Riprendiamo da “Restiamo in attesa di dichiarazioni da parte di Aziende a conduzione biologica perché, se tanto mi da tanto…”. E infatti non si sono fatti attendere. Ecco alcune dichiarazioni importanti messe in rete con sincerità dai massimi esponenti del “biologico”
Ho ripreso quella rilasciata da Angelino Maule, referente nazionale dei piccoli vignaioli. Il vigneron che si identifica nel vino cosidetto “naturale” e nell’agricoltura biologica. Convinto assertore che il vino “diverso” si può fare, raduna ogni anno viticoltori di mezza Europa a Villa Favorita, vicino a Vicenza (in concomitanza con il Vinitaly) per parlare di “vino naturale”, processi di vinificazione e assaggi dei vini dei produttori presenti. Nell’edizione del 2015 sarà sicuramente motivo d’incontro e studio sui fenomeni atmosferici di questa estate mai arrivata.
Ma qual è il pensiero dell’ideatore e Presidente di Vinnatur?
“Questa piovosa estate 2014 entrerà nella Storia”. Eppure si è sempre detto che i terreni condotti biologicamente sono pronti più degli altri a drenare l’acqua in eccesso evitando prolungate stagnazioni limitando così “il marciume”. I “produttori biodinamici” lo affermano continuamente. Abitando in Provincia di Lucca, con la più elevata presenza di Aziende a conduzione biodinamica, sono solito registrare queste continue affermazioni. E’ vero che la biodinamica è cosa ben diversa dal biologico ma siamo spesso abituati ad ascoltare principi di una realtà fatti propri dall’altra e viceversa.
“In casi di annate piovose le vigne che da diversi anni sono coltivate con agricoltura biologica risultano preparate a resistere a condizioni climatiche avverse ma in annate come il 2014 tutto è stato reso inutile. Una situazione climatica peggiore non si ricorda a memoria d’uomo. Un cataclisma.” Sono affermazioni senza mezzi termini, devastanti.
E allora ci domandiamo se tutto il raccolto verrà eliminato, i vigneti risistemati per una nuova “partenza”. Il vignaiolo, il piccolo vigneron non progetta in questa maniera. Mette passione e sofferenze.
“Valutare cosa si può fare, di caso in caso, selezionare e raccogliere quello che c’è”.
L’annata 2014, resterà memorabile nella storia della viticoltura europea.
Urano Cupisti