17 Aziende a raccontare un po’ d’Italia vitivinicola con i propri prodotti e a significare la Storia Aziendale. Ultima annata e vecchia annata a simboleggiare le “radici di partenza”. E in mezzo “l’evoluzione”
Il Tepidarium del Roster è immaginativo per quello che rappresenta. Un po’ retrò, d’epoca. Stile imperiale per la sua imponenza. La serra più grande d’Italia, costruita a Firenze dall’Ingegnere Architetto Giacomo Roster nella Seconda Metà dell’800 all’interno del Giardino dell’Orticoltura. 650 metri quadrati coperti di ghisa e vetro per una capienza di 250 persone. Adatto a rappresentare un Viaggio nelle età del Vino.
17 Aziende a raccontare un po’ d’Italia vitivinicola con i propri prodotti e a significare la Storia Aziendale. Ultima annata e vecchia annata a simboleggiare le “radici di partenza”. E in mezzo “l’evoluzione”.
Manifestazione unica nel suo genere. Ė vero; pochi produttori presenti ma altrettanto vero pochi produttori eccellenti per meglio capire il messaggio. Gli assaggi con i tempi giusti, l’ausilio del produttore, le Storie fantastiche che ti circondano. I “suoni” delle persone nel rispetto del luogo fascinoso e seducente; i bicchieri che raccontano.
“Accendere i riflettori sul connubio vino-tempo attraverso l’assaggio di vecchie annate.” Questa la chiave di lettura dell’evento unico nel suo genere dove è la celebrazione dell’invecchiamento che diviene cultura.
- Agostina Pieri con il suo Brunello di Montalcino 1999 a raccontare la Storia del Sangiovese Grosso;
- L’Azienda Antonelli con il “sorprendente” Montefalco Sagrantino 1999 e quel passito 2008 vera gemma dell’enologia italiana “dei dolci”;
- Badia a Coltibuono presente con un Chianti Classico Riserva del 1994. Venti anni e non sentirli. Chapeau!;
- Azienda Boscarelli a rappresentare la Toscana del Prugnolo Gentile con un Nobile di Montepulciano Riserva del 1991. Il presente nella Storia;
- Campo alla Sughera, con Arnione 2006. Azienda giovane che ancora non ha tradizione ma interpreta il Bolgheri nella sua complessità dei blend. Unico;
Capannelle, presente con il “Solare” 1999 intenso ed elegante;
- Capezzana, il Carmignano in perfetta forma, di antica produzione. Tre vendemmie a rappresentare l’evoluzione. Una generosa e magnifica Riserva 1983, una più evoluta Riserva 1998 ed infine il “nuovo”, la Riserva 2008, grintoso ma dotato di un potenziale evolutivo non indifferente;
- Col d’Orcia, il Brunello che ti appaga con le sue suntuose annate. Splendida bottiglia quel 1995;
- Colle Bereto da Radda in Chianti. Gran Selezione 2010,2008 e 2004. Niente da eccepire. Interpretazione del territorio e la sua solarità;
- Colonnara, la sorpresa racchiusa in un Verdicchio di Jesi del 1994. Sbalorditivo un bianco di vent’anni;
- Conte Vistarino a ricordare il Pinot Nero dell’Oltrepò pavese e il metodo Classico Cruasé;
- Fattoria Ambra, con la Riserva “Elzana” 1995, un consolidato Carmignano grande classico toscano;
- Cantalici , prodotti dalla forte e marcata personalità espressione autentica del territorio del Chianti Classico;
- Lanciola, sorprende con Terricci 1997 a raccontare un territorio tutto particolare come quello dell’Impruneta;
- Ruffino, l’Azienda che ha fatto la Storia del Vino Italiano. Presente con la Riserva Ducale Oro 2000, 1988 e 1977. L’assaggio non smentisce le aspettative. La Storia in tre bottiglie. Chapeau!;
- Severino Garofano la sorpresa che non ti aspetti. “Le Braci” Rosso Salento Negroamaro 2007, 2004 e 2001. Equilibrio, classe e potenzialità evolutiva capaci di stupire. Eccellente interpretazione del Negroamaro;
- Vie di Romans. Presente con una batteria di chardonnay (2012,2008,2007 e 1995) e di sauvignon blanc (2012, 2008, 2007 e 1997) a raccontare la filosofia dell’Azienda, il terroir di quella parte del Friuli e l’eccellenza qualitativa dei propri vini. Degustazione elegante con tocco di finezza notevole.
Il lavoro e la passione che esce dai racconti dei produttori, il confronto emozionale nell’assaggiare i vini, l’attesa da parte loro del giudizio per quanto presentato. Questo quanto percepito durante il viaggio nel tempo all’interno del Tepidarium. Attesissima terza edizione, evento oltre le previsioni.
Urano Cupisti