Lo dico subito: è stata una visita aziendale, quella da Pagani de Marchi, improntata sin dall’arrivo sulla disponibilità, stima e considerazione, amicizia. Elementi che portano all’istante verso quella familiarità che serve per capire meglio le “vocazioni verso le alte qualità produttive”.

“La sfida è iniziata nel 1996, quando Pia Pagani de Marchi, di origine svizzera (precisamente Lugano) decise di trasformare  i terreni circostanti la casa di campagna, Casa Nocera, da seminativi a vigneto”.

È stata Ilaria Simoni, responsabile commerciale e addetta all’accoglienza, a raccontarmi la Storia di Pia Pagani De Marchi, del suo amore per la terra, l’arte, la storia e perché no del Vino.

Quando alla fine degli anni Ottanta la Soprintendenza di Pisa iniziò a condurre l’indagine sulla parte alta della collina adiacente Casa Nocera e al rinvenimento di dieci tombe etrusche datate dalla fine dell’VII all’inizio del IV secolo avanti Cristo, la paura che il sogno vinicolo sparisse fu concreta.

Invece fu l’inizio della svolta; utilizzare il ritrovamento come elemento di comunicazione dei propri vini. Perché e come?

La Storia

Il ritrovamento non fu il solito comune luogo di sepoltura ma un luogo principesco, posto in alto ad indicare una casta superiore di appartenenza.

La tomba del Principe Guerriero oggi  è la più antica ad avere una posizione di rilievo rispetto alle altre: proprio in quella è stato trovato un corredo funebre per il banchetto, la papera di bronzo, oggi logo aziendale  ed in particolare il sarcofago dell’uva, elemento elaborato al fine dell’interconnessione tra Principe Guerriero e Vino.

Un vino in particolare: il Sangiovese. Quel Sanguis Jovis etrusco. Da lì ad arrivare a Principe Guerriero, Sangiovese in purezza, il passo è stato breve, predestinato, inevitabile.

Vitigni e terreni

“I vigneti dell’azienda si estendono su una superficie di circa 5 ettari, su colline sottostanti il paese di Casale Marittimo, ad un’altitudine di circa 200 m s.l.m.. Il terreno che ospita le vigne è composto d’argille sedimentarie del pliocene; è calcareo, povero d’azoto e sostanze organiche ma ricco di potassio, magnesio e calcio assimilabile”.

 Conduzione biologica

“L’azienda segue con scrupolo, con molta cura ed attenzione il vigneto, in ogni sua fase, dal germogliamento fino alla vendemmia, per poter così effettuare tutte quelle pratiche colturali che vanno dalla potatura verde al diradamento dei tralci e dei grappoli, che sono tanto più efficaci quanto più è presente la mano dell’uomo. Per valorizzare ulteriormente la tipicità del terroir e di conseguenza dei nostri vini, dal 2009 si è iniziato un processo di conversione dei vigneti verso l’agricoltura biologica”.

Insieme ad Ilaria, Gianpiero e l’Anfora

Ilaria ha raccontato sciorinando numeri, concimazioni, diserbi e attenzioni maniacali nei vigneti ricordando storie, momenti di riflessione, scelte comportamentali a volte difficili che poi si sono rivelate vincenti a dimostrare che niente si realizza per caso.

La cantina

“Le uve vengono selezionate direttamente in campagna e poi portate nella cantina dell’azienda per la vinificazione. La macerazione dell’uva avviene in vasche di acciaio di 50 hl con controllo della temperatura; i tradizionali rimontaggi sono eseguiti manualmente e vengono utilizzati solo lieviti naturali.

Il vino viene travasato in fusti di rovere francese da 225 l di 1° e 2° passaggio dove avviene anche la fermentazione malolattica. Il Sangiovese sosta 12 mesi in tonneaux, il Cabernet 12/16 mesi in barriques di rovere francese mentre il Merlot 18 mesi. Trascorso tale periodo i vini vengono imbottigliati e si affinano per ulteriori 12-18 mesi circa prima di essere messi in commercio”.

Casale Marittimo, veduta dall’azienda

Era giunto il momento-verità: l’assaggio

Nel frattempo sono stato raggiunto da Gianpiero Cagnoni, simpaticissimo co-proprietario e mio coetaneo, autodefinitosi assaggiatore ma non intenditore.

La sa lunga Gianpiero; la sua presenza era per capire cosa avrei detto dei “suoi” vini, intendere le mie espressioni, osservare glii eloquenti battiti delle mie ciglia. Alla fine è stato il trionfo di una amicizia appena nata. Il vino  elemento di fratellanza.

