bolgheri Rosso Superiore Guado de’ Gemoli 2014. Uve: cabernet sauvignon 80%, merlot 20%. Vigneti: Le Grottine 1978, Felciaino 1986. Composizione terreno: medio impasto con scheletro alluvionale. Vinificazione: con lieviti naturali in acciaio. Affinamento: 18 mesi in barriques di rovere francese di cui il 15% nuovo e la restante parte di secondo e terzo utilizzo. Trama tannica serrata che non pregiudica l’eleganza. Tensione gustativa declinata nel segno della grazia. Tutto da cogliere nel tempo. Eccellente 91/100
“Dall’annata 2010 abbiamo intrapreso la conduzione totalmente biologica. I filari vengono lavorati con sovescio di erbe e concimazioni organiche nel rispetto del territorio, dell’ambiente e di chi ci lavora.”
Urano Cupisti
Assaggi effettuati il 4 marzo 2018
Azienda Chiappini
Località Le Preselle
Podere Felciaino, 189/C
Bolgheri Li
Tel 0565 765201