Fattoria Camporignano. Emozioni da condividere

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Camporignano. Le Vigne

Non posso parlare della Fattoria Camporignano se non riferire prima circa la sua collocazione geografica e di appartenenza. Ci troviamo a nord-ovest della città di Siena, nel cuore della Val d’Elsa, in un territorio protetto dalla Montagnola Senese e dalle Colline Metallifere. Ci troviamo nella nuova Doc Terre di Casole.

“Un paesaggio prevalentemente collinare dove la presenza della vite è inserita ed integrata ad un ecosistema unico”. Questo è quanto si legge dalla descrizione del territorio da parte del Consorzio di tutela Terre di Casole.

Quest’anno il Consorzio Terre di Casole è stato presente nei primi giorni di febbraio alle Anteprime di Toscana in Fortezza da Basso a Firenze e, proprio per la sua giovane età di costituzione (2007), per essere stata la prima volta in un contesto di altrettanti consorzi alcuni dei quali blasonati, ha riscontrato un successo insperato. L’effetto della prima volta si è fatto sentire.

Una delle Fattorie presenti a rappresentare questo territorio è stata proprio la Fattoria Camporignano con tre dei suoi vini in produzione.

“Composta da 10 ettari di vigneto e da un’ampia cantina, si distingue per una produzione molto mirata avvalendosi di impianti ad alto livello tecnologico”. La presentazione, come si suol dire, non fa una grinza.

Se può sembrare simile a tante altre, nel degustare i vini, si rivela quanto mai appropriata. Qualità e cura maniacale delle vinificazioni ne sono testimonianza diretta.

Camporignano. Colori

“In particolare la vinificazione di Colori si svolge in barriques di rovere francese alle quali è stato tolto uno dei due fondi per poter effettuare manualmente le follature. Un importante lavoro di selezione dei lieviti autoctoni, provenienti dalle nostre uve, ha permesso di selezionare il lievito di Camporignano”.

Devo dire che non è facile orientarsi nel frastagliato arcipelago enoico che è diventato quello della provincia di Siena dove è in atto un proliferare di associazioni tendenti a valorizzare singoli colline, anfratti, terreni. Ma è anche vero che di fronte ad un diverso ambito territoriale dove, nel caso specifico di Terre di Casole e della Fattoria Camporignano, il terreno argillo-calcareo chiamato mattaione sollecita l’apparato radicale della vite ad arricchirsi in profondità dei sali minerali che conferiscono ai vini una specifica struttura: non ha simili.

La degustazione

Camporignano. Mattaione

I vini della Fattoria Camporignano, alla fine, li segnalo come tra le scoperte più sorprendenti della mia tornata di assaggi durante l’Anteprima dei Consorzi edizione 2018.

Mattaione Terre di Casole Doc 2013, 100% Sangiovese. Imbottigliamento mirato per questo vino che si declina all’olfatto in un susseguirsi di note fruttate seguite da speziature di straordinaria persistenza. Felice versione del Sangiovese. Ottimo, vicino all’eccellenza che non tarderà ad arrivare in vendemmie come la 2015 e 2016. Voto 89/100

Comeunavolta Igt Toscana Rosso 2015, 60% Sangiovese e il rimanente 40% composto da un mix di Colorino, Canaiolo e “bianchi” Trebbiano e Malvasia. Appunto “come una volta”. Percorso tutto in inox per un vino semplice da bere, con una lunga sensazione di freschezza. Ottimo, voto 87/100.

Camporignano. Comeunavolta

Colori Igt Toscana Rosso 2013, dove la presenza di Merlot si sente. Consistenze più eleganti e setose. La qualità del terroir è restituita con sensibilità e precisione. Si percepisce una richiesta di pazienza nel valutarlo. Poi la personalità e complessità esce. Ottimo, voto 89/100

Avviso agli Eno-naviganti. Fattoria Camporignano, nella neonata Doc Terre di Casole, assolutamente da visitare. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 10 febbraio 2018

 

Fattoria Camporignano

Frazione Monteguidi

Casole d’Elsa (Si)

Tel:  0577 963915

direzione@camporignano.com

www.camporignano.com