Giorgio Dracopulos Brinda con Moris Farms Rosamundi 2021. Foto di Giorgio Dracopulos

La “Maremma” è una vasta Area Geografica, affacciata sul Mar Tirreno, compresa tra la Toscana (in prevalenza) e il Lazio, che si estende per circa 5.000 chilometri quadrati.

Da Nord a Sud la Maremma si divide in tre zone: l’Alta Maremma (o Antica Maremma Pisana, oggi divisa tra le Province di Pisa e Livorno), la Maremma Grossetana (quella più famosa, che s’identifica spesso con il termine stesso di “Maremma”) e la Maremma Meridionale (o Laziale).

In origine questo era un vasto Territorio, spesso basso ed estremamente paludoso, invivibile anche per la facilità con cui si prendeva la malaria. Tale è rimasto fino alle Bonifiche iniziate nel 1780 e terminate, in grandissima parte, nel 1940.

Oggi invece la Maremma è un bellissimo, curato e accogliente Territorio, ricco di cultura, tradizioni e fascino, dove, grazie anche alle grandi Zone Protette come il “Parco Naturale della Maremma” e la “Zona Archeologica dei Vulci”, si sono mantenute pressoché intatte tutte le meravigliose positività dell’ambiente, della flora e della fauna.

Oggi vi racconto di “Moris Farms” una Storica Azienda Vitivinicola che ha i suoi possedimenti proprio nel cuore della Maremma Grossetana.

Questa è una Storia che inizia circa Tre Secoli or sono quando la Famiglia Moris partì dalla Spagna per raggiungere la Toscana, e più specificatamente la Maremma Grossetana, per coltivare la sua grande passione per il Vino.

Da notare che gli Spagnoli allora erano in Maremma con un piccolo Stato, che comprendeva principalmente l’Argentario, parte dell’Isola d’Elba e zone limitrofe, la Capitale era Orbetello. Lo Stato era denominato ufficialmente in Castigliano “Estado de los Reales Presidios de España”, si trattava di un vero e proprio Protettorato Spagnolo in Terra di Toscana, creato nel 1557 dal Re di Spagna Filippo II (Filippo d’Asburgo, 1527 – 1598), che, se pur di piccole dimensioni, permetteva di controllare Terre e Mari della Zona Tirrenica e con essi la geopolitica dell’Italia Centrale. Il Protettorato fu molto conteso tra Spagnoli e Austriaci fino a quando nel 1801 passò sotto il dominio dei Francesi guidati da Napoleone Bonaparte.

La Famiglia Moris arrivò alla fine del ‘700 in questa Terra magnifica ricca di straordinarie risorse naturali ma ancora vergine e certamente inospitale data la già citata prevalenza di terreni paludosi e che per tali motivi era appena sfiorata dalla ingombrante presenza dell’uomo. Una Terra che grazie alle loro mani appassionate e alla grande volontà sono stati capaci di valorizzare.

Moris Farms. Targa in Ricordo di Gualtier Luigi Moris. Foto MF

Passarono i Secoli e la Proprietà della Famiglia Moris seguì la “storia vitivinicola” di allora fino ad arrivare agli anni ’30 del 1900 quando Gualtier Luigi Moris unico Figlio maschio (aveva 6 Sorelle) ereditò la Tenuta in Maremma che già si chiamava “Poggetti” e comprendeva ben 420 Ettari di Terreni. La “Tenuta Poggetti” ubicata sulle dolci Colline a solo 7 km. dal Mare, tra la Città Medievale di Massa Marittima e la Costa assolata del Golfo di Follonica, gode di una vista assolutamente eccezionale sulla campagna e sulle Isole d’Elba e Montecristo.

Gualtier Luigi Moris è stato un precursore, ottimista per carattere ha lasciato nella Tenuta una generale impronta di positività che si vede ancora oggi. Nel 1937 iniziò a piantare i 3.600 cipressi che costeggiano le strade della sua proprietà e che si stagliano magnificamente anche in cima alla Collina più alta della Tenuta Poggetti, il Poggio dell’Avvoltore. Nel 1971, Gualtier Luigi Moris acquistò il Podere “Le Mozzine” di 56 Ettari a Poggio la Mozza, creando l’attuale Denominazione Sociale “Morisfarms Srl”.

