Il gruppo Prosit investe in Toscana allo scopo di creare un polo di cantine italiane di fascia premium e acquisisce il 100% di Cantina di Montalcino, inclusi il marchio, gli immobili e gli impianti produttivi.
La proprietà, oggi in mano a Cantine Leonardo da Vinci, cederà il 100% delle quote e rinvestirà a sua volta in Prosit, affiancandola nella strategia di sviluppo perseguita.
Fondata nel 1970, Cantina di Montalcino è attualmente l’unica cantina cooperativa nella zona del Brunello. Conta oggi 50 soci conferenti, i quali producono uve sangiovese destinate alla vinificazione del Rosso di Montalcino Doc, Brunello di Montalcino Docg e Brunello di Montalcino Docg Riserva. Nel 2021, la cooperativa ha chiuso il bilancio con un fatturato di 3,7 milioni di euro e un ebitda di circa 1 milione di euro.
Questo rappresenta il quinto investimento per Prosit che, in portafoglio, conta altre tre cantine: la pugliese Torrevento, l’abruzzese Nestore Bosco e la veneta Collalbrigo. A queste, si affianca l’entrata nel capitale di Votto Vines, realtà americana che importa, commercializza e distribuisce diverse tipologie di vino provenienti da tutto il mondo, in particolare dall’Italia.
“L’acquisizione di Cantina di Montalcino rappresenta un ulteriore passo avanti nella costruzione di un polo di cantine italiane da promuovere ed esportare nel mondo”, afferma Walter Ricciotti, managing partner di Made in Italy Fund e Presidente di Prosit.
Giusto un mese fa, il Consorzio del vino Brunello di Montalcino rendeva noti i risultati ottenuti dalla denominazione nel 2021, numeri che non si vedevano dal 2010.
Nell’anno, la denominazione toscana, a testimonianza della propria importanza nel panorama vinicolo, ha realizzato un incremento del 37% rispetto al triennio precedente, sfiorando nello specifico le 11,4 milioni di bottiglie immesse nel mercato, con oltre 1 milione di riserve (+108% su 2020), un prezzo medio dello sfuso a +28% e giacenze in cantina dell’imbottigliato ai minimi storici (-38% su dicembre 2020).
Risultati resi possibili grazie alle due super annate in commercio (2015 e 2016) e a “una domanda sempre più orientata verso i consumi di qualità”, come specifica il consorzio.
Fonte: Pambianco Wine&food