La visita al Podere Fedespina

“Non ci definiamo biologici ma cerchiamo di operare una viticoltura di precisione e qualità dove ogni intervento è ponderato al minimo della dose necessaria, per ottenere una uva sana e migliore dal punto di vista organolettico” Inizia così la mia visita al Podere Fedespina nell’Alta Lunigiana, nel Comune di Mulazzo. Inizia così la mia chiacchierata con Antonio Farina che, insieme alla sua Signora Mirta Fedespina, intrapresero nell’ormai lontano 2003 l’avventura in questo angolo remoto dell’Alta Toscana. Ed i perché affollano le mie domande e le risposte fanno capire la filosofia nascosta. La purezza espressiva di Antonio ti guida nella comprensione ed accettazione delle inevitabili, a volte sofferte, decisioni.

Sembrerebbe una Storia come tante, simile nei contenuti ad altre realtà più o meno importanti. Non è così. Perché il luogo è diverso e diviene interessante proprio dalle scelte di Antonio. Perché la decisione di allevare Merlot su quei terreni diviene  una valutazione e una scelta coraggiosa ed importante. Perché ripiantare i vigneti con una significativa apertura alla visione bordolese, alla parcellizzazione dell’eccellenza e vinificare unendo la tradizione all’uso diverso dei legni diviene una predilezione ricercata e caparbiamente raggiunta.

Antonio parla di un sogno e aggiunge modestia alla modestia. “Tale sfida non poteva essere affrontata solo da noi. Abbiamo potuto dar vita e raggiungere questi risultati dopo l’incontro con l’enologo Francesco Petacco che, con entusiasmo, ha condiviso il nostro progetto fornendo la sua preziosa consulenza e fattiva collaborazione su tutta la filiera produttiva”. Allora si capisce perché la disposizione dei filari, la scelta del clone giusto e adattabile al microclima di questa valle nella valle. Insomma dar vita ad un piccolo angolo del Bordeaux in Lunigiana.

Per certi versi non è improprio sostenere che la caparbietà, l’irremovibilità e la costanza di Mirta ed Antonio, supportati dalle consapevoli scelte tecniche di Francesco Petacco, siano l’indiscusso punto di riferimento nell’affermazione dei vini targati Podere Fedespina. Oggi a distanza di 9 anni dalla prima vera vendemmia (2006) i vini sono maturati seguendo un proprio stile, forse più internazionale, silenziosi nell’affrontare i primi giudizi, talvolta penalizzati da quella retorica che relega le innovazioni tra le inutili e dannose diavolerie trincerandosi dietro alle sbandierate tradizioni.

Poi alla fine gli assaggi sono quelli che superano  ogni barriera di stupidità, perché se il vino è buono, è buono!!!

Gambe sotto il tavolo, moleskine aperto sulla sinistra, calici perfettamente allineati: si comincia a scoprire i vini del Podere Fedespina.

SpinoRosso, il vino classico aziendale prodotto da uve Merlot e Ciliegiolo, fresco e fruttato con percorso in barriques di terzo passaggio per circa un anno

CA’, Merlot in purezza, più strutturato, complesso, resta in affinamento in barriques minimo 15 mesi di 1°, 2° e 3° passaggio secondo un iter alla francese con il risultato di una elevazione tendente all’ottenimento dell’armonia. Passaggio in legno definito inconsapevole.

Queste le vendemmie assaggiate:

–  SpinoRosso 2011. Il vino aziendale d’ingresso, quello più facile, meno impegnativo. Uvaggio contenente una parte di ciliegiolo per mantenere la tradizione nel gusto. Rubino con bordo cardinalizio. Ruota nel calice con media consistenza presentandosi con abbondanti rilasci di polialcoli sulle pareti. Al naso il timbro fruttato del merlot e del ciliegiolo. Ciliegie, mirtilli avvolti in uno speziato non invadente. Il palato ci rilascia un vino abbastanza equilibrato che rilascia tannini fitti. Buono il ritorno retro nasale. Un buon vino nella sua classificazione. Voto La valle di Mulazzo, un angolo di Merlot nell’Alta Lunigiana

–  SpinoRosso 2012. Vendemmia che ha consegnato uve di ottima qualità. Lo senti subito al naso dove i secondari e i terziari si susseguono con un avvicendamento  affascinante. Al palato i tannini smussati conferiscono una leggerezza al sorso. Voto La valle di Mulazzo, un angolo di Merlot nell’Alta Lunigiana

–  CA’ 2008. La vendemmia è stata ottima in questo angolo della Lunigiana ma il vino, in questo caso, risente della gioventù dell’impianto anche se ulteriori quattro anni di affinamento sono riusciti ad elevarlo tra gli ottimi. Rubino intenso orlato da un granato tenue. Naso importante dotato di complessità dove note aromatiche si perdono in uno speziato piacevole. In bocca buon equilibrio tra le componenti morbide e un tannino elegante. Voto La valle di Mulazzo, un angolo di Merlot nell’Alta Lunigiana

CA’ 2009. Se pur la vendemmia, in generale, sia stata migliore di quella precedente, l’età delle viti maggiore, questo campione è risultato quello più debole. Uno stile aziendale in cambiamento con i risultati di eccellenza nei campioni successivi. N.C. (non classificato)

CA’ 2010. Inizia da questo campione il percorso verso l’eccellenza. Rubino intenso, Naso complesso nella progressione dei profumi. In bocca morbido e suadente con trama tannica fluida. Voto La valle di Mulazzo, un angolo di Merlot nell’Alta Lunigiana

CA’ 2011. Ancora un campione meritevole per la sua intensità e complessità olfattiva. Al palato si schiude piano piano ed ogni sorso è una nuova scoperta. Voto La valle di Mulazzo, un angolo di Merlot nell’Alta Lunigiana

CA’ 2012. Vendemmia con i fiocchi nella valle di Mulazzo. Uva perfetta per un grande Merlot. Il campione è giovane ma, come nei puledri di razza, si nota subito la sua nobiltà. Una perla di eleganza già nel roteare con la sua consistenza nel calice. Naso che sa appieno di Merlot, quello della Rive Droite. Al palato potente l’apporto calorico calibrato da una trama tannica elegante. Retronasali in linea con l’impatto olfattivo. Voto La valle di Mulazzo, un angolo di Merlot nell’Alta Lunigiana

CA’ 2013. Un assaggio diverso per questo vino in uscita. Degustazione in prospettiva che ci consegna un campione con tutte le caratteristiche per ben figurare. Un assaggio dopo un ulteriore periodo di affinamento ci convincerà delle sue potenzialità. Al momento voto La valle di Mulazzo, un angolo di Merlot nell’Alta Lunigiana.

Cosa mi rimane dentro dopo questa visita, cosa porto con me da approfondire e comunicare agli altri?

Il carattere generoso, spontaneo, accogliente di Mirta e Antonio, che ho ritrovato nei loro vini; vini espressivi  che si sono rilevati molto interessanti per lo stile aggraziato e misurato.

La valle di Mulazzo ovvero l’angolo di Merlot nell’Alta Lunigiana.

Urano Cupisti