«Camminare le vigne, una frase di Gino Veronelli. Tre parole per dire tutto del rapporto fra la vigna e chi la cura, chi se la vive giorno dopo giorno. Camminare le vigne e quasi parlarci, o suonarci in mezzo, perché spesso la musica dice più delle parole».  

Così il benvenuto di Gabriele Da Prato, più vigneron che vignaiolo, appena giunto al Podere Còncori, in quel di Fiattone-Gallicano, sopra il Ristorante il Platano di Ponte di Campia di pascoliana memoria.

Ponte di Campia, da sempre luogo di vino, di quel vino che Giovanni Pascoli adorava (e tracannava) fuor di misura.

«La mia storia di vitivinicoltore (vigneron come amo descriverlo) ha avuto inizio nel 1999 nel proseguire l’opera di mio padre Luigi, pensando di fare vino di ottima levatura in Garfagnana. Erano anni dove in questa valle non esisteva un’azienda vinicola, un vino con etichetta, un minimo ricordo di cosa fosse un vigneto attrezzato».

Insieme a Gabriele Da Prato

La filosofia di Gabriele

Poggia su due cardini ben precisi: agricoltura biodinamica e musica. Entrambi in simbiosi.

«Felice di svegliarmi al mattino, camminare nelle vigne, suonando l’amato trombone a volte accompagnato da Pietro, l’inseparabile ciuchino. La vite felice, viva e rigogliosa, le note che accarezzano le foglie e gli occhi grandi di Pietro che sprigionano calma e felicità. Così vivo al Fiattone, quell’angolo del Cornas nella Garfagnana».

Ed allora ha senso il mio chiamarlo “vigneron”, plaudire per la scelta di allevare vitigni francesi come il Syrah, aver indicato quell’ansa del fiume Serchio simile a quella nella parte meridionale della Côte Nord du Rhône, appunto il Cornas.

La biodinamica. Fatale l’incontro con l’enologo Saverio Petrilli

«Dialogo continuo con la natura per mezzo dei sensi: camminare, toccare, guardare, annusare, ascoltare e assaggiare, questo è per me il significato di biodinamica».

Insieme non camminiamo ma calpestiamo le vigne alla ricerca “dell’anima biodinamica” di Gabriele.

Vigna Piezza e l’angolo del Cornas

«Non c’è spazio per la chimica, si utilizzano un paio di preparati dai nomi ammaliatori: Cornoletame (il corno di vacca riempito di letame, quindi interrato fino a maturazione) e Silice, più tutte le erbe disponibili. Valeriana, camomilla, ortica finocchio, dente di leone. In cantina non entrano lieviti selezionati, non si filtra e non si chiarifica, la luna scandisce i ritmi di travasi e imbottigliamento.

Alla fine ogni annata è qualcosa a sé, espressione massima del terroir e del suo contadino. La concimazione si fa con deiezioni di mucca, meglio se dell’azienda, si ricorre al sovescio (semina con successivo interramento di leguminose e graminacee per aumentare la fertilità del suolo), la manualità  sostituisce la meccanica».

 

Pietro, il ciuchino

L’effetto musica. Gabriele e il suo trombone

Studi al Conservatorio Luigi Boccherini di Lucca, musicista per passione, convinto che l’uva riesca a trattenere le vibrazioni musicali e donarle al vino, non di rado passa i momenti liberi immerso nella sua Vigna Piezza, la più ripida, a diffondere note di melodie sinfoniche, musica e canto, nella percezione globale di un insieme.

Gli assaggi

Seduti sotto un gazebo, sotto il vigile sguardo di Pietro, il ciuchino, ad assaggiare:

Bianco Còncori 2019. Assemblaggio di diverse uve. È da sempre un vino work in progress alla ricerca di una vera e propria identità. Forse siamo sulla strada giusta. Buono, voto 86/100

Flos Syrah in rosa 2019. Scelta di un colore “rosso” per identificare il vitigno di partenza. A mio avviso ancora tanta strada da percorrere.

Melograno 2018, il vino del Fiattone. Preponderante la presenza del Syrah. Un bel fraseggio aromatico con rimandi al palato delle presenze fruttate e speziate. Ottimo, voto 88/100

Podere Còncori. Vini assaggiati

Melograno 2017. Gran bel vino che supera l’esame dell’eccellenza. Vino di classe, purezza e precisione. Eccellente, voto 90/100

Vigna Piezza 2017, il Cornas in bottiglia. Syrah 100%. Il Cru del Podere Còncori. Un Syrah “francese” così godibile e goloso dalla beva inarginabile. Eccellente, voto 91/100

Pinot Nero 2018. Il Pinot di montagna. Carattere austero che lo contraddistingue. Siamo lontani dai Pinot Neri eleganti altoatesini. Quello di Podere Còncori vuol essere interprete del territorio da cui nasce: coinvolgente dinamica gustativa senza fronzoli. Ottimo 88/100

E di quel Gewurztraminer che dire? Ne parleremo in una prossima occasione.

Podere Còncori, là dove  la terra, la musica, i ritmi dati dalla natura, l’armonia, hanno un’importanza fondamentale. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati nel mese di luglio 2020

Podere Còncori

Località Còncori,  1

Capanne di Fiattone – Gallicano LU

Telefono: 339 632 3092

info@podereconcori.com

www.podereconcori.com