Abbiamo degustato “alla cieca” 12 campioni di vendemmie comprese in un range di undici anni, dal 2002 al 2012 compresi
“Per gli ampelografi il pinot Bianco ha sempre rappresentato fonte di ampia discussione”. Vero, verissimo. A San Michele Appiano (Bz), nella storica Cantina Sociale, ci siamo incontrati per condividere le conoscenze su questo vitigno ed il suo vino nella diffusione a livello europeo. In particolare Austria (Burgenland, Wachau), Germania (Baden Wüttemberg, Rheinland Pfalz) e Italia (Friuli, Alto Adige). Incontro sulla sua evoluzione degustando “alla cieca” 12 campioni di vendemmie comprese in un range di undici anni, dal 2002 al 2012 compresi.
Riporto i miei migliori sei in ordine di vendemmia, con i giudizi consegnati prima delle “carte scoperte”:
Pinot Bianco Collio 2002 Venica&Venica (Italia-Friuli). Le emozioni che un vino datato sa dare. Dal colore, a primo impatto dichiarava la sua età. Ottima lacrimazione e consistenza. Al palato tutta la sua età. Le ossidazioni che ti commuovono. Un vino ormai da meditazione, da non sprecare in abbinamenti impensabili. Da gustare e godere.
Pinot Bianco Vorberg 2005 Kellerei Terlan (Italia-Alto Adige). Quando la vendemmia incide. Ho capito subito che l’annata non era delle migliori. Utilizzando la terminologia dei sommeliers direi “abbastanza” per tutta l’analisi sensoriale. Un buon pinot bianco, niente di più.
Weissburgunder Endinger Engelsberg 2007 Weingut Knab (Germania Baden Wüttemberg). Altra stoffa. Capisco che non si tratta dei nostri Pinot. Giallo paglierino tendente al dorato, naso complesso, palato equilibrato e lunga persistenza. Fatto per affrontare “il tempo”. Questa vendemmia lo coglie nella migliore maturazione.
Pinot Bianco Sanct Valentin 2008 Kellerei St. Michael-Eppan (Italia-Alto Adige). Inconfondibile. Quante volte l’ho bevuto. Riconoscibile comunque. Le sue fragranze di frutta a polpa bianca e la nota fumé caratteristica (il suo peccato originale). Al palato pulito con i suoi ritorni olfattivi. Vendemmia non delle migliori ma apprezzabile.
Weissburgunder Wösendorfer Kollmütz Smaragd 2009 Weingut Rudi Pichler (Austria-Wachau). Capisco che la zona di provenienza è di quelle vocate per i Pinot Bianchi. Insomma un biglietto da visita dell’eccellenza. Devo dire che mi sono trovato in difficoltà se posizionarlo in Austria o Germania. Dubbio che mi sono portato dietro fino alla “scoperta”. Un aspetto visivo dal colore “nordico”. Al naso profumi altalenanti (floreali-fruttati) supportati dalla finezza. Al palato “bello”; equilibrato nelle sue componenti con la piacevolezza di una persistenza lunga. Direi quasi “perfetto”. Mi ha ricordato all’istante un detto:” La qualità è un privilegio che inizia dalla terra e dall’amore per essa” Mai così accostato.
Pinot Bianco Sirmian 2012 Kellerei Nals Magreid ( Italia-Alto Adige). Per il sottoscritto il Pinot Bianco dell’Alto Adige. Le uve provengono dai miglior cru sparsi in tutte e tre le valli (descrizione aggiunta dopo la scoperta). I suoi riflessi dorati ti accompagnano nella beva. Ventaglio olfattivo di grande spessore con finale minerale (altro vino che porta con se il peccato originale di questa terra). All’assaggio ti ammalia e un “sorso tira l’altro”. Il breve passaggio in legno lo scopri nel retrogusto, non disturba, anzi lo impreziosisce. Chapeau!
Il panel era composto anche da:
Collio Russiz Superiore 2007 Azienda Carlo Felluga (Italia-Friuli)
Leithaberg 2009. Weingut Prieler (Austria-Burgenland)
Mandelberg 2009 Weingut Wehrheim (Germania- Pfalz)
Bienenberg 2012 Weingut Huber (Germania-Baden Württemberg)
Plattenriegel 2012 Kellerei Girlan (Italia-AltoAdige)
Golden Erd 2012 Weingut Erwin Tinhof (Austria-Burgenland)
Urano Cupisti