Il nostro “vinovagare” ci porta a Magrè (Alto Adige) dove si sono celebrati i 90 anni dell’agricoltura biodinamica e gli 86 anni del marchio Demeter

Proprio come il celebre marchio biodinamico, la Tenuta di Magrè di Alois Lageder ha voluto dimostrare in occasione di Summa14 che la coltivazione biodinamica fornisce risposte concrete a quesiti ancora irrisolti dell’odierna agricoltura ecologica. La biodinamica ha un futuro: lo stesso Alois Lageder si augura che l’iniziativa riesca a promuovere la comunità Demeter e a diffondere sinergie proficue fra tutte le persone e le organizzazioni che si adoperano per una cultura agricola sostenibile e lungimirante”.

Inizio il mio “vinovagare” dalla sala del Granaio dove ho incontrato l’Azienda Schubert Wines, una vecchia conoscenza dei miei studi sui vini Neozelandesi. La Farm si trova nella parte meridionale dell’Isola del Nord nella regione chiamata Wairarapa. Ottimo il suo Schubert Sauvignon Blanc 2012 meritevole, il Pinot noir Marion’s 2011 definito “base”, il Pinot Noir 2011 Block B che raggiunge lo chapeau (premiato da Parker con 94/100). Sorso fresco, rotondo con dote tannica elegante in un quadro giovanile. Altrettanto importante il Syrah 2010, dove mi ha colpito il naso appariscente e la sua fine massa fenolica.

Di seguito il tavolo dell’Azienda Californiana di Napa Valley Inglenook con due Cabernet Sauvignon. Cask 2011 e il più francese Rubicon 2011. Qualcuno intorno a me ha parlato di “legni troppo americani”, barriques spinte. Invece, per essere di Napa Valley, questi biodinamici hanno mostrato alta rifinitura in particolare il Rubicon. Un manto rubino inchiostrato, un registro olfattivo tradizionale con aggiunta di legno di sandalo, caffè e spezie orientali. Al palato avvolgente, bagaglio tannico elegante, lunga persistenza. Netta fattura bordolese.

L’Austria da sempre è considerata la parente povera della vitivinicola Germania. Niente di più errato. E’ un Paese che produce “eccellenze” orientato come non mai verso la Qualità. Grüner Veltliner, Riesling, Sauvignon Blanc, Chardonnay ma anche i rossi Blaufrankish e Zweigelt senza dimenticare i rari Eiswein.  Potenzialità del suo terroir.

Weingut Feiler-Artinger dalla zona vitivinicola del Burgenland che ha presentato un ottimo blend Solitaire 2011 composto da Merlot, Cabernet Sauvignon e Blaufränkisch, omologo del lemberger tedesco e del kefrankos ungherese. Anche il bianco Neuburger 2012 autoctono incrocio tra pinot bianco e silvaner è da segnalare.

Di seguito la Weingut Schloss Gobelsburg dalla zona austriaca Kamptal ha presentato diversi vini emozionando però con il suo Schloss Gobelsburg Tradition, Grüner Veltliner 2011 Kamptal dac Reserve.

A seguire Weingut Bernhard Ott dalla zona di Wagram con il suo Grüner Veltliner Feuersbrunner Rosenberg 2012, vera eccellenza, un mix di pompelmo, sali minerali in un naso molto affilato e una chiusura elegante

Ho concluso le eccellenze in Terra d’Austria con  Weingut Tement nel sud della Stiria e il suo favoloso Zieregg Sauvignon Blanc 2012. Paglierino acceso, note di foglia di pomodoro unite a nespola, agrumi e verbena. Affilata sapidità nel contesto di grande fascino. Chapeau.

