Terracotta e Vino. Un'anfora

“La vinificazione in anfora è una tecnica che affonda radici lontane nel tempo. I contenitori di terracotta sono fra i più antichi vasi enologici utilizzati sia per la fermentazione che per la conservazione”.

Questo è un fatto storico incontrovertibile. Come si suol dire: ”Non ci piove”.

Terracotta e Vino. L’evento

Ma la domanda che “sorge spontanea” è: Oggi, di fronte a studi scientifici fatti, alla realizzazione di contenitori moderni in linea con le esigenze di produzione mirate ad ottenere “il meglio” in assoluto, è la strada giusta guardare al passato per dare nuove interpretazioni al futuro del vino?”-

In cerca di risposte sono andato a curiosare alla Manifestazione La Terracotta e il Vino 2022 giunta alla sua 4° edizione, programmata nei giorni 4 e 5 giugno in quel meraviglioso e scenico contesto della Certosa di Firenze, a due passi da Impruneta uno dei centri mondiali dove si producono questi contenitori.

“La terracotta fornisce un ottimo isolamento termico, una ossigenazione inferiore a quella di una barrique, a far emergere il varietale, crea isolamento, ecc…”.

Le anfore, per rispondere a queste esigenze, negli ultimi anni sono state sottoposte a maquillage a volte profondi, a  trasformazioni sia nella forma che nella propria sostanza.

1801 – Certosa del Galluzzo

Le forme per rispondere alle esigenze e alle differenti tipologie di vino che si vogliono ottenere, la sostanza che possiamo riassumere in tre scelte per il raggiungimento di tre diversi obiettivi:

  • Senza rivestimento interno. Favorisce la maturità del vino, i processi di polimerizzazione e condensazione degli antociani nei vini rossi.
  • Rivestimento in cera d’api. Meglio usarle durante l’affinamento. Facili da pulire.
  • Rivestimento in resina. Limita il passaggio dell’ossigeno, Ideale per la lunga conservazione.

Vero, verissimo. E l’inox?

Terracotta e Vino. Vini dell’Elba

L’acciaio inox certificato rappresenta pur sempre una risposta consolidata e un’ottima soluzione nella fase della fermentazione e negli affinamenti.

I pregi dell’utilizzo di questi contenitori sono diversi:

  • innanzitutto hanno una durata praticamente illimitata
  • permettono, con appositi accessori e predisposizioni, di controllare la temperatura interna
  • sono molto igienici e non alterano il prodotto
  • i serbatoi consentono di non sprecare il contenuto.

Questo materiale è garanzia di qualità sia in termini di igiene che di robustezza e conservazione del materiale, oltre che in termini di eco sostenibilità.

Forse l’interpretazione più “giusta” da dare alla scelta dell’anfora potrebbe essere: “Scelta in termini di sostenibilità e benessere, facendo di questo strumento il ritorno alla terra e agli elementi naturali”.

Terracotta e Vino. Vini Armeni

Aggiungerei: “Una scelta romantica”.

Espositori provenienti da Spagna, Portogallo, Francia, Austria, Georgia, Armenia, Slovacchia, Croazia a confronto con molti italiani a rappresentare la viticoltura delle diverse regioni.

Riflessioni, confronti,  esperienze, scelte stilistiche in un contesto dove non sono mancate critiche, velati scetticismi, “incomprensioni sensoriali”.

Quest’ultime, devo essere intellettualmente onesto, mi hanno toccato in alcuni assaggi, facendo ritornare alla mente il pensiero del Maestro Gino Veronelli, il quale amava ripetere: “Il Vino, prima di tutto, deve essere Buono!”

Terracotta e Vino. Vino Georgiano

I miei particolari assaggi

Questi sono rientrati tra gli ottimi:

– Cantine Lipari, Sicilia;

– Elena Fucci Basilicata;

– Fontuccia, Isola del Giglio;

– La Piana, Isola di Capraia;

– Arrighi, Isola d’Elba

– Herdade do Rocim, Portogallo;

– Magula, Slovacchia;

– Terracotta Wines, Spagna;

Questi tra gli eccellenti:

– Ghira, Istria Croazia;

– Marani, Georgia;

– Zorah Wines, Armenia.

Urano Cupisti