Quanto successo a Montalcino, nella notte fra domenica 2 e lunedì 3 dicembre, ha dell’incredibile, oltre che dell’inspiegabile.

Non compete a noi valutare i fatti sotto il profilo penale, con le relative conseguenze, e trarre conclusioni.
Riteniamo però giusto e doveroso, alla luce di quanto accaduto, nel rispetto di ciò che esprime il Vignaiolo Gianfranco Soldera in Italia e nel mondo e anche di quanto rappresentano tutti i Vignaioli Italiani, analizzare la vicenda dal punto di vista economico e anche sotto il più nobile profilo umano.

Una cosa è rubare (sempre fosse possibile) 620 hl di vino di altissima qualità, o meglio 6.800 casse da 12 bottiglie, per metterle in vendita sul mercato nero, traendo lauti e fraudolenti guadagni. Altra cosa è scassinare una cantina, aprire le valvole delle botti per scaricare nella fogna questo vino, frutto di 6 annate agrarie di lavoro, praticato in un terroir unico e irripetibile.

I danni economici per la cantina e per l’indotto sono sicuramente ingentissimi, quantificabili in svariati milioni di euro, e a questi vanno aggiunti tutti i carichi biologici e ambientali.

Ma il mondo viticolo/enologico italiano è ancor più sconcertato, perché questo scempio ha un impatto pari a quello che avrebbe l’esplosione di un ordigno sotto la torre di Pisa con l’obbiettivo di farla crollare e cancellarne cosi, definitivamente, l’esistenza.
Non si tratta quindi solamente di azione che provoca un danno economico, se pur rilevantissimo, ma di azione che deve essere considerata un vero e proprio attentato alla cultura che il vino Italiano rappresenta.

L’azienda Case Basse è una delle più importanti aziende italiane; questo scempio, ripetiamo, ci lascia costernati e sconcertati.

La notte del 3 dicembre 2012, a Montalcino, la cultura Italiana ha subito uno sfregio lacerante.

I Vignaioli Italiani sono vicini a Gianfranco e lo ringraziano per la sua dichiarata intenzione di voler continuare con determinazione a svolgere il suo lavoro a Montalcino.

 

FIVI – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti