Armonia tra tradizione e nuove moderne tecnologie dell’Azienda Castello di Ripa d’Orcia.

Conosco Filippo Rossi, il “nobile castellano”, da quando la Famiglia decise di affidare le fortune dei propri vini all’amico enologo Lamberto Tosi. Di tempo ne è passato da quei giorni. Di acqua del fiume Orcia ne è passata sotto la rupe del Castello di Ripa d’Orcia.

Svolta epocale. Perché da semplici vini del contadino si passò a vini rappresentativi del territorio con alcuni cru apprezzati a livello nazionale e non solo.

Filippo Rossi (foto Enolia)

Riferire dell’azienda Castello di Ripa d’Orcia non può esimere chi ne parla dal ricordare, anche se pur brevemente, la sua Storia.

LA STORIA

Del Castello e del Borgo se ne parla fin dal 1271. La Famiglia Salimbeni (quella del Monte dei Paschi) tra alterne vicende riuscì a tenere il Castello e il Borgo fino alla fine del ‘400 quando un’altra famiglia senese, i Piccolomini, ne ottennero la proprietà fino al XIX secolo.

Di tutto questo periodo storico mi piace ricordare quanto riportato nelle note aziendali:

“Da allora il Castello con il Borgo ha continuato ad essere costantemente abitato e utilizzato dai discendenti della nobile famiglia senese e perciò sottoposto a quella assidua manutenzione che è la sola garanzia di conservazione. Il Castello di Ripa d’Orcia si presenta oggi nella sua primitiva e caratteristica originalità, mantenendo con vero gusto d’arte le forme antiche”.

IL CASTELLO OGGI

Una strada interna, appena passato il cancello, ci conduce attraverso un percorso a ritroso alla scoperta dei remoti modi di vivere di un piccolo borgo con gli antichi mestieri di una organizzazione autarchica. Ancora oggi tutto come testimonianza di una economia autosufficiente.

Castello di Ripa d’Orcia la cantina nuova

Il complesso architettonico è stato trasformato in complesso residenziale aperto a tutti coloro che vogliano godere delle sue bellezze artistiche in un contesto naturale salvaguardato.

E poi i vasti possedimenti esterni  afferenti al Castello e al Borgo che compongono la Tenuta Agricola con la nuova Cantina.

Oggi parliamo di 320 ettari di estensione territoriale di cui 6 vitati e 10 destinati a oliveti.

“I vini del Castello di Ripa d’Orcia sono il risultato del clima, del suolo, dell’attenta selezione degli uvaggi e della passione degli uomini. Il suolo, che nasce dal disfacimento di rocce di alberese e di arenaria ed è ricchissimo di scheletro sassoso, dona alle uve tutti gli elementi per una maturazione completa ed equilibrata. L’ottima esposizione dei vigneti, le condizioni pedologiche e microclimatiche eccezionali consentono di esprimere nei vini complessità, eleganza e potenza”. Parola di Castellano, parola di Filippo Rossi.

GLI ASSAGGI

Tra i vari assaggi effettuati durante Terre di Toscana 2018 riporto:

Orcia Rosso Riserva Terredisotto 2013.

Note aziendali:  Sangiovese in purezza. Sistema di allevamento: Cordone Speronato. Grappoli di Sangiovese selezionati mediante un’accurata vendemmia sul finire di Settembre vengono fatti fermentare in contenitori di acciaio a temperatura controllata. L’affinamento in botti di rovere da 35 hl. contribuisce a far esprimere morbidi tannini in armonia con un’equilibrata acidità del Sangiovese. Imbottigliamento: 18 mesi dopo la vendemmia.

Le mie considerazioni. Elegante ed intrigante. Quadro gustativo di una certa austerità. Ottimo, voto 88/100

Ripa d’Orcia 2013.

Note aziendali: Cabernet Sauvignon (60%), Syrah (30%) e Merlot (10%). Sistema di allevamento: Cordone Speronato. Dopo la fermentazione alcolica svolta in tini di acciaio a temperatura controllata le diverse varietà sono stoccate in barriques di rovere per un affinamento di alcuni mesi. A seguito dell’ottimale taglio il vino così assemblato torna nuovamente nel legno fino al tempo dell’imbottigliamento dove riceve un ulteriore affinamento. Imbottigliamento: 15 mesi dopo la vendemmia.

Le mie considerazioni. All’olfatto un profilo equilibrato tra secondari e terziari, frutto e sfumature speziate. Al palato sferico e cremoso con un buon finale salino. Ottimo voto 89/100

Borro delle Streghe 2013 Syrah in purezza.

Le mie considerazioni. Dietro il corredo tannico questo vino sfoggia un convincente assetto verticale. Lunga prospettiva d’invecchiamento. Eccellente, voto 90/100

“Anche la vendemmia è fatta completamente a mano, in tempi diversi per ogni appezzamento, perchè sia garantito l’arrivo in cantina di uve con un grado di maturazione ottimale. L’armonia fra le tradizioni e le moderne tecnologie di vinificazione e di conservazione consentono l’ottenimento di prodotti di alta qualità. (Filippo Rossi)  Chapeau!

Urano Cupisti

 

Castello di Ripa d’Orcia

Località Ripa d’Orcia

Castiglione d’Orcia (Si)

Tel: 0577 897376

info@castelloripadorcia.com

www.castelloripadorcia.com