Una gita in Cote des Blanc a far incetta di bottglie con un occhio al portafoglio. Sosta di rigore a Oger, da Bonnet-Gilmert

Siamo in un Grand Cru e questo già dovrebbe significare un supplemento di spesa; per lo meno rispetto ad un semplice Premier Cru o agli ancor più umili (ma talvolta eccellenti) Villages non classificati della Vallée de la Marne o dell’Aube. Eppure anche qui, tra vigne ove regna sovrano lo chardonnay, bere bene senza affondare il portafoglio si può.

Quella di Dennis Bonnet, nella sua semplice casa “con uso di cantina” ai margini dell’abitato di Oger, ove la vigna già reclama spazio, è una di quelle etichette. Il suo Blanc de Blancs dello chardonnay ha tutta l’eleganza e la finezza. Il naso è ampio, con note di lievito “dolce” non banali.

La bocca è grassa con sfumature citrine e mentolate sul finale. La sboccatura non recente della nostra bottiglia (non indicata in etichetta, com’è malcostume francese, ma a memoria di tre anni or sono) non incide ne sul perlage, tantomeno sull’integrità di questo Champagne assolutamente “gourmad”. Provatelo su un “semplice” taglierino al tartufo, per un abbinamento da veri Re.

Champagne Grand Cru Blanc de Blancs Cuvée de Reserve n.m.  – Bonnet-Gilmert (Oger – Champagne) in cantina 14,50