Il cambiamento climatico, sta minacciando seriamente la sopravvivenza di numerosi prodotti agroalimentari italiani di eccellenza, tra cui le Denominazioni di Origine Protetta (DOP) e le Indicazioni Geografiche Protette (IGP). Secondo un recente report commissionato da Bonusfinder Italia, che ha preso in esame i livelli delle precipitazioni e la variazione delle temperature, questa minaccia colpisce diversi settori, dalla produzione di vini a quella di formaggi, dai cereali ai salumi.

Le regioni italiane a più alto rischio di estinzione alimentare

Dalla tabella si nota che:

  • Il Piemonte è la regione con il più alto fattore di rischio, con un punteggio di 9,24/10 e con 133 alimenti a rischio di estinzione.
  • La Lombardia è al secondo posto con un fattore di rischio di 7,67/10 e con 90 prodotti alimentari a rischio.
  • La Campania si colloca al terzo posto con un fattore di rischio di 6,86/10 e con 100 prodotti alimentari a rischio.

Anche vini e vigneti sono a rischio

In particolare, per quanto riguarda i vini, le varietà di nicchia come il Carema e il Moscato passito di Strevi sono particolarmente a rischio, insieme a vitigni territoriali come l’Uvalino, il baratuciàt e l’avanà. Lombardia, Campania, Friuli-Venezia Giulia e Sicilia vedono minacciati vitigni come il lambrusco viadanese, l’asprinio di Aversa, il Brezanka e lo Zibibbo di Pantelleria.

Zibibbo di Pantelleria

Il Piemonte, con il punteggio più alto di rischio (9,24/10 e 133 alimenti a rischio), potrebbe subire un aumento della temperatura media di oltre un grado entro il 2040, con una diminuzione delle piogge di 7 millimetri, il valore massimo rilevato nello studio. Le conseguenze sulla produzione agrifood sarebbero gravi, con razze animali a rischio di estinzione e impatti significativi sulla produzione di formaggi pregiati come il brös, la robiola di Roccaverano e la gioda. Anche i salumi, come la mortadella della Val d’Ossola, e i frutti, come la fragola di Tortona, sono a rischio.

Analogamente, la Lombardia (rischio 7,67) e la Campania (rischio 6,86) affrontano la prospettiva di perdere formaggi di alta qualità e prodotti caratteristici come il pannerone di Lodi, il salva cremasco, lo stracchino e l’uva lambrusco dell’area di Viadana. In Campania, i famosi limoni della Costiera Amalfitana, il pomodoro San Marzano, il salame napoletano e le alici di Cetara DOP sono anch’essi a rischio.

Limoni Costiera Amalfitana

La Sicilia, con 109 alimenti a rischio, potrebbe vedere compromessa la produzione dei vini DOC Pantelleria, con lo Zibibbo tra i vitigni più esposti. Regioni come Sardegna, Valle d’Aosta e Umbria presentano minori rischi, ma lo studio sottolinea che anche qui potrebbero verificarsi effetti sull’agroalimentare, ad esempio con la possibile estinzione della fagiolina del Trasimeno e della ricotta della Valnerina.