Un ottimo pomeriggio di cultura ed enogastronomia quello trascorso all’infopoint del Consorzio di Tutela del Frascati Doc-Docg

Non si può ridurre in poche parole ognuno degli spunti che la lettura del libro “A cena con Babette”, di Lorenzo Bianciardi e Giovanni Pellicci, riesce a donare in 160 pagine. Eppure è bastata una presentazione, quella di sabato 9 maggio all’infopoint del Consorzio di Tutela del Frascati Doc-Docg, per far innamorare i presenti di un progetto che va al di là del semplice abbinamento vino-cinema.

Si va dalle capacità socializzanti del mangiare insieme, in forma di convivio, alle possibilità di confronto e dialogo tra culture diverse, si passa per la seduzione fino a rendere il cibo un modo di vivere. Tutto questo in un menu fatto di antipasti e primi, secondi, dessert. II vari capitoli prevedono il racconto, da parte di Bianciardi che è il cinefilo dei due, del film e degli aspetti più interessanti che esso rappresenta in funzione del cibo, passando poi la parola a Pellicci, l’esperto di vino e cibo, che ha l’onore e l’onere di abbinare al film un piatto e un vino.

Quasi nulla nel libro scade nello scontato, c’è originalità ma sempre motivata, così come sono stati capaci di raccontare i due autori grazie allo stimolo di Alice Lupi, giornalista e sommelier, che ha guidato la presentazione a Frascati. Si è parlato quindi di come sia nato il libro e di quali siano stati gli aspetti più interessanti che hanno coinvolto autori ed editore (Morellini di Milano), di vini della memoria e di capacità della gastronomia di essere anche modalità privilegiata di comunicazione. Aspetti questi ultimi che è toccato al sottoscritto raccontare in qualche modo.

Alla fine, mentre il Frascati Superiore della Cantina Villafranca ha rinfrescato gli animi e le gole dei presenti – tra questi la responsabile della Cultura del Comune di Frascati Francesca Neroni e il consigliere del Consorzio di Tutela del Frascati Doc-Docg Oreste Molinari –, è nata l’occasione giusta per pensare ad un abbinamento specifico con i vini locali. Pellicci ha sfoderato i calamari ripieni della sua adolescenza in quel di Grosseto mentre Bianciardi ha abbinato il film “Pranzo di Ferragosto” di Gianni Di Gregorio per la presenza di un buon bianco fresco in molte scene della pellicola.

Un ottimo pomeriggio di cultura ed enogastronomia, che è un po’ dire la stessa cosa tutto sommato.

Fabio Ciarla