A Milano,il 4 Ottobre, presso il lussuosissimo albergo Principe di Savoia in piazza della Repubblica si è tenuto la “Giornata dello Champagne”.

Come ogni anno in questo periodo si susseguono numerosi e affascinanti incontri sul vino fra degustazioni , riconoscimenti delle guide , conferenze varie.

A Milano,il 4 Ottobre, presso il lussuosissimo albergo Principe di Savoia in piazza della Repubblica  siamo incappati nella “ giornata dello Champagne”,unico e splendido evento organizzata dal Comitato promozione Champagne il quale raduna sotto il proposito di una maggior espansione  del Brand e una diffusione capillare dei famosi  prodotti vinosi una numerosa e significativa quantità di Maison,Cooperative e Recultant.

La scusa per sbevazzare era molto ben onorabile:contesto di elìte,selezione all’ingresso,accredito di nomi famosi del circo vinoso italiano e prodotti da dignitosi a eccellenti.

Fra le aziende presenti ,circa una cinquantina per un totale di circa 150 champagne in degustazione,vorrei metterne in luce qualcuna se non altro per caratteristiche di pregio e affidabilità in rapporto al prezzo ,dato non trascurabile in questi periodi.

Sicuramente le “eccellenze bollicinose” delle maison più importanti hanno un fascino unico sia nell’atto proprio della bevuta e quindi delle capacità organolettiche intrinseche di dare piacevolezza ,sia nella condizione emotiva che l’esclusività di bere bottiglie prodotte in pochissimi esemplari reca al goloso fruitore.Si beve talvolta anche l’etichetta…per quanto non si voglia ammetterlo!

Eccellenze anche nel prezzo se pensiamo ai notevoli costi di alcune primarie cuvèe di blasonate maison.

Ma a guardare fino in fondo il bicchiere si riesce a trovare anche vini interessanti e prodotti del cuore che poco hanno da invidiare ai prodotti di maggior blasone i quali sono sicuramente anche superiori ma dotati di ventagli di  sfumature e peculiarità  non sempre avvertibili e riconoscibili dal consumatore.

Chi ha bevuto Krug Clos du Mesnil ha un metro di paragone unico,ma non imprescindibile per determinare una qualità che è legata anche al fattore Terroir nel suo senso più ampio.

Il piccolo che produce bene ma non ha la solita capacità comunicativa di grandi Maison spesso rimane imbrigliato nell’anonimato,ma non dovremmo scordarci che la maggior parte dei brut s.a delle Maison derivano da acquisti sur lattes,o di uve di aziende meno conosciute,e spesso anche Grandi Cuvèe  sono concorse nella produzione da territori gestiti da vignaioli appassionati che cedono il peggio per tenere il meglio.

Per non dissacrare e profanare i Grand Cru delle Maison più conosciute rimane però incontestabile  il fatto che essendo queste, arrivate prima sui territori di elezioni con le migliori esposizioni, diversi lustri addietro, spesso quand’anche le uve di provenienza sono ben vinificate e in buone annate, si raggiungono i vertici assoluti in materia Champenoise

Da qui la necessità di assaggiare sul campo per meglio capire e individuare e fidarsi della propria esperienza senza mai concedersi a pregiudizi o a  farsi influenzare dalle etichette o dalle altrui opinioni.

Sembra facile ma non lo è.

Fra i vari assaggi  della giornata evidenzerei:

-M Brugnon  Brut s.a.

importato da “ I Vini del Sole”.

Azienda condotta dal 1986 dal sig. Alain Brugnon  con sede a Ecueil nelle Montagne di Reims.Su 18,5 ettari quasi tutti a 1er Cru con parcelle a Ecueil, con suolo siliceo e prevalenza Pinot Noir,Rilly la Montagne su suolo gessoso fra Pinot Noir e Chardonnay, e a Mont St Pere nella Marna a Pinot Meunier.

La sua Cuvèe Brut s.a. colpisce per intensità e volume ,senza trascurare aspetti vinosi di buona dinamica gustativa, aromi e finezza da vino superiore.Acidità fitta e continua,una dose di rusticità a completare una bevuta saporita.Ad un prezzo molto competitivo.

65%pinot noir e 10 % pinot meunier provenienti per il 60 % da terreni di Ecueil,e 40% dalla Vallèe della Marna

25% chardonnay da vini di riserva

24 mesi sui lieviti

-De Saint Gall

importato dall’azienda Pasqua

De Saint Gall è una buona cooperativa  con sede a Avize,che dispone di numerosi

conferitori  tutti ,o quasi, nella  Cote des Blancs

La Cuvèe che ci ha impressionato è la Cuvèe Prestige Orpale 1996

100% Chardonnay proveniente per un terzo da Avize e Cramant (finezza e leggerezza) e per due terzi da Oger e Mesnil sur Oger (carattere e profondità)

Certo il millesimo aiuta,ma veramente la sosta di circa 10 anni sui lieviti dona una complessità unica ,un tratto felpato in bocca con struttura e morbidezza a braccetto,ma anche una acidità fresca di mela verde a sostenere il contrasto gustativo fra dolcezza e profondità(30% non effettuta la malolattica).

Ottimo rapporto qualità prezzo per un millesimo ormai introvabile.

-Bedel  Dis vin secret

Un vino importato da Sarzi storico distributore di Milano.

Qui ritroviamo naturalezza espositiva,rotondità e dolcezza,espressioni floreali semplici e accattivanti.Un vino “gourmande”si direbbe.

Composta per la maggior parte da pinot meunier 86% con saldo di chardonnay 8% e pinot nero 6% si presta alla bevuta immediata e piaciona,ma senza banalità o approcci furbeschi.

L’azienda lavora seriamente con approccio biodinamico in agricoltura e da molto tempo :nessun passaggio è trascurato e la naturalezza è la chiave di lettura dei vini.

Per i cultori del genere

-Jacquesson Millesime 2002

importato da Pellegrini

Aggiungere qualcos’altro a ciò che si è scritto di questa maison è difficile.Rimane un riferimento eccezionale nel panorama viticolo dello champagne.

Questa cuvèe è l’ultima annata millesimata frutto di un assemblaggio di più parcelle,(Chardonnay di Avize (36%) e di Chouilly (7%), Pinot nero di Dizy (35%), di Aÿ (15 %) e di Mareuil sur Aÿ (7%)).

Dalle prossime uscite Jacquesson millesimerà solamente singoli cru parcellari,proiettando il terroir come unico elemento di distinzione delle cuvèe.Un atto di coraggio ma anche di sicurezza dal  momento che alla maison appartengono territori ben esposti e storicamente di comprovata qualità.Il resto coinfluerà nella base contraddistinta dalla sequenza numerica(ora siamo alla 736 in commercio

Che l’annata 2002 fosse una grande annata ormai è risaputo e assodato.Ma questa cuvèe  della famiglia Chiquet  che millesima un raccolto eccezionale è paradigmatica e convincente fra molti dei suoi consimili millesimati.

Sapidità,note iodate e salmastre,fiori bianchi pesca bianca e pera.Un beva affascinante molto lunga nel finale e giustamente matura.

Claudio Corrieri