Non sempre è possibile effettuare le visite aziendali ed allora la richiesta di poter avere dei campioni a casa e procedere all’assaggio, risulta inderogabile.

È accaduto recentemente con Tenuta Monteti di Capalbio (Gr).

Al confine con il Lazio, in una terra dove i vini “raccontano i boschi intatti e la purezza delle pietre, rispecchiano la solarità delle colline con la loro fragranza mediterranea, riflettono una lucente alba sul litorale così vicino ai vigneti”.

Il progetto? Produrre vini inconfondibili, in un territorio allora (fine anni ’90) tutto da scoprire.

L’ingresso alla Tenuta Monteti

Ci sono riusciti? Da quella che è risultata l’analisi sensoriale dei campioni arrivati direi proprio di SÌ.

Il luogo

Il Monteti e i suoi “guardiani”. Il Colle Monteti che impedisce l’arrivo, a volte irruento, dei venti marini e gli enormi massi, ciclopici, frutto degli scassi preparatori dei vigneti, posti a far loro da guardiani.

I Numeri

28 ettari di vigneti ad una altitudine media di 145 m.s.l.m. Terreni sassosi con substrato argilloso. Cabernet Sauvignon, Petit Verdot, Cabernet Franc, Merlot, Alicante Bouschet e Mourvèdre come scelta di allevamento nel tentativo di ricreare un piccolo angolo del Bordeaux e svincolare questo lembo meridionale della Maremma dall’obbligo di coltivare Sangiovese. Scelta coraggiosa che il microclima di Capalbio ha saputo ben ricompensare.

“Alleviamo le nostre viti con interventi mirati con l’obiettivo di dare a ciascuna parcella di vigneto ciò di cui ha realmente bisogno. Combinazione d’innovazioni tecnologiche e di pratiche agronomiche biologiche ed eco-sostenibili”. Quanto scritto nella brochure che ha accompagnato i campioni.

Botti di Tenuta Monteti

E dopo il campo la cantina

Vinificazioni separate (inevitabili); per ogni vasca inox si stabiliscono dei precisi obiettivi estrattivi e procedere al tipo di affinamento più adatto per ogni parcella. Legni di rovere francese di tostatura media per esaltare la matrice primaria.

Questi gli assaggi con le mie deduzioni

– Monteti 2017. Assemblaggio di Petit Verdot 60%, Cabernet Franc 20% e Cabernet Sauvignon 20%. Affinamento in barriques e tonneaux per 18 mesi, nuovi per il 70%. 24 mesi di bottiglia prima di essere messo in commercio.

Il suolo argilloso, molto sassoso rendono questo Monteti in una versione che integra a meraviglia il suo contrasto aromatico in un quadro di particolare sapidità. Il 2017 gioca la sua partita sul terreno. Trama tannica finemente cesellata. Eccellente, voto 93/100;

– Caburnio 2017. Assemblaggio di Cabernet Sauvignon 55%, Alicante Bouschet 25%, Merlot 20%. Affinamento del 50% in inox e del 50% in barriques e tonneaux 30% nuovi e 70% di secondo e terzo passaggio. 12 mesi in bottiglia.

Ritenuto da molti, troppo sommariamente, il secondo vino aziendale. Direi una interpretazione diversa sia in vigna che in cantina. Frutto dell’assemblaggio di diverse parcelle ha il suo punto di forza nella finezza aromatica. E se la struttura tannica si fa più solida questo vino riesce comunque a conservare la sua eleganza. Eccellente, voto 91/100;

Tenuta Monteti. Vini assaggiati

– TM 2021. Il Rosé dal tocco provenzale. Merlot 70%, Cabernet Franc 20% e Mourvèdre 10%. Pressatura soffice per estrarre il colore voluto e percorso in vasche inox per preservare aromi e freschezza.

Vino semplice? Per niente. Non un rosé qualsiasi ma un piccolo capolavoro d’arte enoica. La sapienza dell’assemblaggio. Uscito da uno schema ritenuto prevedibile ha assunto una propria identità. Tutto frutto e soavità. Palato con un attacco di spessore che termina in uno sviluppo più rilassato. Chapeau! Eccellente, voto 90/100 (che per un rosé è tanta “roba”).

Tenuta Monteti artefice del riscatto di quella parte di Maremma toscana più complicata da ricordare. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 23 giugno 2022

Tenuta Monteti
Strada della Sgrilla  6
Capalbio (Gr)
Tel:  0564 896160

info@tenutamonteti.it

www.tenutamonteti.it