Il locale ha l’aspetto della trattoria vissuta, caldo e avvolgente, l’arredamento è marinaro, l’estate, ai tavolini fuori, mangi praticamente sul molo
La cittadina di Anzio dista poco più di 58 chilometri da Roma, oggi è una nota località turistica/balneare, ma ha una storia antichissima, dai ritrovamenti archeologici si risale addirittura alla preistoria. L’antica Antium invece, primo centro abitato di una certa rilevanza, fu fondato dai Volsci (un antico popolo italico), che ne fecero loro capitale, circa nel 500 a.C., e successivamente nel 338 a.C. divenne Colonia Romana. Nell’età imperiale i Romani vi costruirono lussuose ville, anche l’imperatore Nerone se ne fece costruire una e, qui, volle costruire anche un bellissimo porto di forma circolare, quando cadde l’Impero Romano i Saraceni, purtroppo, lo distrussero.
Successivamente la località decadde riducendosi ad un piccolo villaggio di pescatori; fu Papa Innocenzo XII° che la riportò in auge nel XVI° secolo, ricostruendo il porto ad est dell’originario, battezzando il nuovo insediamento Porto d’Anzio e da allora i suoi abitanti furono i “Portodanzesi”. Dopo le dolorose note vicende della Seconda Guerra Mondiale, con i drammatici eventi dello sbarco degli Anglo/Americani, la Cittadina di Anzio è cresciuta molto, nei successivi anni, nel dopoguerra, diventando, ai nostri giorni, una accogliente, attrezzata ed importante località balneare anche, per il suo Porto, uno tra i principali punti di riferimento per la pesca in Italia, grazie al numero e alla grande tradizione marinara dei suoi pescatori.
L’amicizia è una gran bella cosa, ma quando si va a trovare un grande amico come Walter Regolanti, titolare, con la sua bella famiglia, del famoso Ristorante Romolo al Porto ad Anzio (Roma), e, oltre che salutarlo, ci si ferma a mangiare da lui, vi garantisco che ne gioisce non solo il cuore ma pure il palato: qui la cucina di mare è un’arte.
Anche la storia culinaria della Famiglia Regolanti parte da piuttosto lontano, nonno Remo e nonna Lionilla avevano la trattoria ancor prima dell’ultimo conflitto mondiale, parecchi anni dopo, intorno ai primi anni 60, babbo Romolo con il fratello minore, Alceste, la nonna e la zia Elena, aprirono un Ristorante che oggi si chiama Da Alceste al Buon Gusto, sempre al Porto di Anzio.
Ma è nel 1968, quando Romolo mette su famiglia, che nasce il loro attuale Locale: Romolo al Porto.
Non un giorno, ma quarantuno anni di indubbi successi, stanno a testimoniare la grande professionalità e qualità di questo eccellente Ristorante.
Il locale è ubicato, vista mare, proprio sulla passeggiata del Porto, ha l’aspetto della trattoria vissuta, caldo e avvolgente, l’arredamento è marinaro, l’estate, ai tavolini fuori, mangi praticamente sul molo.
L’accoglienza è sempre calda e simpatica, è come al solito pieno, sono capitato all’improvviso, meglio sempre prenotare, anche se fanno più turni, c’è gente fino a tardi, sia a pranzo che a cena, ma Walter, dopo il primo attimo di sorpresa e un grosso affettuoso abbraccio, mi trova un tavolo. Il Menù alla Carta è tradizionale ma molto semplice, il vero Menù è dato dalla spesa giornaliera, fatevi consigliare, e assaggerete tante prelibatezze.
In Italia ci sono straordinari Locali dove si mangia dell’ottimo pescato, ma quello che vi viene servito qui, sia cotto che crudo, ha una marcia in più, lo notano tutti, e non si parla di venti o trenta coperti, la qualità, miracolosamente realizzata, viene servita anche per i grandi numeri. Per gestire al meglio il Locale, Walter ha imparato anche, molte segretissime tecniche, dal grandissimo Chef Francese Alain Ducasse (classe 1956, oggi cittadino del Principato di Monaco, eccelso Cuoco ma anche grande imprenditore, 1400 dipendenti e 20 ristoranti con molte stelle Michelin).
