Famiglia Gregu

Monogram è la nuova linea al vertice della produzione della cantina sarda Tenute Gregu.

Si chiama Monogram ed è composta da i due rossi unici nel loro genere Calagranis e Grehòs e dal super Vermentino Pitraia. Questa è la nuova linea di Tenute Gregu, cantina squisitamente a conduzione familiare nel cuore della Gallura.

Un nome, un programma, quello di sigillare con la propria storia familiare, con il monogramma FG, famiglia Gregu, una filosofia produttiva in cui si mette in campo la vision lungimirante di chi esce fuori dagli schemi con l’obiettivo di interpretare la Gallura, il diamante della Costa Smeralda, con personalità, per esaltare le potenzialità di questo territorio.

Tenute Gregu

Tenute Gregu si trova a Calangianus, su un terreno composto da disfacimento granitico a 500 metri sul livello del mare. Un contesto unico ed incontaminato ai piedi del Monte Limbara, sede del Parco Regionale che porta il nome del monte, tra olivastri e sugherete secolari immerso in profumi di una vegetazione potente e selvaggia.

«Monogram è il fiore all’occhiello della nostra azienda, è stata da noi fortemente voluta. Con questi tre vini vi raccontiamo un’altra Gallura, frutto di studio e sperimentazioni che da anni conduciamo nei nostri terreni perchè da sempre abbiamo visto in questo territorio delle potenzialità ancora inespresse che oggi mettiamo in campo». Ci racconta Antioco Gregu, titolare insieme ai due figli Raffale e Federico Gregu.

La linea Monogram

Sono tre le produzioni che compongono la nuova linea, tutte al di sotto delle 3mila e 500 bottiglie. Apre le danze il Calagranis Isola dei Nuraghi IGT 2022. Riprende nel nome il luogo dei vigneti dove nasce: Calangianus, che tradotto significa letteralmente “cala di granito”, dando così una precisa indicazione della tipologia di suolo dove viene coltivato.

Tenute Gregu

Calagranis è 100% Carignano, uva atipica per questa zona della Sardegna essendo coltivata quasi esclusivamente nell’area del Sulcis che ne possiede anche la DOC, vantando una storia millenaria nella coltivazione di questo vitigno. Quello che ha spinto Tenute Gregu a sfidarsi nella produzione di Carignano sono state proprio le differenze morfologiche con il Sulcis che possiede terreni sabbiosi totalmente pianeggianti sul livello del mare.

Tenute Gregu. Grehòs

Qui siamo a 500 metri e i terreni sono di composizione granitica. Queste peculiarità si forgiano in un vino verticale, fresco, con una spiccata acidità che avvolge note marcate di piccoli frutti rossi. Una materia prima delicata e decisa che si vuole preservare e far esprimere nella sua unicità scegliendo di condurre un periodo di affinamento soltanto in acciaio.

L’altro rosso è Grehòs Colli del Limbara IGT 2019. Il nome è la radice greca del cognome Gregu. Un vino simbolo che racchiude tutti e 5 i vitigni a bacca rossa coltivati in azienda: gli autoctoni, Cannonau, Carignano e Bovale e gli internazionali, Merlot e Syrah. Difficilmente in Sardegna le zone ad altitudine elevata e con buona esposizione sono lasciate ai vitigni internazionali.

Ecco quindi l’idea, è quella di produrre un vino con una marcata impronta sarda che evidenzi la versatilità di questo terroir. All’interno di questo vino tutti i vitigni hanno lo stesso spazio, il 20%. Le vinificazioni sono svolte separatamente e dopo l’affinamento in barrique di secondo passaggio le masse vengono assemblate.

Se l’intento di Calagranis e Grehòs è quello di dimostrare che la Gallura DOCG non è solo terra di grandi bianchi, quando si ha difronte l’unicità di un prodotto che si manifesta come una allegoria della potenza espressiva della natura, allora quell’unicità va riconosciuta e premiata. Ecco che nasce il terzo vino della nuova linea Monogram: Pitraia.

Tenute Gregu. Pitraia

Pitraia Vermentino di Gallura DOCG 2021, indica anche esso nel nome la tipologia di suolo dei vigneti in cui sorge. È prodotto totalmente da uve affette da Botrytis Cinerea, una unicità nella Gallura e probabilmente nel mondo. Il vigneto dove questa magia naturale avviene è uno dei più vecchi dell’azienda.

Qui il vento proveniente dalla vicina costa soffia costantemente ed asciuga le uve dalla rugiada che si forma tutte le notti a causa della forte escursione termica tra il giorno e la notte e un’altitudine di 500 metri sul livello del mare. Questo alternarsi di umido e secco favorisce la formazione di muffa nobile che potrà al disidratarsi delle uve e alla forte concentrazione di zuccheri. Le rese sono estremamente basse.

La magia prosegue in cantina dove le delicatissime uve botritizzate diraspate e pressate, svolgono tutta la fermentazione alcolica arrivando a produrre  un grado alcolico di 14.5% . Dopo di che avviene la macerazione sulle fecce fini per un periodo dai 12 ai 16 mesi, poi si fa un passaggio in acciaio e poi in bottiglia.

«Il filo conduttore della nostra produzione è la Verità, che significa rispetto e valorizzazione di ogni elemento del nostro territorio. Noi siamo identitari e vogliamo valorizzare al massimo la Gallura, questo luogo magnifico che amiamo» conclude la famiglia Gregu.

Alice Romiti