Diventa quasi una nuova filosofia del bere lo stile di “God Save the Wine” dedicato agli eno-appassionati.
Nasce così un vero “manifesto” che verrà presentato in occasione della serata inaugurale della terza stagione del format ideato e realizzato dal sommelier-informatico Andrea Gori e da Firenze Spettacolo in collaborazione con PromoWine.

20 edizioni in altrettante location inedite, 200 aziende e 6000 appassionati partecipanti, 800 etichette in degustazione, 150 video realizzati per oltre 1000 visualizzazioni su Youtube.

Questi sono solo alcuni dei sorprendenti numeri dei primi due anni di “God Save The Wine”, il ciclo di appuntamenti dedicato ad addetti ai lavori ed enoappassionati diventato in pochi anni una case history di successo nell’ambito della comunicazione del vino, ideato e realizzato dal sommelier e blogger Andrea Gori e dalla rivista cult Firenze Spettacolo in collaborazione con PromoWine.

In un mondo enologico inflazionato da eventi sempre più omologati e meno appetibili per pubblico e produttori, “God Save The Wine” ha avuto la capacità di trovare una “terza via” per far emergere le migliori eccellenze enologiche italiane, ad un pubblico sempre più attento ed esigente.

L’inaugurazione della nuova stagione di “God Save the Wine” diventa l’occasione per raccontare il segreto del successo di questo modo innovativo ed informale di raccontare storie di luoghi e persone attraverso il vino.

Per annunciare la terza stagione ecco un vero e proprio “manifesto del bere di qualità dei tempi di oggi” presentato il prossimo 20 settembre alla Trattoria Burde di Firenze nel corso di una serata dedicata ai vini Trento DOC.

I punti del manifesto ripercorrono lo spirito e i principi che hanno ispirato la scoperta delle centinaia di etichette in questi primi due anni di “God Save the Wine”. Lontano da complicati e astrusi sofismi di tanti autoproclamati o improvvisati sacerdoti di bacco, così come dagli abbeveratoi di piazza tipici dei troppi eventi del vino oggi, la terza via di “God Save the Wine” si rivolge agli oltre 6000 partecipanti delle prime edizioni e a tutti coloro che nel vino cercano quella sintesi tra passione, competenza e leggerezza.

“Come tutti i movimenti, anche God Save The Wine è giunto nella fase in cui occorre sedersi un attimo (ecco il motivo della cena) e chiarirsi sul perché stiamo così bene insieme e come mai ogni mese ci troviamo in centinaia di persone a scoprire il vino a modo nostro” commentano gli organizzatori, Andrea Gori, con il direttore di Firenze Spettacolo Leonardo Tozzi e Riccardo Chiarini di Promo Wine.

“Così come fecero i Sex Pistols sul Tamigi – spiega tra il serio e il faceto Andrea Gori – così il popolo di God Save The Wine in questi anni in riva all’Arno ha mostrato al mondo del vino che c’è una terza via per apprezzare il vino. Forse non ve ne siete resi conto ma in questi mesi ci avete aiutato a scrivere un piccolo grande manifesto del bere di qualità dei tempi di oggi: ve lo presenteremo a tavola appunto da Burde con un menù a cura di Paolo Gori dove scopriremo le magie del Trento DOC metodo classico accanto a prelibatezze toscane di stagione”.

 

Già fissate anche le prime date autunno-inverno di questa nuova stagione. Se la manifestazione è nata e si è svolta in questi primi anni a Firenze, cuore di una Toscana culla di alcune denominazioni ed etichette capaci di conquistare il mondo, quest’anno si sposterà  anche fuori dai confini regionali:

  • 18 Ottobre Palazzo Capponi Firenze, “Tre Parole per Dirlo”
  • 6 Novembre God Save The Wine Capitals con vini da Bordeaux, CapeTown, Mainz, Christchurch, Bilbao, San Francisco, Mendoza, Porto, Firenze (Hotel Bernini)
  • 21 Novembre God Save The Wine al Teatro, Roma Teatro Eliseo con spettacolo
  • 12 Dicembre God SAve The Wine Speciale Natale, Firenze

Un momento di riflessione, un bilancio ma soprattutto una nuova spinta per il God Save The Wine, pronto con la sua filosofia ad avvicinare sempre più persone al mondo del vino troppo spesso ritenuto complicato da capire quando invece è un elemento costante nelle tavole di tutti e parte della cultura nazionale.