Breve viaggio nella Montagna di Reims all’Arcano del Mare

Come ogni “conoscitore” sa, lo champagne è fatto per dare gioia.

E non occorre essere intenditori, esperti, specialisti per correre dietro alle bottiglie  piene di perlage. C’è, esiste un richiamo naturale della foresta che avverte quando si aprono bottiglie provenienti dalle varie zone che riportano in etichetta il nome “mito”: Champagne.

Ė accaduto qualche giorno fa. Una mail, un’incontro  presso un Ristorante, l’occasione per assaggiare tre champagne tipici, diversi, unici. Un amico importatore che desiderava presentare, far conoscere due piccoli vignerons, quelli che fanno parte della galassia dei Récoltant Manipulant che rappresentano l’ossatura su cui si articola l’intera produzione. Sì perché nati come agricoltori conferitori, oggi producono anche con la propria etichetta. E poiché la materia prima, l’uva, è frutto di una accurata selezione in vigna e in cantina, i risultati non possono che essere eccellenti.

Il Ristorante: L’Arcano del Mare a Lido di Camaiore di Riccardo Santini, meglio conosciuto come Vignaccio (dal nome del primo locale che lo ha reso famoso come oste ed intenditore di vino a tutti i livelli);

L’Importatore: Gaetano Gulli meglio conosciuto come Relais et Champagne (tra l’altro degustatore ufficiale AIS);

I due Vignerons: Boulard Bouquarie da Cormicy e Th Petit da Ambonnay.

L’appuntamento all’ora dell’aperitivo del mattino. Inviti limitati e circostanziati, qualche stuzzichino per non murare a secco ed accompagnare le degustazioni.

Tre gli champagne proposti per l’occasione. Vediamoli nei dettagli con le mie note di degustazione.

Cormicy è un piccolo paesino situato a 20 Km a sud di Reims, sulla Montagne. Pochi gli abitanti, circa 1.450, molti dei quali vignerons conferitori di uve alle grandi Maison. Tra questi Boulard Bouquarie, vignaioli da diverse generazioni. Oggi è una realtà consolidata con 8 ettari vitati in 5 comuni (Cormicy, Trepail, Hermonville, Monthurel, La Neuville aux Larris).  I vitigni coltivati sono i tre di riferimento per lo champagne: chardonnay, pinot noir, pinot meunier. Questo è reso possibile dai diversi vigneti sparsi in altrettanti territori a vocazione diversa.

Brut Carte Noir 50% Pinot Noir e 50% Pinot Meunier. Un Blanc des Noirs. Questa cuvée presentata in una bottiglia bianca trasparente è elaborata con uve nere a rappresentare in pieno la vocazione territoriale.  Perlage fine alla vista immerso in un giallo paglierino tendente al dorato. Il naso un mix di aromi fruttati riconducibili ai due Pinot e una non invadente boulangerie. Al palato la carbonica mediamente fine accarezza la lingua attraversata da una evidente vena fresco-sapida. La persistenza risulta media. Lo definirei di facile beva pur portando nei retro nasali la carica fruttata complessa. Voto Alla scoperta dei Récoltant-Manipulant.

Brut Vielles Vignes, Chardonnay 100%. Un Blanc des Blancs. Interessante la bottiglia con le dodici sfaccettature che lo presentano  come particolare. Prodotto da uve di vecchie vigne piantate negli anni ’40 nel vigneto di Trepail, piccolissimo Comune classificato 1er Cru a sud-est di Reims, sempre nella Montagne. Perlage fine e catinella regolare. Naso floreale (fiori bianchi) e fruttato (frutti tropicali). I lieviti quasi inesistenti. Al palato elegante, ampio. Lunga persistenza. Uno champagne a tutto pasto su primi e secondi a base di carni bianche, pesci poco conditi e crostacei. Predilige i piatti a tendenza dolce. Voto Alla scoperta dei Récoltant-Manipulant

Ambonnay, anch’esso nella Montagne de Reims, è uno dei Comuni classificati Grand Cru e passato alla storia dello champagne per ospitare quel Clos d’Ambonnay, una microparcella poco più grande di mezz’ettaro da cui proviene quella bottiglia millesimata (prima bottiglia del 1979) più buona che abbia mai bevuto: Krug Clos d’Ambonnay, 100% Pinot Noir. (per la cronaca era il millesimato 1998. Ma questa è un’altra storia). Qui si trova TH Petit una famiglia di récoltant da tre generazioni. Diverse le bottiglie prodotte tra le quali ottimi millesimati. Gaetano Gulli mi ha sottoposto:

Brut TH Petit, 70% Pinot Noir, 30% Chardonnay. Color oro brillante. Spuma fine e cremosa che invade il bevante e persiste.  Il naso è caratterizzato dal Pinot Noir, percepibili aromi di frutta rossa. Anche la boulangerie fa la sua parte.  Al palato è potente, pieno con un finale che riconduce al nasale. Perfetto equilibrio e persistenza lunga. Questo è lo champagne del quale puoi innamorarti. Voto Alla scoperta dei Récoltant-Manipulant

Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier per champagne decisamente piacevoli; il che dice molto delle genti, I vignerons récoltant, che sono dietro l’etichetta.

Urano Cupisti