Letture, assaggi di vini e tradizioni culinarie nel “piccolo salotto culturale” a Pozzi di Seravezza

Da alcuni anni c’è, esiste in Versilia un “salotto culturale” del tutto insolito ma altrettanto straordinario. E non poteva avere collocazione, ospitalità se non in un luogo che richiama valori come formazione intellettuale, conoscenza e perché no, bagaglio di nozioni.

Il luogo è il Ristorante “Antico Uliveto” in località Pozzi nel Comune di Seravezza. Musica, arte pittorica e scultorea, ambiente circostante dove immergerti nelle antiche tradizioni di questo entroterra che, insieme all’offerta turistica ben più conosciuta, fanno della Versilia un luogo unico, originale, esclusivo.

Artisti conosciuti o meno conosciuti espongono le loro opere all’interno del Ristorante rendendolo un “cenacolo” da vivere. E quando non ci sono esposizioni ci pensa Massimo, proprietario insieme alla moglie Cristina, ad “inondare” di buona musica il locale. E Massimo di musica se ne intende.

Ho fatto accenno a “ambiente circostante dove immergerti nelle antiche tradizioni”. Mi riferisco all’antico uliveto che cinge il locale, con piante secolari della specie autoctona “ulivo quercetano”.

Ogni anno, da un’idea dell’enologo Lamberto Tosi, l’Antico Uliveto ospita un salotto culturale particolare dove libri, vini e cibo si incontrano: “Un libro, un vino”.

Sabato 19 marzo ho partecipato al secondo appuntamento del 2016. Di scena i libri “Il più mancino dei tiri” di Dino Zoff  e “Dura solo un attimo la gloria” di Edmondo Berselli raccontati magistralmente dal Prof. Paolo Neyroz, docente dell’Università di Bologna, facoltà di Farmacia e Biotecnologie, abitué di questo salotto. Azienda vinicola ospite Giardini Ripadiversilia. Menù proposto dal Ristorante: la tradizione dell’Alta Versilia.

La cultura del leggere, del bere, della tradizione culinaria.

“La Memoria è l’unica cosa che conta nella vita. Conta solo quello che si ricorda. Memoria nel senso di sforzo mnemonico, ricostruzione individuale e collettiva di nomi, avvenimenti, canzoni, squadre e campionati che portano alla configurazione di un passato condiviso”. Ci ricorda il Prof. Paolo Neyroz.

“La cultura del leggere nel sorseggiare un buon bicchiere di vino” Ci ricorda Lorenzo Svetlich, uno dei proprietari dell’Azienda Giardini Ripadiversilia.

“Un menù che racconta la tradizione delle genti dell’Alta Versilia nei giorni di festa: salumi, tor(d)elli e carne di maiale” ci ricorda Cristina dell’Antico Uliveto.

Mi soffermo sugli assaggi dei vini presentati per l’occasione e ne riporto le conclusioni.

Colli e Mare 2014. Vermentino 90%, Chardonnay 5%, Malvasia 5%. Un bianco che esce dalla logica dei vermentini conosciuti di questa area vitivinicola. Le vigne rappresentano il lembo estremo sud della “catena” dei vermentini che parte dalla Liguria di Levante, passa per l’area di Sarzana (Luni) e continua attraversando Candia dei Colli Apuani per terminare sul lato destro del piccole fiume Versilia. Il 2014 è stata una vendemmia impegnativa consegnandoci un vino medio da valutare tra i buoni. Olfatto abbastanza complesso per un sorso fresco, abbastanza equilibrato con una media persistenza. Voto 84/100

Vis Vitae 2012. Sangiovese 50% e Syrah, Cabernet Sauvignon e Merlot in parti uguali per il rimanente 50%. Un gran bel rosso che nobilita l’area di produzione. Manto rubino con ancora lampi violacei tenui. L’impianto olfattivo ci riporta ai floreali di peonie e felci, fruttati di bosco e terziari speziati  dal pepe ai balsamici. Al sorso un tocco di gentilezza accompagna la finezza tannica nell’avvolgente abbraccio delle morbidezze con l’ampia freschezza minerale. Lunga vita a questo millesimo.Voto 89/100

Vis Vitae 2009. Cabernet Sauvignon 70% e Sangiovese 30%. Il Vis Vitae è Vis Vitae e non un blend omologato nelle sue proporzioni. Può variare di anno in anno a seconda della specificità dei vitigni. Da ricordare come il Rosso dei Giardini Ripadiversilia. Annata estremamente calda ricordata dall’impatto maturo olfattivo e dal sorso che ha raggiunto la sua maturità. Voto 86/100

Vis Vitae 2006. Sangiovese 70% e Cabernet Sauvignon 30%. 10 anni e non dimostrarli. Buona concentrazione. Regala al naso sensazioni floreali di viola mammola, frutti di bosco e ampio bagaglio terziario. Palato coerente con l’olfatto senza alcun cedimento. Tannini compatti ma morbidi. Ancora ricca la freschezza e sapidità. Vecchio? NO, Maturo. Voto 89/100

Non può che essere felice Lamberto Tosi, sia per la presenza di un pubblico interessato che per il rinnovato successo di “un libro, un vino”. Se poi aggiungiamo che è l’enologo di Giardini Ripadiversilia, che i vini sono sue creature, il successo è doppio.

Urano Cupisti

 

Nella foto sopra:

Il tavolo con il Prf Neyroz, Tosi, Svetlich