Una definizione convenzionale per questi vini bulgari

Ė stato definito “il Rinascimento bulgaro”. Forse inteso come fine di una epoca di “dominio della quantità” e inizio della “qualità” per le esistenti nascoste potenzialità. Certo non scopriamo “l’acqua calda”. Da sempre siamo a conoscenza dei vini della Tracia, amati (e bevuti) dagli aristocratici Romani. Oggi la viticoltura di quelle terre sono una realtà eccellente dell’Europa allargata. Chiamarli “i vini dell’Est” è riduttivo. Est della Francia? dell’Italia? Definizione convenzionale, idee preconcette. Il nostro gruppo di degustatori ne ha assaggiato  sei campioni provenienti da zone diverse, di qua e di là dalla catena dei Monti Balcanici che divide al centro la Bulgaria.

Chiamarli Vini dell’Est è riduttivoTerritorio freddo quello compreso tra il Danubio (confine con la Romania) e i monti balcani, esposto ai freddi venti siberiani, territorio “mediterraneo” (la Tracia) quello segnato dai monti balcani e i confini collinari con Macedonia, Grecia e Turchia. Zona Gradetz a nord, Bansko, Asenovgrad e Harmanli a sud. Vitigni autoctoni come l’ormai conosciuto Mavrud ma anche meno conosciuti come Gamza (Kadarka ungherese) e gli “internazionali” Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Syrah, Marsalan e Merlot. L’intruso, un Syrah toscano (di per se diverso, proveniente da un territorio poco conosciuto come la Garfagnana) posizionato tra il Cabernet e la Gamza per non dare riferimenti “certi”. Risultato un Banco d’assaggio didattico, di conoscenza, per approfondire e capire le nuove vinificazioni. Queste le annotazioni sensoriali:

Rosè Ivo Varbanov 2009. Pressatura soffice da Marsalan 83% e Merlot 17%. Titolo 14,5%. Anche questo vinificato in tonneaux di secondo e terzo passaggio. Un rosé carico, complesso con evidenti note fruttate accompagnate da contorni speziati. Anche al palato un vino diverso difficile da classificare, in un bicchiere scuro, come rosé. Tutto farebbe pensare ad un rosso importante. Fantastico nel suo genere. Chiamarli Vini dell’Est è riduttivo

L’intruso. Melograno 2007 di Podere Concori. Syrah 90%. Titolo 12,5%. Il Syrah che non ti aspetti, nascosto, difficile individuare.  Rubino luminoso, frutti rossi e spezie, congrua freschezza e finale sapido. Chiamarli Vini dell’Est è riduttivo

Chiamarli Vini dell’Est è riduttivoChardonnay di Ivo Varbanov  2011. Zona Sud Harmanli. 13%. Uno chardonnay importante fatto per “stupire”. Nel calice si svela consistente, con un manto oro brillante. Al naso intenso e complesso a ricordare alcuni Borgogna di Santenay e Maranges (o se preferite del Sanct Valentin dell’Alto Adige).  Aromi di frutta a polpa gialla con un timbro boisé e speziature di vaniglia. Al palato  sapido e di corpo con nette sensazioni di torrefazione. Si avverte l’utilizzo dei Tonneaux sia nell’alcolica che nella voluta malo lattica e nell’affinamento. Chiamarli Vini dell’Est è riduttivo

Borovtza di Borovitza Wine, 2011. Vitigno Gamza. Zona Gradetz, piana danubiana a nord. Titolo 13%. Vino decisamente morbido che sviluppa al palato una patina di dolcezza subito smorzata da interventi freschi.  Voto Chiamarli Vini dell’Est è riduttivo

Todoroff Gallery Riserva 2012 di Todoroff. Mavrud 100%. Titolo 13,5%. Siamo a Plovdid nella vera Tracia. Rubino cupo, olfatto floreale e fruttato con finale decisamente speziato. Al palato  un vino pieno, con tannini fini e mineralità marcante.  Voto Chiamarli Vini dell’Est è riduttivo

Syrah di Ivo Varbanov  2009. Titolo 14,5%. Un bel Syrah riconducibile a quelli della Côte du Rhone del Sud. Rubino con veste porpora, Mirtilli, more in un delicato abbraccio speziato. Al palato pieno, con trama tannica avvolgente. Ritorno retronasale  delle note olfattive. Chiamarli Vini dell’Est è riduttivoVoto Chiamarli Vini dell’Est è riduttivo

Todoroff Boutique 2013. Mavrud 100%. Titolo 13%. Vendemmia più giovane. Come un anno di affinamento in bottiglia ti cambia un vino. Molto vivace, meno elegante ed espressivo dell’altro. Voto Chiamarli Vini dell’Est è riduttivoChiamarli Vini dell’Est è riduttivo

Convinzione nostra di una  importante presenza nello scenario vitivinicolo europeo in continua evoluzione Dimostrazione  che in pochi anni si possono raggiungere risultati di primissimo piano giustificando in pieno l’impegno di giovani viticoltori come Ivo Varbanov.

Urano Cupisti