Greek Wine Day a Firenze. Diverse aziende vinicole presenti tra cui Hatzidakis da Santorini (in greco Σαντορίνη).
Santorini è una delle isole delle Cicladi situata nel Mar Egeo. Fu distrutta da un’eruzione vulcanica nel XVI secolo a.C., che ne modellò per sempre il paesaggio accidentato.
Le case dalle pareti bianche e a forma di cubo che contraddistinguono le due città principali, Oia e Fira, sono arroccate in cima alle scogliere che si affacciano su una caldera (cratere) sottomarino.
Qui, nel villaggio di Pyrgos Kallistis, sulla strada per il monastero di Profiti Ilias-Santorini, a 350 metri sopra il livello del mare, si trova l’azienda vinicola Hatzidakis fondata nel 1997 da Haridimos Hatzidakis e Konstantina Chryssou. Azienda biologica.
Al banco posto all’interno dell’Hotel Together Florence Inn, sede dell’evento, una responsabile aziendale mi ha ricordato quando Konstantina e Haridimos visitarono un vigneto dismesso e individuando una grotta esclamarono: “Qui possiamo creare un “Kanavaki”, il nome locale di azienda vinicola.
L’inizio dell’avventura. con “meraki”, ovvero duro lavoro. E il sogno si è avverato!
Oggi coltivano più di 10 ettari di vigneti sia in forma lineare che con il sistema atavico chiamato kouloura.
La vite non viene legata ad alcun palo, ma viene potata a forma di alberello. I tralci vengono intrecciati con una corda vegetale intorno al tronco e ai rami, formando una spirale che si chiude a cerchio, come in un cestino.
È bene ricordare che l’isola di Santorini insieme ad altre isole viticole greche non furono attaccate dalla fillossera e spesso i vitigni presenti sono a piede franco.
La “sorpresa”
Tra i vini presentati durante la kermesse greca fiorentina mi ha colpito in particolare il Vin Santo di Hatzidakis.
Sorpreso, sbalordito e disorientato a dir poco. Ma come è possibile etichettare, nel 2023, Vin Santo un vino greco?
Ricerca immediata su internet come se mi fossi perso qualcosa negli ultimi tempi. Poi l’amara verità che mi ha fatto esclamare, nel confronto con alcuni colleghi, “la vedo bigia”.
La riflessione
Tutti noi associamo il termine Vin Santo alla Toscana. Non solo. Abbiamo più volte scritto quello che potrebbero essere i filrouge del perché di questo nome, annotando che trattasi comunque in buona parte costituiti da leggende e miti:
– 1348, la peste a Firenze, i moribondi che ingerivano il vino utilizzato per dir messa, il sollievo e l’esclamazione “è un Vino Santo”;
– 1439 durante uno dei tanti Concilii Vaticani, l’esclamazione del Cardinale Bessarione: “Ma questo è Xantos” (riferendosi al vino dell’isola greca Xanto);
– Il riferimento al ciclo produttivo sempre durante le feste religiose;
– L’origine meno romantica, ma probabilmente più realistica ovvero l’associazione di questo vino con il suo uso comune durante la Santa Messa.
Poi se andiamo bene a vedere il Vin Santo è anche una realtà umbra e non solo toscana.
Nel continuare a “scavare” nella Storia è emerso che addirittura le sue origini potrebbero essere “veramente greche”.
Lucio Giunio Moderato Columella, scrittore latino di agricoltura, nel I° secolo d.C. nel suo De re rustica scrisse ed elogiò quel vino dolce proveniente dall’isola di Santorini.
“Fin dal tardo Medioevo i mercanti veneziani importavano dalla Grecia vini dolci di qualità, considerati allora i migliori sul mercato, tra i quali il Vin Santo di Santorini. Considerando l’alto costo dei trasporti di allora iniziò una produzione, in particolare in Toscana, che diventò importante: Vin Santo”. Così la giustificazione della gentile rappresentante aziendale.
Per noi è un Vino di Santo, abbreviazione di Santorini. Un gioco di parole. Nessun collegamento ai miracoli e spiritualismi di alcun genere.
Ma alla fine, degustandolo, come ho trovato questo VinSantorini?
Note Aziendali: uve appassite al sole per 10 – 12 giorni. Vinificazione di tre mesi in acciaio a temperatura controllata. Affinamento fino a sedici anni in barriques francesi (il campione assaggiato “solo” nove anni). Non filtrato, 9,5% titolo alcolometrico volumico, da uve autoctone a piede franco Assyrtiko e Aidani. Vino senza limite di tempo per l’invecchiamento.
Le mie considerazioni: colore oro-arancione brillante. Naso intenso, complesso, con gli aromi di frutta secca e frutta candita in evidenza e in continua evoluzione. Al palato molto elegante, con eccellente struttura, notevole acidità e lunghissima persistenza. Ritengo che, oltre a vino da meditazione, riesca ad accompagnare egregiamente formaggi dal sapore forte, frutta secca e dolci al cioccolato.
Conclusione: speriamo che i greci di Santorini non rivendichino la primogenitura del nome perché, per una nostra difesa, “la vedo bigia” ovvero conviene starsene zitti per evitare di dire cose compromettenti. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggio effettuato il 10 novembre 2023
Hatzidakis Winery
Pyrgos Kallistis – Santorini (Grecia)
Tel +30 6981107180