Quando si parla di Germania si pensa sempre ai boccali di Birra, alle feste (famosa quella di Monaco) e agli abbinamenti previsti (stinco, wurstel ecc…). C’è un’altra Germania, quella del Vino che negli ultimi decenni ha assistito ad un incremento del territorio vitato, equamente suddiviso tra vitigni a bacca bianca (Riesling, Sylvaner, Pinot Bianco e Grigio) e a bacca rossa (Pinot nero e Dornfelder). Per non dimenticare i richiestissimi Eiswein, ottenuti da riesling, da abbinare con i Krapfen e lo Stollen, tipico dolce natalizio.

Weingut Heitlinger zona Baden con il suo meraviglioso Kapelle Pinot Bianco 2012. Olfatto disposto su note fruttate e percezioni minerali. Al palato è domato dalla percezione fresco-sapida che lo contraddistingue. Lungo finale. Anche il Spiegelberg Pinot gris (grigio) 2012 è particolare ed affascinante.

Gut Hermannsberg zona Nahe con un Riesling “fiabesco” Steinberg Dessertwein Spätlese Fruchtsüβ 2012 Armonica freschezza e affilata sapidità minerale riconducibile al territorio.

Dr. Bürklin-Wolf zona Pfalz con l’incantevole Pechstein G.C. Riesling 2011 dove prevale in assoluto la nota caratteristica di idrocarburi. Anche il Deidesheimer Langenmorgen P.C. 2008 di gran lunga più elegante, di corpo, avviato al lungo invecchiamento merita l’attenzione. Devo dire che mi sono soffermato presso questo produttore assaggiando diversi riesling provenienti da particelle diverse per concludere con un Scheurebe Beerenauslese del 1995 semplicemente “da sogno”.

Weingut Christmann zona Pfalz con i suoi titolati Riesling Königsbacher ölberg 2012 e Mandelgarten 2012. Ma è il Riesling Idig 2012 con i suoi toni empireumatici di magnesite e cherosenead ad elevarsi sopra gli altri.

Per i visitatori, Summa14 è stata ancora una volta un’occasione unica per entrare in contatto diretto con molti rinomati produttori – che quest’anno erano ben oltre 60

Dal Granaio sono passato al I° piano del Cason continuando nelle degustazioni di vini internazionali e ho trovato altre eccellenze entusiasmanti:

Weingut Trautwein zona Baden (Germania) con Gewurztraminer Fohberg Edition 2012 diverso dallo stereotipo altoatesino ma anche dall’alsaziano. Mineralità accesa sia al naso che al palato, insolito, inconsueto, straordinariamente difforme. Anche lo Chardonnay trocken 2011 mi ha lasciato impressionato per la sua originalità.

Weingut Zähringer zona Baden con Spätburgunder (Pinot Nero) 2009. Un dotato Pinot, bello al naso ma particolarmente deciso al palato con una lunga persistenza. Altra Azienda meritevole di segnalazione

Tra gli “italiani” due in particolare , provenienti dalla stessa area vitivinicola sita nel Comune di Riparbella (Pisa), mi hanno entusiasmato.

“SI” Azienda DueMani Riparbella (Pisa) Rosé da Syrah 100%. Un rosé da meditazione, non occasionale, abbinabile sui piatti di pesce ingentiliti da frutti che richiamano il colore come le fragole. Ma anche per non rendere casuale la “pizza settimanale” sostituendo con “gran classe” la consueta anonima birra bionda alla spina. “La Vie en Rose” secondo Luca D’Attoma.

“Essenzia” 2009 dell’Azienda Cajarossa Riparbella (Pisa). Previste solo Magnum per questo vino voluto con tenacia da Solenn Génot. Dire di “taglio bordolese” è riduttivo. Si tratta di un “vero Bordeaux” della rive gauche. Rubino compatto, Bouquet ampio e intrigante con sfumature a non finire. Spezie fini su legno nobile. Grande eleganza al palato con una freschezza che sostiene la struttura. Persistenza lunga, infinita. Non solo a Bolgheri si respira l’aria della Gironda e dell’Aquitania.

Urano Cupisti