Il termine di Vin de plaisir lo sentii ricordare durante una degustazione di vini francesi tanti anni fa quando ancora balbettavo di vino. E dalle successive ricerche non riuscii mai a trovare un riferimento tra le denominazioni  e classificazioni fino a quando, proprio quest’anno, nel visitare il Bugey, una regione storica del dipartimento dell’Ain, mi sono ritrovato a Cerdon.

E proprio a Cerdon, presso la Grand’ Cave, sono stato accolto dalla proprietaria così: “Benvenuto nell’AOC Bugey ad assaggiare i nostri Vin de plaisir”.

Vin de plaisir come Vins de Table e poiché tutti pétillant, come vini ottenuti con il metodo ancestrale.

Cioè?

Cerdon. La Grand’ Cave

Il Metodo Ancestrale è un metodo di vinificazione che potremmo definirlo come il padre fondatore dello spumante, visto che è un processo risalente ai tempi antichi e che mantiene una naturalità persa con i nuovi metodi.

Leggera pressatura delle uve necessaria per l’estrazione dei lieviti indigeni presenti nella buccia dei grappoli, per precisione nella pruina, seguita da una fermentazione (oggi generalmente in acciaio inox) a temperatura controllata.

Qui poi la fermentazione viene bloccata ad un tenore di zuccheri preciso, necessario a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamento, senza l’aggiunta ulteriore di zuccheri e di lieviti.

I lieviti e gli enzimi presenti inibiscono la formazione di troppa CO2 creando, come dicono i francesi, un “petillant” leggermente frizzante: le vin plaisir.

Cerdon. La proprietaria e i calici d’assaggio

Davanti a me, per gli assaggi, tre bottiglie:

  • Bugey Cerdon AOC Rosé
  • Bugey Cerdon Demi-sec
  • Bugey Cerdon Vecchie Vigne

Vitigni di riferimento a bacca nera: Gamay e Poulsard.

Il Gamay è un vitigno molto conosciuto. Origini nel Saint-Aubin (Côte d’Or), presenza massiccia nel Beaujolais dove ha trovato l’ambiente migliore. Lo troviamo nei Jura, nella Savoia ed anche all’estero (Svizzera ed Italia, lago Trasimeno).

Il Poulsard è meno conosciuto. L’origine sembrerebbe i Jura dove rappresenta il 20% dei vitigni. Poi nella Savoia ed in particolare a Cerdon.

Cerdon. Gli assaggi

Il termine “poulsard” verrebbe dalla mela (termine dialettale nei Jura) in riferimento alla sua forma sferica.

Vitigno molto delicato, teme le gelate primaverili. Regala vini con note fruttate (bene in abbinamento con il Gamay).

Gli assaggi

Gli assaggi si sono rivelati tre modi di interpretare questo particolare vino senza dimenticare le tradizioni.

Dotati di una spuma piacevole, non aggressiva, hanno sprigionato al naso gli aromi primari e secondari; fragoline di bosco che si sono mescolate ai lieviti. Vini furbetti, alla portata di tutti. Mi verrebbe da dire: ”anche agli astemi”.

Bassa gradazione (7,5%-8%), dal colore ruffiano, rinfrescante e con leggero residuo zuccherino a renderlo idoneo anche ad una bevuta pomeridiana, magari in spiaggia sotto l’ombrellone .

Cerdon. Accoglienza familiare

Cerdon

Due parole sul Paesino di Cerdon.

Antico villaggio appoggiato sulle colline che salgono verso i boschi in uno scorcio “naturale” assolutamente autentico lontano dai classici itinerari. I suoi vigneti vanno dai 200 metri fino ai quasi 1000 metri di altitudine.

Qui bisogna venirci appositamente, come ho fatto in primavera, quando le giornate ti danno quella luce che affascina. E la gente?

All’inizio un po’ schiva, quasi “seccata” che tu abbia scoperto questa valle. Poi disponibile a spiegare che, anche se lontani da tutto e i cellulari prendono poco, tutto sommato a Cerdon si vive bene. Chapeau!

Urano Cupisti