Casalvecchio 2016: Cabernet Sauvignon 100% 

Note aziendali: Il Cabernet è ormai da più di vent’anni il principe dei vitigni della costa toscana. Ne coltiviamo circa 1,5 ettari, allevato a Guyot e alberello con una densità di 5600 ceppi/ha. Casalvecchio nasce nelle colline argillose di Casale Marittimo a pochi chilometri dal mare, in un ambiente a forte escursione termica tra giorno e notte. Ciò favorisce l’ottimale maturazione fenolica delle uve.

Le produzioni sono contenute a circa 50 quintali per ettaro.  Il vino sosta in barriques francesi per circa 18 mesi. In cantina le macerazioni per 20-25 giorni, a temperatura controllata, esaltano le qualità di queste uve da cui si ottiene un vino intenso, avvolgente, di grande struttura, con grandi potenzialità di invecchiamento.

Le mie considerazioni: Questo vino è focalizzato sul frutto e animato da tensione gustativa. Convince per il suo assetto verticale e la dinamica speziata. Eccellente, voto 90/100

I vini assaggiati

Olmata 2015: Cabernet Sauvignon 40%, Merlot 40%, Sangiovese 20%

Note aziendali: Olmata è nato per esprimere la completa vocazione vitivinicola del territorio di Casale Marittimo in una bottiglia. Composto per il 20% da uve Sangiovese e da Merlot e Cabernet Sauvignon in parti uguali, è l’espressione di tutti i vigneti aziendali. Le diverse varietà vengono vinificate separatamente in vasche inox da 50 hl e affinate in barriques di 2° e 3° passaggio per 12 mesi, dove si compie anche la fermentazione malolattica. Una volta imbottigliato sosta in bottiglia per ulteriori 12 mesi.

Le mie considerazioni: Questo è il caso di un vino con una buona avvolgenza alcoolica. La struttura tannica è solida ma conserva eleganza. Ottimo, voto 88/100

Principe Guerriero 2016 Sangiovese 100%

Note aziendali: Da noi, l’idea di un Sangiovese in purezza ha preso campo subito, con la prima vendemmia del 2001. Vitigno fra i più nobili nella Toscana interna, ma forse non ancora valorizzato appieno sulla costa, è stato fin dal primo raccolto una sorpresa per la complessità e per l’eleganza del vino ottenuto.

“Principe Guerriero” è il frutto di una attenta selezione in vigna dei grappoli migliori, di una lavorazione in cantina tesa al rispetto delle uve. Diraspature, rimontaggi tradizionali, uso dei lieviti naturali, contribuiscono ad ottenere questo grande vino. Dopo la svinatura sosta 12 mesi nel tonneau e altri 12 mesi in bottiglia per l’affinamento finale.

Le mie considerazioni: Vino che non tradisce le aspettative. Espressivo, vede alleate la potenza e la grazia. Fascino da vendere. Eccellente voto 90/100

Casa Nocera 2013  Merlot in purezza

Note aziendali:  Casa Nocera rappresenta l’espressione più alta della nostra azienda. Si ottiene dal singolo vigneto “La Nocera” di circa 6 ha, allevato a Guyot. La scelta di usare lieviti naturali, le lunghe macerazioni, i rimontaggi tradizionali ed i delestages, il tutto a temperatura controllata, esaltano l’ottima espressione delle uve e del territorio contribuendo ad ottenere la qualità superiore di “Casa Nocera”. Il nostro Merlot necessita di un lungo affinamento per esprimere al meglio le sue potenzialità, costituite da grande eleganza, ottima freschezza, sensazioni di raffinati aromi. Il vino sosta in barriques francesi per circa 18 mesi, dove si svolge anche la fermentazione malolattica, usando rovere nuovo, per il 50%. Da qui il vino passa in bottiglia dove rimane per altri 18 mesi per un completo affinamento.

Le mie considerazioni:  I profumi sono splendidi, finezza floreale, rifinitura di un nobile rintocco di spezie. Al palato coniugazione di freschezza ed eleganza. Eccellente, voto 92/100

Inoltre ho assaggiato

Casalvecchio in anfora 2016, Cabernet Sauvignon 100%. Ottimo, voto 87/100

Montaleo 2016 Sangiovese 70%, Cabernet Sauvignon 15%, Merlot 15%. Ottimo, voto 88/100

Blumea 2018 Vermentino toscano 100%. Buono, 86/100

Legata alla cultura etrusca, in un’area dominata dal borgo antico di Casale Marittimo, adagiata dolcemente su terreni collinari: questa è l’Azienda Pagani de Marchi, una piccola, bella realtà toscana destinata da sempre a dover produrre vini di alta qualità. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi fatti il 25 giugno 2019

 

Pagani de Marchi

Via della Camminata 2

Casale Marittimo (Pisa)

Tel:   0586 653016

info@paganidemarchi.it

www.paganideimarchi.it