Gianfranco Soldera fotografato da Giorgio Dracopulos nel Marzo 2014

All’Azienda Case Basse Soldera a Montalcino è venuto a mancare il suo fondatore: ciao amico mio Gianfranco Soldera.

Sabato 16 Febbraio 2019 alle 10:30 del mattino, tra le sue amate Vigne, si è fermato il cuore di un grande amico e mitico produttore di Vino: Gianfranco Soldera.

Su una verde collina, alta 567 metri sul livello del mare, ubicata alla fine della Val d’Orcia, in Provincia di Siena, sorge un Comune dalla origini antichissime e da una lunga storia, il suo nome è Montalcino.

Cinque milioni di anni fa il Mare Tirreno sommergeva tutte queste terre, oggi per quei miracoli che solo “Madre Natura” riesce a fare, questo Territorio è particolarmente adatto per la coltivazione dei Vigneti di Sangiovese.

Qui nasce uno dei migliori Vini della produzione Enologica Italiana e mondiale: il Brunello di Montalcino.

Il Brunello è un Vino Rosso importante, ricco di struttura, di gusto e di una straordinaria capacità d’invecchiamento, prodotto col 100% di un’Uva eccellente, il Sangiovese Grosso. Dal primo Luglio 1980 al Brunello di Montalcino è stata attribuita la Denominazione di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.).

Tra le molte Aziende Vitivinicole di questo speciale Territorio una, particolarmente, è sempre stata vicina al mio cuore, si chiama “Case Basse Soldera”; la amo non solo per il grande Vino che produce ma anche per quel viticoltore straordinario che ne è stato ideatore, fondatore e proprietario: Gianfranco Soldera.

Gianfranco Soldera

Gianfranco era nato a Treviso il 29 Gennaio 1937, i suoi genitori erano Eugenio Soldera e Rosaria Zanetti. Suo padre amava bere il vino buono, e la sua mamma era una cuoca bravissima. Il nonno Luigi, in Provincia di Treviso coltivava il Raboso (un Vitigno autoctono Veneto, molto rustico, che si trova soprattutto nel Territorio Trevisano), anche i bisnonni materni, che vivevano a San Biagio di Callalta (TV), producevano vino. Quando Gianfranco aveva solo tre mesi, i suoi genitori si trasferirono a Milano, erano Socialisti e per motivi politici erano stati costretti ad abbandonare la loro terra. A Milano, nel 1940, la Famiglia aumentò, nacque il fratello di Gianfranco, Guido.

Gianfranco Soldera e Giorgio Dracopulos in una delle tante occasioni insieme. Foto di Giorgio Dracopulos

Soldera era cresciuto in quegli anni drammatici di guerra, dove anche andare a scuola era difficile e  pericoloso. Si sentivano spesso le sirene che annunciano i terribili bombardamenti degli alleati, come quello del 20 Ottobre del 1944, effettuato, in pieno giorno, dalla Quindicesima Air Force Americana, che fece centinaia di vittime civili e che distrusse la scuola Elementare “Francesco Crispi”, del Quartiere Milanese di Gorla, dove rimasero uccisi  184 bambini con tutte le loro maestre.

Ma Gianfranco, durante molte amichevoli conversazioni, mi ha sempre confermato che pensava spesso a quegli anni con il rimpianto della gioventù, e sorridendomi delicatamente, ricordava, tra l’altro, che aveva fatto la Prima Comunione proprio il 25 Aprile 1945, e che per andare e tornare dalla Chiesa era passato davanti alla Caserma Comando della Legione Autonoma Mobile “Ettore Muti” in Via Rovello, rischiando molto in quella drammatica giornata.

Dopo la Guerra Gianfranco aveva proseguito gli studi in Città, frequentando anche le superiori all’Istituto di Ragioneria. All’età di 15 anni, nel 1951, poi era andato a lavorare come apprendista in una litografia. Successivamente aveva fatto il servizio militare, 1958/1960, non proprio vicino a casa, un mese a Trapani e 17 mesi a Palermo alla compagnia Comando del Centro Addestramento Reclute.

Tornato a Milano si era impegnato in un nuovo lavoro, l’intermediario finanziario (broker assicurativo). Nel 1966 si era messo in proprio, lavorando con Ditte molto importanti, nazionali ed estere, fino al 2002.

Nel frattempo, sempre a Milano, aveva conosciuto e si era innamorato di una ragazza che lavorava anche lei nel campo assicurativo, Graziella Roncaglioni; nel 1963 si erano sposati. Frutto della loro unione, i due figli,  Monica, nata nel 1964, e Mauro nel 1973.

Gianfranco la passione per il buon Vino l’aveva nel sangue e i suoi ricordi andavano a quando era un bimbo e si recava a trovare i nonni in campagna, per gioco, con gli altri ragazzi, si metteva a pestare  con i piedini l’uva nei tini, i vecchi sostenevano che il peso dei bambini era perfetto per ottenere la migliore pigiatura.

Questa fiamma “vinicola” che lo aveva sempre “bruciato” lo portò a ricercare un podere adatto da comprare, fin dal 1960. La svolta nel 1972, quando un caro amico, Giulio Consonno, che venendo a caccia a Montalcino si era innamorato di questa terra tanto da comprarvi l’Azienda Altesino, convinse Gianfranco Soldera a visitare queste zone. Fu amore a prima vista, anche se il particolare terreno che aveva di fronte, ubicato a Sud-Ovest di Montalcino, era un deserto abbandonato, ma l’uomo entusiasta ne vide le potenzialità e, proprio nel 1972, lo acquistò: nacque cosi l’Azienda “Case Basse Soldera”.

