In un territorio di confine pensare ad un progetto oltre i confini…

…e questa filosofia la ritrovi nelle bottiglie di Ivan Giuliani. L’azienda Terenzuola si trova tra Toscana e Liguria, nel Comune di Fosdinovo (Ms), ultimo lembo di una Toscana diversa o se volete di una Liguria oltre confine ovvero la Lunigiana Storica.

L’occasione per visitarla è stata I giorni della Merla. Rievocare storie, leggende e tradizioni che identificano gli ultimi giorni di Gennaio come i più freddi dell’anno. Credere di più alla merla dal candido manto che per salvare dal freddo i suoi piccoli si rintanò in un anfratto di un camino diventando nera dalla fuliggine o credere a il mese di Gennaio composto di 28 giorni che si vendicò di una merla perché, in modo irriverente, cantò nel giorno 28 la fine del freddo? (il mese di Gennaio si fece prestare 3 giorni freddissimi dal mese di Febbraio e li aggiunse ai propri portandoli a 31). Niente di tutto questo, ovviamente. Mi sono dedicato ad un’altra Merla, una qualità di uva chiamata così perché attrae i merli (un po’ come il Merlot) ma altro non è che una mutazione data dal territorio “marino dei Colli di Luni” al Canaiolo toscano.

Una visita che mi ha permesso di partecipare a due verticali dei vini maggiormente rappresentativi dell’Azienda. Vermentino Superiore “Fosso di Corsano” e “La Merla della Miniera” appunto vitigno Merla in località Miniera.

Fosso di Corsano rappresentato da ben 11 bottiglie di vendemmie diverse dal 2003 al 2013; La Merla della Miniera con 9 bottiglie a rappresentare le vendemmie dal 2003 al 2012 senza il 2010 perché non prodotta in quell’anno.

In tutte e due le verticali cogli la Storia, il Percorso di questo vignaiolo in piccola parte friulano di confine, anzi sloveno e in grandissima parte francese cultore ed estimatore della viticoltura della Valle del Rodano.

La sua Storia si identifica con quel periodo della vita dove agli studi affianca la conoscenza pratica in vigna. Dopo la laurea il servizio militare in quelle terre di confine che, come principio, rappresentano la sua natia Lunigiana. Lì matura la sua “lunigianità”. Ed infine il progetto. Siamo nel 2004 ed il nostro ormai esperto vigneron cambia pelle. Attenzione particolare e diversa in vigna, tecniche di cantina straordinariamente difformi alle precedenti e la Merla aiuta il Fosso a volare sempre più in alto.

Dalla Storia, Percorso alla realtà dell’assaggio, della degustazione.

Verticale “Fosso di Corsano”. Riporto l’analisi sensoriale delle vendemmie “prima e dopo” più significative.

  • Vendemmia 2004. Dorato con venature ambrate scende nel bevante con tutta la sua maturità. Al naso il frutto ormai maturo lascia lo spazio ad una mineralità marcata. Al sorso è la freschezza che contrasta ancora vivacemente le rotondità che avanzano. Sicuramente la “buona annata” gli ha dato una mano. Voto  Il giorno della Merla
  • Vendemmia 2006. Il cambiamento. Il frutto ha avuto in vigna altre attenzioni e in cantina altro percorso. La buona annata ha fatto il resto. Il colore rientra nel paglierino un po’ carico (insomma gli anni si cominciano a sentire), ma il naso non ci tradisce: fiori di tiglio, mela renetta e note minerali che deliziano nella complessità. Al palato fresco e caldo, sapido e glicerico con buona persistenza. Voto Il giorno della Merla
  • Vendemmia 2007. Bellissima. Paglierino con tenui riflessi dorati. Ruota nel calice con eleganza lasciando tracce di morbidezza sulle pareti. Al naso è un trionfo di aromi scondari che ti affascinano. Al sorso è subito avvolgente e denota lunga persistenza. Armonico. Voto Il giorno della Merla
  • Vendemmia 2009. Aiutato dalla “buona annata” si presenta con il suo manto paglierino. Al naso albicocca matura, gelsomino e il tocco erbaceo di salvia. Al palato perfetta calibratura morbidezze e vena freso-sapida. Voto Il giorno della Merla
  • Vendemmie 2011 e 2012. Entrambe giovani, ambedue con meraviglioso futuro. Manifesta e calibrata complessità olfattiva con riscontro giovanile nella spiccata acidità e mineralità. Voto ad entrambi Il giorno della Merla

Verticale “Merla della Miniera”, il Rosso di Ivan. Anche in questo caso le vendemmie “prima e dopo” più significative rispecchiano quelle del “Fosso”. L’uvaggio prevede una percentuale di Merla (canaiolo luneense) che varia dal 85 al 95% ed il resto è costituito da due autoctoni vermentino nero e massaretta chiamata anche barsaglina.

  • Vendemmia 2004. Granato che denota la modica concentrazione di questo vitigno. Al naso trasmette fragranze ormai mature di cassis, spezie e terra umida. In bocca ancora una media freschezza  con glicerine che apportano morbidezza. Retronasali speziati. Voto Il giorno della Merla
  • Vendemmia 2006. Rubino con lampi di granato. Buona la fluidità con rilascio di morbidezza sul le pareti del calice. In bocca buona contrapposizione tra sostanze morbide e dure. Chiude con una persistenza medio-lunga. Voto Il giorno della Merla
  • Vendemmia 2007. La migliore, quella che lascia il segno. Colore rubino con in punta leggermente alone granato. Maturo al naso con esplosione di frutta rossa, spezie e mineralità. Al gusto buona morbidezza con vena fresco-sapida elegante e tannini fini. Armonico. Voto Il giorno della Merla
  • Vendemmia 2009. Ottima annata che ritrovo nel bevante con armonia tra il visivo, olfattivo e gusto-olfattivo. Voto Il giorno della Merla per distinguerlo dalla vendemmia 2007.
  • Vendemmia 2012. Sarà un grande “Merla della Miniera”. Ancora giovane; anche se pronto ha bisogno di ulteriore affinamento in bottiglia per dimostrare tutta la sua potenzialità. Il voto è Il giorno della Merla ma arriverà Il giorno della Merla con il tempo.

La coltura della vite si inserisce in un mosaico di suoli che vanno, in pochi chilometri, da 0 a 450 mt. creando un ambiente collinare dove le piante forniscono diverse maturazioni. In questo, in tutto ciò, il momento delle decisioni, del periodo delle vendemmie, delle percentuali, delle macerazioni e vinificazioni: la “forza e l’essenza” di Terenzuola.

Urano Cupisti