Insieme a Walter Lodali e ai vini assaggiati

“Devono essere le uve migliori – diceva Giovanni Lodali nel 1939 – perché qui il vino ce l’hanno tutti, e tutti s’intendono molto; se non vinifichi e non hai fatto una buona scelta vanno a comprare altrove”.

Nel cuore delle Langhe, terra di cultura e tradizione vitivinicola, la Cantina Lodali da anni è punto di riferimento nella produzione, valorizzazione e vendita di vini pregiati. Così recita la brochure di presentazione. E il 25 maggio scorso mi sono ritrovato nelle verdi e lussureggianti colline del Barbaresco. A Treiso nel bel mezzo di quel paesaggio, nella parte meridionale del Piemonte, riconosciuto insieme al Roero e Monferrato, Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Logo Lodali

“Treiso, luogo di grandi vini, gemma incastonata nel gioiello Barbaresco, “piccolo centro  circondato da ordinati filari, curati con maestria e passione”.

Ad attendermi  Walter Lodali, cresciuto a calpestare i Bricchi e le Rocche di famiglia e lei, la Signora Rita, vera forza della natura che, trovatasi a dirigere l’azienda dopo la morte prematura del marito Lorenzo, ebbe il coraggio di proseguire decisa a portare avanti quel progetto basato tutto sulla qualità e tipicità. Non facile avendo il figlio Walter appena nato da far crescere.

Lodali

Uno spaccato della fatica di esistere, generazioni di contadini, produttori di uve prima, di vino per uso dei clienti frequentatori della trattoria di famiglia poi, unico luogo di aggregazione nel Borgo di Treiso. Per poi arrivare a costruire la nuova cantina, progetto di speranze legate alla comunità del Borgo.

Lodali. Vecchi tini in cemento circolari

Walter capisce che le produzioni devono necessariamente coprire l’intera area vitivinicola riconducibile alle conoscenze mondiali dovute al Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Ed ecco allora l’acquisizione di vigneti nei comuni di Alba, Lequio Berria, La Morra, Pocapaglia, Montaldo Roero, Canale, Roddi oltre ai rinati di Treiso.

Barbaresco, Nebbiolo, Barolo, Moscato, Barbera d’Alba, Dolcetto d’Alba, accanto ai bianchi Chardonnay, Arneis e ai progetti nuovi come Favorita (Vermentino piemontese) e Petit Verdot.

Una tappa fondamentale è stata il 2005. Walter, già diplomato alla Scuola di Enologia di Alba, decise di dar vita a delle “riserve”, veri e propri Cru, vinificati e affinati “alla francese”.  Le dedica al padre Lorenzo.

Riserve Lorenz. Un vero e proprio trionfo supportato dalla critica. Il mondo dell’eccellenza era stato raggiunto.

Lodali. Lorenz Barolo 2016

Gli assaggi

Ben quindici che hanno spaziato in tutti i vini prodotti. Ne riporto in particolare otto ricordando gli altri:

– Favorita 2020. Ottimo, voto 88/100

– Chardonnay Lorenz 2019, un “francese nelle langhe”. Eccellente, voto 92/100

– Barbera Lorenz 2018. Eccellente, voto 91/100;

– Barbera Lorenz 2015. Eccellente, voto 94/100

– Barbaresco 2018, Eccellente, voto 90/100

– Barbaresco Lorenz 2017. Eccellente, voto 92/100

– Barolo 2016 un portento!. Eccellente, voto 95/100

– Alchimia 2019, 50% Nebbiolo e 50% Petit Verdot. Un progetto che ho definito interessante da aspettare!

Lodali. La memoria, Barbaresco 1958

Altri assaggi: Arneis 2020 (ottimo), Chardonnay 2020 (Ottimo), Dolcetto d’Alba 2020 (buono), Barbera 2020 (buoino), Nebiolo 2019 (ottimo), Barolo 2017 Bricco Ambrogio (eccellente), Moscato (ottimo).

Langhe, Roero, Monferrato, una appellation prestigiosa nell’interpretazione di Walter Lodali da Treiso. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 25 maggio 2021

Lodali
Viale Rimembranza 5
Treiso (Cn)
Tel:  0173 638109

lodali@lodali.it

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