In cucina babbo Romolo, mamma Luisa, la zia Franca, zia Rita e l’altro figlio Marco, anche lui Chef, e in sala Walter (vedi foto in alto, Marco in maglietta scura e Walter in giacca bianca), sono gli artefici, con la loro grande esperienza e bravura, di questo straordinario “Rito Gastronomico” che si ripete tutti i giorni senza alcuna imperfezione.
Nella filosofia della Famiglia Regolanti troviamo: la pasta, i dolci, le marmellate, rigorosamente fatte in casa, la costante e attenta ricerca di tutti gli altri prodotti usati in cucina, dove regna la qualità e il biologico, la estenuante lotta giornaliera per accaparrarsi il pescato migliore. Il pesce può anche essere “povero”, ma deve avere una indubbia freschezza.
Walter mi ha portato due magnifici coreografici ed abbondanti piatti di antipasti assortiti, prima il mare crudo poi il mare caldo.
Nel crudo ho degustato, tra le altre cose: Fragolino con timo selvatico, Triglie con prugne e pistacchi di Bronte, Sarago al pesto, Gamberi rossi con finocchi e aceto balsamico, Julienne di calamaro al tabasco, Sughero al couscous e pomodoro secco di Favignana.
Nel mare caldo, tra belle dorature e gustosi fritti, c’era: Mille foglie di merluzzetti, patate e pecorino primosale, Ombrina su vellutata di cipolle rosse di Tropea, Polpo rosso alle noci e radicchio.
Stavo per arrendermi soddisfatto e sazio, quando Walter si è presentato con un meraviglioso piatto di spaghetti ai Polipetti con il pecorino romano (vedi foto), a dir poco favoloso, la pasta, oltretutto, era perfetta anche come cottura, con il Locale pieno un vero esempio di arte culinaria.
La degustazione è stata accompagnata da un bottiglia molto buona, consigliata da Walter che anche un bravissimo Sommelier, uno Chardonnay Terre di Chieti I.G.T. Biologico “Capo Le Vigne” dell’Azienda Agriverde Relais del Vino di Caldari, di Ortona (Chieti). Un vino piacevolissimo, dal colore paglierino intenso con riflessi dorati, profumo delicato ma potente, in bocca una esplosione di aromi fruttati, vigorosi e persistenti, retrogusto lungo e avvolgente.
Non sono riuscito a mangiare altro, ma vi posso dire cosa mi è dispiaciuto non assaggiare, è stato un sacrificio non poter degustare la loro Crostata di pere, cotte nel loro distillato, con cioccolato e granella di mandorle.
Walter ha recentemente ampliato anche la sua già importante Carta dei Vini. Oltre alla selezione di Vini Bianchi e Rossi da tutte le principali regioni italiane con una scelta anche di mezze bottiglie e magnum, troviamo: gli Champagne, i Rosati, Le Vendemmie Tardive, i Biologici e i Biodinamici insieme ai super selezionati gruppi Triple A e Renaissance A.O.C.
A completamento della Carta dei Vini c’è quella dell’Olio, dell’Acqua, dei Distillati e delle Birre artigianali Nazionali ed Estere.
Come sempre sono venuto via soddisfattissimo della visita, e anche dispiaciuto di lasciare, così presto, dei cari amici.
Grandi professionisti i Regolanti, strenui difensori di una cucina espressione della tipicità e della tradizione “condita” con un pizzico della loro lodevole fantasia.
Giorgio Dracopulos
Ristorante Romolo al Porto
Via Porto Innocenziano, 19 Anzio (ROMA)
Tel. 06 9844079