L’Azienda Case Basse

Anni di grande impegno, dedizione e investimenti, facendo la spola tra Milano e l’Azienda a Montalcino, Gianfranco era sempre presente per prendere ogni decisione, anche la più piccola, fino a giungere nel 1975 a fare il primo Vino: semplicemente fantastico.

Case Basse Soldera a Montalcino (SI). Una Vista. Foto di Giorgio Dracopulos

Nel 1997 Gianfranco si era trasferito definitivamente a Case Basse incredibilmente trasformata dalla sua volontà e lungimiranza, con l’apporto fondamentale e straordinario di sua moglie.

Nel 2002 anche la figlia Monica, con il marito Paolo e le loro 4 bimbe (Costanza, Arianna e le gemelline Matilde ed Emma), si trasferirono anche loro in Azienda.

Oggi Case Basse si estende su 24 ettari di cui 7 di bosco.

Non è facile descrivere questo “Paradiso Terrestre” creato da mani sapienti, che ci riporta ad un tempo in cui la Natura regnava regina. Tutto qui ha un senso ed è concatenato per creare l’humus ideale (la parte più attiva, sotto l’aspetto chimico fisico, della sostanza organica del terreno).

I coloratissimi giardini (due ettari, frutto dell’opera amorevole della signora Graziella, ricchi di tutto ciò che vola e cammina), il bosco (con la funzione di depurare l’aria), il torrente, lo stagno (pieno di vita per annaffiare ed irrigare), il frutteto, le vigne, gli animali: tutto questo per creare un habitat perfetto.

Autorevoli Professori, d’importanti Università Italiane, hanno scelto l’Azienda Soldera per utilizzarla come una fucina di studi e di sperimentazioni.

Legato a ciò anche l’istituzione del “Premio Internazionale Brunello di Montalcino Case Basse Soldera” per giovani Ricercatori.

Cantina di Case Basse. Gianfranco Soldera e Giorgio Dracopulos con il Brunello di Montalcino Riserva 2005. Foto Giorgio Dracopulos

La nuova Cantina di Case Basse, edificate nel 2001, con il supporto dell’Architetto S. Lombardi, è eccezionale e fatta con amore e semplice naturalità. Uno scavo profondo 23 metri, 9 metri di palificata di piloni di acciaio su cui poggia il pavimento in porfido a 14 metri sotto terra. Le pareti sono fatte da un’enorme quantità di pietre tenute insieme esclusivamente da della rete metallica. Il Risultato: non una semplice Cantina ma una cosa viva che respira, non vi si prova alcun disagio anche standovi delle ore.

Le grandi botti di Rovere di Slavonia, con spessori che variano da 7 a 12 centimetri, piene delle diverse annate di Brunello, maestose e immobili, fanno il loro proficuo lavoro di anni per produrre non più di 15000 bottiglie.

A seguito della nota vicenda del danno doloso subito nella Cantina di Case Basse (sono andati persi 626 hl. di vino di sei annate) nel Dicembre 2012, il Vino di Gianfranco Soldera non ha più avuto la denominazione “Brunello di Montalcino” data la sua ferma decisione, avvenuta il 22 Marzo 2013, di uscire dal “Consorzio del Brunello”.

Ma il Vino di Case Basse con o senza la Denominazione di Brunello rimane uno dei più straordinari del Mondo.

Camminare tra le Vigne Vecchie di più di 40 anni con il mio amico Gianfranco Soldera è sempre stata una esperienza unica, dalle sue parole s’imparava a conoscere l’uomo intelligente e di carattere, l’agricoltore illuminato e appassionato, il marito premuroso e innamorato, il padre attento e autorevole, il nonno giocoso e amorevole.

Case Basse. Gianfranco Soldera e Giorgio Dracopulos tra le Vigne. Foto Giorgio Dracopulos

Oltre ad apprendere perle di saggezza che ti rimarranno per sempre impresse nel cuore: “Le Viti devono soffrire, non vanno concimate, devono affondare le radici in profondità per trovare nutrimento”; “La natura non ha bisogno dell’opera dell’uomo che quando interviene fa solo danni”; “Un grande Vino è l’unico prodotto naturale commestibile che può durare più a lungo della vita di un uomo”; “Il Vino si fa in Vigna non in Cantina”; “Un Vino straordinario si distingue per armonia, eleganza, complessità e naturalità”.

L’improvvisa scomparsa di Gianfranco Soldera è avvenuta, come già accennato, Sabato 16 Febbraio 2019 alle 10:30 del mattino. Gianfranco pochi mesi fa era caduto, ciò gli aveva procurato la necessità di un intervento chirurgico. Grazie proprio all’intervento e alle pre-analisi si era palesata la necessità di sistemare anche alcuni problemi cardiaci, tutto era andato molto bene e si stava rimettendo.

Ma Gianfranco Soldera non era uomo da abbandonare le sue Vigne ed era tornato al lavoro.

Probabilmente a seguito di un malore ha perso il controlla dell’auto che è andata fuori strada in un piccolo fosso, subito sono accorsi gli operai che erano in vigna e Paolo, il marito della figlia, che lo hanno estratto dalla macchina. A questo punto purtroppo il cuore di Gianfranco Soldera ha cessato di battere e neanche l’intervento immediato dei soccorsi è riuscito a rianimarlo.

Domenica 17 Febbraio 2019 al mattino presto sono andato a dare l’ultimo saluto all’amico Gianfranco Soldera. Con molta commozione ho abbracciato e fatto le mie più sentite condoglianze a Monica, Mauro e Paolo che erano presenti.

Venendo via da “Case Basse Soldera” non ho potuto trattenere le lacrime: ciao amico mio Gianfranco Soldera.

Giorgio Dracopulos

www.soldera.it