Si narra, si racconta che per molto tempo La Bégude fosse una tappa obbligata sulla strada che portava da Marsiglia a Tolone. Un rifugio per la notte dove si trovavano feste, lontananza dai briganti e la “beguda”, la bevanda in provenzale.
Oggi, sempre percorrendo il vecchio tracciato, troviamo un Domaine dove la Beguda è rappresentata da vini eccellenti, bianchi, rossi e rosé.
Siamo nella punta nord-ovest della denominazione Bandol, ritenuta dagli esperti di rosati provenzali, territorio maggiormente vocato per quel suo micro-clima particolare.
Il micro-clima che riesce a differenziare le qualità dei vini. In questo caso appartenente a quel terroir dominato dal Mistral che scende dalla Côte du Rhône, dal contesto marino mediterraneo e da quella macchia resinosa che lo contraddistingue.
Terroir unico; 410 metri di altitudine, più di 300 ettari di terreno che si trovano all’ombra della montagna Sainte Baume, sul pozzo chiamato Cadière d’Azur, proteggendo nei loro bastioni di gariga (tipo di vegetazione mediterranea derivante dalla degradazione della macchia, costituita da piante arbustive basse, dai toni grigi, che formano cespuglieti discontinui su suolo roccioso, detritico o sabbioso), 38 ettari di vigne (attualmente 30 in produzione)suddivise in 125 parcelle.
Una di queste, a picco sul mare, ospita una serra all’insegna del Mourvèdre: il più grande serbatoio al mondo di questo vitigno, che riunisce più di 150 varietà dello stesso. Un museo a cielo aperto.
Dal settembre del 2022 il Domaine de La Begude è di proprietà della famiglia Roulleau, già ben inserita nel mondo vitivinicolo. Da Margaux (Haut-Medoc, Bordeaux) a Bandol, desiderando mantenere lo stesso spirito pionieristico che osa infrangere i codici per offrire la propria visione del vino nel cuore di questo vigneto eccezionale.
“La tenuta è un incomparabile modello di biodiversità nella quale flora e fauna convivono in tutta tranquillità e dove la vite ritrova il suo equilibrio. Il team del Domaine de La Bégude sta lavorando per espandere il vigneto a 50 ettari nei prossimi anni”. Così la gentilissima Madame Mathilde incaricata a ricevermi.
“Per proteggere questa natura selvaggia, il Domaine de La Bégude ha vietato dal 1996 tutti i diserbanti, i pesticidi e i fertilizzanti chimici. La proprietà beneficia di una preziosa opportunità: l’essere lontana da qualsiasi pratica di coltivazione non biologica”.
Tra i filari dei vigneti, il protagonista assoluto è il Mourvedre, vitigno a bacca nera che viene accompagnato da percentuali più piccole di Rolle (vermentino provenzale), Ugni Blanc, Clairette (vitigni a bacca bianca) e Grenache Noir, Cinsault (a bacca nera).
Ogni anno, dalle mura del Domaine de La Begude, escono bottiglie ripartite in dieci etichette diverse. Oltre ai rossi – dove si fanno notare la cuvée “La Brulade” e il Rouge “Jeunes Vines”- si realizzano anche un bianco e due rosé, vero e proprio marchio di fabbrica della cantina, dove l’“Irreductible” raggiunge un apice qualitativo a dir poco interessante.
I miei assaggi
– Domaine de La Begude in Anfora Tava 2021. Ottimo, 88/100;
– Domaine de La Begude Rosé Irreductible 2020. Eccellente, 92/100;
– Domaine de La Begude Rouge 2020. Eccellente, 90/100;
– Domaine de La Begude Bianco 2022. Ottimo, 89/100;
– Domaine de La Begude Thyrsus Rosé 2021. Ottimo, 89/100;
– Domaine de La Begude Thyrsus Rouge 2021. Ottimo, 89/100;
– Domaine de La Begude La Brulade 2018 Rouge. Ottimo 89/100.
La famiglia Roulleau, oggi custode di questa tappa dissetante, dedica la massima cura alla tenuta e al suo vigneto affinché ciascuna delle sue annate rifletta la splendida bellezza di questa terra e vi racconti la sua storia. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggi effettuati il 8 luglio 2023
Domaine de La Begude
Route des Garrigues
La Cadière d’Azur
Le Camp-du-Castellet
Phone +33(0)4 42 08 92 34
