“Un rifugio tra le vigne e le colline, avvolti nei profumi della Toscana”.

Vigne della Val d’Era e colline del Chianti delle Colline Pisane. Immersa nei profumi più veri della Toscana. Una presentazione quanto mai veritiera, autentica, genuina per l’Azienda Pieve de’ Pitti.

Caterina Gargari insieme al padre Sergio ne rappresentano, ognuno nel suo ruolo, la realtà, i contenuti, la “sostanza”.

L’ultimo incontro con Caterina e Sergio è stato un momento conviviale a Peschiera del Garda, “nostra base logistica” del recente Vinitaly. Tra un boccone e l’altro la Storia, le Persone, i Vini di Pieve de’ Pitti.

La Storia

Villa e Castello di Pava nelle terre di Pisa. Circa 200 ettari costituiti da boschi, campi coltivati e soprattutto vigneti e oliveti che si stendono a raggiera sulla collina a circa 150 mt s.l.m.

Storia legata alle vicende alterne tra Pisani e Fiorentini (Pitti famosa famiglia fiorentina), vescovi (Volterra) e successive famiglie aristocratiche fino alla fine degli anni ’60 quando l’intera proprietà passò alla Famiglia Galgari.

Oggi del piccolo borgo rurale medievale rimangono la Cappella e la Villa sapientemente ristrutturata e adibita ad agriturismo.

Le Persone

In particolare due:

Sergio, gentleman di campagna, uno di quei pochi personaggi che, nel promuovere i suoi prodotti, raccontano i luoghi, le tradizioni, le scelte dei nomi non per caso. Cacciatore per passione, la battuta pisana sempre pronta e la grande familiarità avvolgente che ti rende partecipe da subito nella convivialità.

Caterina Gargani, Wine Grower

“Per palato e per tradizione, abbiamo fatto nostro il gusto ruvido, rubestio come diciamo noi, del Sangiovese e abbiamo orientato tutta la nostra viticoltura al rispetto dei vecchi vigneti piantati secondo la regola del Chianti, all’inizio degli anni ’70, sulle colline attorno alla villa”.

Caterina. Cercatela in vigna o in cantina. Quello è il suo regno. Cosa devo aggiungere ad una presentazione simile se non ricordare che è una vignaiola verace, credente nei principi che si ritrovano scritti nell’Atto costitutivo della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti: la FIVI. Si definisce degustatrice curiosa. Aggiungerei precisa, attenta e capace. Con lei è possibile scambiare quattro chiacchiere sui vini (non solo i suoi), in amicizia, senza eccedere, nel rispetto delle proprie opinioni.

Si illumina quando parla della sua Pieve de’ Pitti.

“I nostri terreni, le sabbie, le argille e i mattioni, sono ricchi di conchiglie e fossili. Le brezze marine che arrivano dalle colline di Miemo e Castellina avvolgono l’uva in un abbraccio sapido, tanto intenso quanto inatteso”.

Le degustazioni

Chianti Superiore Docg Cerretello 2016. Le note aziendali:   Il nostro primo vino, quello con il quale abbiamo iniziato la nostra avventura di vignaioli. Prodotto secondo la ricetta classica del Chianti, ossia da sole uve Sangiovese, Canaiolo e Malvasia Nera, vinificato e affinato nella antiche vasche di cemento, della cantina storica della Pieve de Pitti. Inizialmente prodotto dalle uve provenienti dai nostri vigneti più vecchi, oggi trova nuova e più decisa espressione con l’apporto delle uve di Sangiovese dei primi vigneti piantati dalla famiglia. Abbiamo pensato al gusto del Chianti che ognuno di noi ha nella memoria di bambino. Questo per noi è il Cerretello.

In presenza di una vendemmia eccellente questo vino si presenta con una complessità e un mosaico di percezioni olfattive intriganti. Intensa eleganza aromatica e persistenza gustativa. Eccellente, voto 90/100.

Chianti Superiore Docg Moro di Pava 2016. Le note aziendali: Moro come il colore scuro di questo Sangiovese in purezza che cresce nella valle di Pava. Fratello maggiore del Cerretello, con cui divide l’uva dei vigneti più vecchi, nasce da una selezione dei grappoli più maturi e concentrati. Raccolto a mano in cassette, vinificato con fermentazione spontanea in piccole vasche con follature quotidiane, affina in legno mai nuovo e in cantina per un periodo di tempo mai definito, in relazione ai capricci dell’annata.

Intimidatorio nel colore. Fittezza della trama olfattiva. Passo del maratoneta per quella che sarà la sua longevità. Disteso, elegante. Eccellente, voto 91/100

Chianti Docg Riserva 2015. La riserva, quell’affinamento in più che manifesta l’interpretazione di austera eleganza. Eccellente, Voto 90/100.

Ho assaggiato anche Aprilante, il giovane vermentino delle Colline Pisane. Insieme di freschezza e sapidità per una beva facile; Scopaiolo, definito come l’unica contaminazione internazionale (a dire il vero coltivano anche merlot), Syrah in purezza, sferico e cremoso; Tribiana, 100% Trebbiano vendemmia tardiva. Un’uva tanto comune quanto inusuale se vinificata in purezza, e in più raccolta alla fine delle vendemmie del sangiovese.

“Crediamo fortemente che un buon vino possa nascere solo da un buon lavoro in vigna. Grandi uve faranno grandi vini. Biologici? Non ci basta, cerchiamo di essere onesti e autentici”. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati durante l’Anteprima Chianti Lovers nel febbraio 2018 e Vinitaly ‘18.

 

Pieve de’ Pitti

Via Pieve de’ Pitti, 7

Terricciola Pi

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