Negli anni ‘70 la Figlia Caterina Moris sposò Adolfo Parentini, il Figlio Francesco Moris convolò a nozze con Gloria Pisaneschi e l’altro Figlio Alessandro Moris sposò Luisa Querci Della Rovere. Dai matrimoni di Caterina e di Alessandro nacquero i Cugini Giulio Parentini e Ranieri Luigi Moris attuali Titolari di “Moris Farms”.

Quando Gualtier Luigi morì nel 2001, una grande pietra, trovata durante lo scasso di un impianto per un nuovo vigneto, fu innalzata in suo ricordo con una targa che recita una frase da lui amata: “Chi nella vita ha piantato almeno un albero non è vissuto invano”. Vicino alla pietra i Figli hanno piantato un unico cipresso in ricordo del Padre.

Moris Farms. Foto MF

Moris Farms è stata l’Azienda che con la sua continua crescita della qualità ha spinto numerosi Produttori di altre zone viticole a investire nell’Area della Maremma, contribuendo ancora di più a promuovere e valorizzare i Vini di questo Territorio. Da ciò è nato anche l’impegno, lo sforzo per promuovere la “Denominazione Morellino di Scansano D.O.C.” nata nel 1978 (dal 2007 è D.O.C.G.) oggi acclamata anche a livello Internazionale. Il “Morellino di Scansano di Moris Farms” fin dalla prima bottiglia del 1981 è stato ampiamente considerato come uno degli alfieri di questa denominazione.

Nel 1988 Adolfo Parentini ha ideato il Vino di punta dell’Azienda, un I.G.T. Toscana Rosso denominato “Avvoltore” (il nome dialettale per il “Falco della Maremma”), oggi celebrato come uno dei migliori “Super Tuscan” in tutto il Mondo.

Oggi Moris Farms è anche ottima accoglienza con l’Agriturismo, dotato di tre Case Coloniche indipendenti ognuna con la propria piscina.

La Famiglia Moris si è dedicata anche al mercato locale aprendo il suo primo punto vendita diretto dei propri vini nel 1976 a Massa Marittima e successivamente, in anni più recenti, con l’apertura delle proprie Enoteche anche a Follonica e a Grosseto. Punti vendita specializzati anche nella distribuzione di altri prodotti alimentari super selezionati e di altissima qualità.

Moris Farms ogni anno produce, grazie ai suoi 70 Ettari complessivi di Vigne, circa 350.000 bottiglie tra Vini Rossi, Bianchi e Rosati, e poi produce anche le Grappe e l’Olio Extravergine di Oliva.

Enoteca Moris Farms. Foto MF

Il vino rosato

Conosco da anni tutta l’interessantissima produzione di Moris Farms ma questa volta ho avuto il piacere di degustare alcune Bottiglie di “Rosamundi 2021” il loro “Vino Rosato”.

Con il termine “Rosato” facciamo riferimento ai Vini del Centro e del Sud Italia, con “Rosé” parliamo di Vini del Centro e Nord Italia, o di altri Paesi; i Vini possono essere fermi o mossi.

Già nella Magna Grecia (le Colonie Greche dell’Italia Meridionale alcuni Secoli a.C.) veniva praticata la vinificazione “a lacrima”, sottoponendo a delicata pigiatura le uve nere poste in sacchi, in modo da farle lacrimare e poter raccogliere il mosto senza tenerlo a contatto con le bucce. Durante l’Impero Romano si ricavava il “mosto fiore lagrima”, collocando le uve prima della pigiatura nel “forum vinarium” o “calcatorium”, dove erano sottoposte alla compressione determinata dal loro stesso peso, lasciando fuoriuscire una prima quantità di mosto, che veniva fatto fermentare in modo separato fino a ottenerne un Vino dal colore rosato chiaro.

