La mia decompressione da assaggio compulsivo al Vinitaly

Ero atteso allo Stand di Cascina Amalia, durante il Vinitaly 2016, stimolato dall’invito decisamente “sui generis” nel termine letterale di questa locuzione latina in uso frequente nel linguaggio comune. Aggiungerei per la sua aticipità: “se sei in fase di decompressione da assaggio compulsivo e alla ricerca di qualcosa di veramente unico” il rimedio è una degustazione di Barolo (Monforte d’Alba, verace tradizione di Langa), o di una Barbera d’Alba Superiore o  un Dolcetto d’Alba.

Mi trovavo nello stato di “decompressione da assaggio compulsivo”, vuoi per lo stress da appuntamento, orari, incontri, seminari e chi più ne ha più ne metta e c’era proprio bisogno di qualcosa che mi facesse tornare alla quiete, alla serenità, al gusto dell’assaggio.

Padiglione Piemonte, Amalia Cascina in Langa. Fatte le presentazioni ecco l’inizio della calma dopo la tempesta.

“Ogni nostro vigneto ha una propria destinazione produttiva. Monforte d’Alba e le sue zone maggiormente vocate.  S,Anna, Montagliarotto, Bussia, Le Coste”. Le immagini di questi luoghi ritornano alla mente dietro la pacatezza della descrizione.

“I segreti della terra si sposano con il clima temperato e il Dolcetto, la barbera e il Nebbiolo ne escono con caratteristiche uniche”.

L’avventura della famiglia Boffa è relativamente recente. Il progetto Amalia risale al 2003 dopo l’acquisizione della cascina circondata da annessi agricoli e alcuni vigneti a Barbera e Dolcetto.

In poco tempo si concepiscono spazi e volumi con ulteriori acquisizioni di vigneti “cru” quali Bussia e Le Coste e la costruzione della cantina. Già la cantina.

La descrizione mi accompagna piano piano verso quel relax cercato ed auspicato per la preparazione agli assaggi.

“I vini Amalia nascono dal lavoro in vigna, sulla terra e si completano in cantina. Un ambiente razionale dove svolgere al meglio il lavoro aiutato dalla innovazione tecnologica nel rispetto delle tradizioni”.

Il colloquio mi affascina, mi prende e ascolto mentre gli appunti scorrono nel mio moleskine.

Ma che in questa cantina ci sia l’attenzione per il bello in tutti i sensi, lo testimonia la presenza di importanti opere d’arte provenienti dalla collezione di famiglia”.

Quadri e ceramiche ovvero Arte che accompagna un’altra Arte, quella di fare Vino.

La filosofia vinicola di Cascina Amalia è quella che amo ed alla quale sono “vocato”: produrre Vini che prima di tutto devono essere Buoni, senza appartenenza estremizzata a mode ricorrenti.

“Valorizzare al massimo le caratteristiche di ogni vigneto e di ogni annata per arrivare al meglio tramite un duro lavoro in vigna”.

Era giunto il momento di passare agli assaggi, Quattro vini per interpretare e capire “la filosofia aziendale” e tradurre nel concreto quanto ascoltato.

Dolcetto d’Alba 2014. Dolcetto 100%. Uve provenienti dalla vigna S. Anna a circa 450 mt di altezza. Percorso in acciaio dove, dopo una macerazione di 8/9 giorni svolge sia la malolattica che l’affinamento per poi passare in bottiglia. Rubino violaceo, al naso è risultato di impeccabile precisione. Profumi fruttati come mirtilli e altri a bacca rossa accompagnati dal floreale di viola fino alle mandorle. Al palato è bevibile come deve essere un Dolcetto con i tannini vivi e la freschezza che richiama la seconda beva. Ottimo Voto 86/100

Barbera d’Alba 2015. Barbera 100%. Uve provenienti anch’esse dal vigneto S.Anna. Percorso in inox conpresa la malolattica. Affinamento in barriques e tonneaux di secondo passaggio per circa 6 mesi per poi essere imbottigliata. Rubino con accenti violacei per la sua giovinezza. Consistente nel calice dove deposita sulle pareti una buona e abbondante glicerina. Al naso intenso segue una complessità di floreali e fruttati maturi in un ventaglio di terziari che terminano in una sfuggente balsamicità. Al palato emerge il tratto comune tra acidità e sapidità in equilibrio con le morbidezze viste all’inizio. Buona la persistenza. L’annata favorisce questa Barbera assicurandole lunga vita. Ottimo Voto 88/100

Barbera d’Alba Superiore 2013. Barbera 100% Si differenzia dalla precedente vuoi per la cernita dei migliori grappoli, vuoi per un affinamento più prolungato in legno per circa 24 mesi. Rubino intenso piace subito dalla vena fruttata con nuances di ciliegie mature , ribes, lamponi per continuare su note vanigliate a non finire. Al palato la morbidezza ben in equilibrio con la struttura fresco-sapida che accompagna in una lunghezza infinita. Tannini nobili. Eccellente Voto 90/100

Barolo Le Coste 2011. Nebbiolo 100%. Lunga vita a questo Barolo. Uve provenienti dal CRU Le Coste. Lunga macerazione di circa 25/30 giorni. Percorso nella tradizione. Botti da 26 ettolitri dove avviene tutto. Dalla fermentazione alcolica a quella batterica, la malolattica, per poi passare all’affinamento che ha una durata di circa 30 mesi per poi continuare “a dormire” in bottiglia prima di essere messo in commercio. Granato, ruota lentamente mostrando la sua consistenza. Lacrime generose e ricche. Al naso è un trionfo di aromi; dai ribes alle fragoline di bosco, dalle rose macerate ai chiodi di garofano, dalle erbe aromatiche alle vaniglie. Al palato il sorso è completo, potente come si addice ad un Barolo in crescita. Il tannino è vitale su di una struttura composta di morbidezze acidità e sapidità che portano ad una lunghezza infinita. Eccellente. Voto 94/100

Nel bere i vini di Amalia Cascina in Langa ho trovato qualcosa di veramente unico, così come scritto nell’invito.

Ero pronto ad affrontare nuovamente “la compressione da assaggio compulsivo” nel mio Vinitaly.

 

Urano Cupisti