A seconda delle tempistiche di macerazione sulle bucce, il metodo con cui vengono realizzati (escluso Champagne e Spumanti che si possono anche miscelare), i “Vini Rosati” si  suddividono in:

– “Vini di una Notte”: la macerazione del mosto avviene tra le 4 e le 12 ore;

– “Vini di un Giorno: in questo caso si parla di una macerazione almeno di 24 ore;

– “Vin Gris”: caratterizzati da una sfumatura rosa tenue, grazie all’utilizzo di uva a bassa capacità colorante e alla mancata macerazione del mosto a contatto con le bucce;

– “Vin de Saignée” (saignée = salasso): durante la macerazione del Vino Rosso una parte del mosto viene prelevata (fino al 20-30%, da qui il nome) per permettere una maggior concentrazione di fenoli, colore e sapore, il mosto prelevato poi viene vinificato in bianco;

– “Blush Wines”: prodotti negli Stati Uniti grazie al Californiano White Zinfandel, Vini realizzati con  Uve a Bacca Rossa Zinfandel (un Uva che ha lo stesso DNA del nostro Primitivo) che incorporano  parte del colore delle bucce ma non abbastanza per qualificarli come Vini Rossi; tali Vini hanno una connotazione lievemente effervescente.

Sebbene oggi il maggiore mercato in espansione dei Vini Rosati sia quello Americano, il Popolo che beve di più questa tipologia di Vino è quello Francese che consuma circa il 40% del mercato globale. I Vini Rosati e Rosé sono estremamente versatili, con sentori piacevolmente freschi, delicatamente profumati, fascinosamente fruttati e floreali, in genere il tannino è molto leggero e poco strutturato, si sposano molto bene con diverse tipologie di pietanze e sono “stappabili” in mille occasioni.

Rosamundi 2021

Ma torniamo al Moris Farms Rosamundi Vino Rosato che è nato con la Vendemmia 2012.

Moris Farms Rosamundi 2021. Foto di Giorgio Dracopulos

Il nome deriva dalla “Rosa Mundi” (o Rosa Gallica) una Rosa nativa del Sud-centro Europa, un Arbusto vigoroso con fusti fino a 1,5 m. con una fioritura generosa e prolungata sino a metà estate. I fiori sono rossi con striature o macchie variabili rosa o bianche, con un profumo dolce e ricco ma non molto forte. Una delle prime specie di rosa coltivata dagli Antichi Greci e dai Romani, era usata comunemente anche nei giardini Medievali e nel XIX Secolo era considerata una delle più importanti tipologie di rosa.

L’Arbusto in questione è magnificamente rappresentato in uno dei primi dipinti, “La Madonna del Roseto”, del Fiorentino Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi (1445 – 1510) conosciuto col nome d’arte di Sandro Botticelli.

Anche le scelta di un nome che ha tali radici nel passato sottolinea il forte attaccamento dell’Azienda “Moris Farms” alla Storia e alla Tradizione.

“Rosamundi Maremma Toscana Rosato D.O.C.” è un Vino (rosa cerasuolo brillante) strutturato (13,5% Vol.), 100% Sangiovese; le vinacce vengono subito separate dal mosto con una pressatura soffice e viene inizialmente vinificato come Vino Bianco senza contatto con le bucce. La fermentazione avviene in vasche di acciaio a temperatura controllata, con uso di ghiaccio secco per evitare il contatto con l’aria, così da esaltare i profumi primari e il colore rosato. Segue fermentazione a 18 gradi per circa 21 giorni. Il Vino dopo il primo travaso sosta sulle sue fecce fino a 15 giorni prima dell’imbottigliamento.

Il “Rosamundi 2021” ha un interessantissimo quadro olfattivo che esprime un bouquet assolutamente ben definito, ricco e intenso, dove prevalgono note fruttate (pesca, pompelmo, agrumi, fragole, ribes, lamponi) e sentori di rose, molto fresco al palato con persistenti sentori minerali, un Vino che ha corpo medio e si contraddistingue per il giusto equilibrio e la positiva sapidità.

Posso aggiungere solo che “Moris Farms Rosamundi 2021” è un piacevolissimo Vino Rosato Maremmano.

Giorgio Dracopulos

https://www.morisfarms.it/it